Il tennista altoatesino, eliminato agli ottavi di finale nel Masters 1000 di Shanghai, ha rischiato grosso: cosa è successo
Abbiamo celebrato, nei giorni immediatamente successivi al trionfo di Jannik Sinner a Pechino, il raggiungimento, da parte dell’azzurro, della quarta posizione nel ranking mondiale. Semplicemente il migior risultato di sempre di un italiano dai tempi di Adriano Panatta, che nel corso dell’anno di grazia 1976, si elevò alle stesse vette conquistate dal nativo di San Candido grazie alla spedizione cinese.
Successivamente alla prestigiosa vittoria ottenuta nella capitale cinese – dove Jannik ha sconfitto Carlos Alcaraz in semifinale e la ‘bestia nera’ Daniil Medvedev in finale – l’ex allievo di Riccardo Piatti è stato chiamato al proscenio in quel di Shanghai. Le fatiche fisiche e mentali della precedente kermesse non hanno però consentito all’altoatesino di esprimere il suo miglior tennis. È arrivata infatti l’eliminazione, in regime di ottavi di finale, da parte di Ben Shelton, astro nascente del tennis americano.
Poco male, hanno detto in molti: già grazie alla vittoria ottenuta al primo turno contro Marcos Giron infatti, Sinner si è tolto la soddisfazione di staccare aritmeticamente il pass per le ATP Finals di tORINO con diverse settimane di anticipo. C’era un collega però, in quel di Shanghai, che a suon di vittorie stava insidiando il suo quarto posto nel ranking ATP conquistato appena 10 giorni prima. I propositi di scippare a Sinner la posizione si sono infranti contro il tennis del miglior amico di Jannik nel circus: un regalo che l’azzurro ha scartato con vero piacere.
Hurkacz, che favore a Sinner: trionfo e sorpasso scongiurato
Nella finale disputatasi nella popolosa città cinese si sono affrontati Hubert Hurkacz e Andrey Rublev. Quest’ultimo, quinto nella Race 2023 che porta alle Finals, è colui che ha ‘rischiato’ di scalzare immediatamente Sinner dal tanto celebrato best ranking della sua ancor giovane carriera.
Al termine di un match emozionante, deciso al tie-break del terzo set, e in cui il russo ha avuto a disposizione anche un match-point, il polacco ha trionfato, regalando di fatto all’azzurro il mantenimento della posizione.
Se Rublev avesse convertito la palla del match – peraltro annullata da Hurkacz con un ace – Jannik avrebbe masticato amaro, cedendo il quarto posto in classifica. Fortunatamente per Jannik e i suoi tifosi non è andata cosi.
Dopo aver rinunciato all’ATP 250 di Anversa, le energie di Jannik sono tutte sul prestigioso Masters 1000 di Parigi-Bercy. Urge fare meglio di Rublev, per ricacciare indietro altri possibili assalti.
