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Motori

Formula 1, accusa choc: “Sanzioni degne del comunismo”

La Formula 1 è alle prese con una vicenda piuttosto complessa e che poco ha a che vedere con il semplice ambito sportivo. Si parla di sanzioni comuniste

Una vicenda piuttosto pesante che è arrivata dritta al punto, tirando in ballo un ex pilota del Circus e uno dei Paesi sede dei GP del calendario di F1. La vicenda è piuttosto complessa e non finirà di certo qui.

Scoppia la bufera in Formula 1 (WiggleSport – Ansa)

 

Vi ricordate di Nikita Mazepin? Di certo non un talento da togliere il fiato ma un caso che ha acceso il dibattito in Formula 1. Si perché il pilota russo non ha potuto prendere parte al Mondiale dello scorso anno a causa di “sanzioni politiche“, volute dalla FIA. In realtà il povero Mazepin rientra in quella serie di provvedimenti contro atleti russi che ha coinvolto tutti gli sport dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Tutti i tesserati di Mosca non hanno potuto prendere parte ad esempio al torneo di Wimbledon o disputare competizioni internazionali (anche calcio).

Mazepin è figlio di un potentissimo oligarca e dal punto di vista economico aveva la chance di “comprarsi” un posto nella Haas del 2022, ma ha dovuto rinunciare proprio per l’esclusione dettata dalle norme della Federazione. La cosa fece molto discutere, anche perché lui stesso aveva preso le distanze dalle decisioni politiche e belliche del suo Paese.

Ora a distanza di due anni circa, si torna a parlare di questo giovane pilota russo, con delle dichiarazioni che lo riguardano da vicino. 

Formula 1, si torna a parlare di Mazepin: contro di lui sanzioni definitive “comuniste”

Il padre di Mazepin, Dmitrij, oltre ad essere uno degli uomini più ricchi di Russia era anche una figura piuttosto vicina a Vladimir Putin e per questo il figlio ha pagato oltremodo nel mondo della F1. A parlare della situazione è stato in queste ore Peter Szijjarto, ministro degli Affari esteri ungherese, dopo un incontro avvenuto a Mosca con l’ex pilota della Haas.

Scoppia la polemica in Formula 1 (WiggleSport – Ansa)

 

Nell’intervista concessa all’agenzia di stampa Tass, Szijjarto ci è andato giù pesante: “L’UE ha incluso Mazepin nella lista delle sanzioni, purtroppo facendo ritorno ad un principio comunista”. 

Poi ha aggiunto: “La Corte europea ha stabilito che Nikita Mazepin dovrebbe essere autorizzato a lavorare e partecipare alle competizioni nell’UE”. La cosa però non è mai avvenuta e il pilota di Mosca è ancora a spasso in cerca di una nuova sistemazione. Ormai il suo futuro in Formula 1 è compromesso.

Angelo Papi

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