La notizia della scomparsa del difensore che ha distinto un’epoca per i rossoneri ha commosso l’ambiente e i suoi tifosi: se ne va un pezzo di storia del club.
Originario di Cusano Milanino e vincitore con il Milan di una Coppa Italia, l’ormai ex difensore italiano si era formato professionalmente con la maglia rossonera, esordendo in Serie A con la stessa nella stagione 1959-60. Di casacche gloriose ne ha indossate anche altre, però. Infatti, è stato in Serie B con la Lazio e poi passato in prestito alla Juventus, prima di fare ritorno al Milan. In molti ricorderanno il fascino di una sfida contro il Santos di Pelé in Coppa Intercontinentale, proprio nello stesso anno in cui i rossoneri vinsero la Coppa Italia di cui sopra.
Si tratta di Gilberto Noletti, uno dei difensori più importanti del panorama italiano durante la sua epoca da professionista. La sua carriera sarebbe potuta essere ancora più in ascesa, se nel gennaio del ’67 non l’avesse fermato un pesante infortunio. Durante un match contro il Bologna, Noletti subì la rottura del tendine d’Achille e non tornò mai in condizioni perfette.
Nonostante ciò, visse una parentesi alla Sampdoria, poi Lecco e Sorrento. In Campania restò per ben tre stagioni, vivendo l’emozionante esperienza della prima storica promozione della squadra in Serie B. Infine, concluse la carriera fra Casertana e Grosseto. L’ex giocatore scelse poi di vivere a Forlì e lì si è spento a 83 anni, che avrebbe compiuto il prossimo 9 maggio. Tutte le società che l’hanno avuto in rosa e il mondo sportivo lo ricordano con estrema malinconia in questo giorno.
D’altronde, Gilberto Noletti si disimpegnò anche da direttore sportivo del Grosseto, dedicando sempre grande spazio alla sua passione per il calcio e contribuendovi con la sua esperienza.
Gilberto Noletti è stato un simbolo del tricolore nel suo sport, avendo anche disputato con la Nazionale Olimpica, le Olimpiadi di Roma 1960, terminato con un quarto posto per gli azzurri dagli azzurri al quarto posto. Tuttavia i più commossi messaggi arrivano dalla Campania.
“Il Sorrento Calcio e l’intera città di Sorrento piangono la scomparsa di un grande campione e di un uomo perbene. Le più sentite condoglianze alla famiglia”, è il messaggio che arriva da una squadra e una tifoseria che lo considerano un idolo e da questo momento una vera e propria leggenda, per la storia felice che ha contribuito a scrivere per la formazione rossonera. La gente ricorda con estrema emozione quei giorni di festa e i giocatori che li resero possibili.
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