La prossima sfida di Mourinho? Il futuro dello Special One

Salutata la Roma visibilmente commosso, Jose Mourinho dovrà ora cercarsi una nuova destinazione. Gli ammiratori dello Special One sono molti e le offerte non tarderanno ad arrivare: ecco quale potrebbe essere il suo futuro

“Chiusa una porta, si apre un portone”. Questo è quanto recita un vecchio detto popolare.

Chissà se Jose Mourinho starà pensando proprio a questo, dopo l’improvviso esonero dalla Roma arrivato nella mattinata di ieri.

Lo Special One nella capitale non aveva ancora ultimato il proprio mandato, ma Dan e Ryan Friedkin hanno deciso comunque di salutarlo anzi tempo, facendogli pagare un avvio di 2024 sicuramente deludente.

Esonerato dalla Roma, Jose Mourinho potrebbe tornare presto su una panchina prestigiosa
Esonerato dalla Roma, Jose Mourinho potrebbe tornare presto su una panchina prestigiosa | Immagine Ansa – Wigglesport.it

Mourinho-Roma: una grande avventura finita in malo modo

Quello che si è consumato nelle scorse ore tra Mourinho e la Roma è stato un addio sicuramente doloroso.

Un finale amaro soprattutto per il portoghese, parte dello spogliatoio e la stragrande maggioranza della tifoseria giallorossa, la quale fin da subito ha mostrato una sorta di venerazione nei suoi confronti.

Dal suo arrivo a Roma nell’estate del 2021, lo Special One è entrato immediatamente nel cuore dei tifosi romanisti, con i quali è riuscito a instaurare da subito una sintonia speciale.

Si è presentato citando Marco Aurelio e indicando il lavoro come unica strada da seguire per rendere nuovamente la Roma un club di spicco in Italia, oltre che un brand riconosciuto nel Mondo.

Un risultato che, in parte, è riuscito a centrare, grazie a due stagioni caratterizzate da grandi risultati soprattutto in Europa.

Che piaccia o no, Mourinho nei suoi due anni e mezzo alla Roma è riuscito a condurre il club a una storica vittoria della prima edizione della Conference League, portando poi i Giallorossi a disputare lo scorso anno una finale di Europa League (persa ai rigori contro il Siviglia, ndr).

Risultati che hanno permesso ai capitolini di mettere un nuovo importante trofeo in bacheca e di imprimere per sempre il proprio nome negli annali del calcio europeo (la Roma verrà ricordata come la prima squadra ad aver vinto la Conference League, ndr).

Decisamente meno esaltante è stato però il cammino in Serie A, campionato concluso per due anni al sesto posto, non riuscendo quindi mai a centrare la qualificazione alla Champions League, il vero obiettivo della proprietà a guida Friedkin.

Ed è proprio questo ciò che ha pagato Mourinho, un allenatore che la Champions League l’ha vinta due volte in carriera (con Porto e Inter, ndr).

Il nono posto in campionato occupato attualmente dalla Roma, unito all’eliminazione subita in Coppa Italia per mano degli storici rivali della Lazio, è costato così la panchina al portoghese, in cui sostituzione è stato scelto Daniele De Rossi.

È così che in una mattina di gennaio lo Special One si è ritrovato a lasciare Trigoria quasi in lacrime, stretto dall’affetto di alcuni tifosi che lo hanno voluto ringraziare un’ultima volta per la vittoria di Tirana (dove la Roma ha vinto la Conference League contro il Feyenoord, ndr).

Lo ha fatto a bordo di un’auto i cui finestrini si sono alzati dopo il saluto di quella che per più di due anni è stata la sua gente e nella quale si sarà posto sicuramente una domanda: quale sarà la nuova destinazione?

Il possibile futuro di Mou

Per Mourinho questi sono i giorni della metabolizzazione, quelli in cui prendere consapevolezza di non essere più l’allenatore della Roma e ripercorrere con maggiore lucidità i passi compiuti nella sua recente seconda esperienza italiana.

Seguiranno poi dei giorni di riposo, molto probabilmente dei mesi, durante i quali restare con la famiglia e ritrovare la serenità necessaria per lanciarsi in una nuova sfida.

D’altronde, Mourinho vive per il calcio e una sua assenza dal mondo del pallone sembra destinata a durare soltanto un breve lasso di tempo.

Forse non lo rivedremo su una panchina da qui alla fine della stagione, ma è molto probabile che prima dell’estate lo Special One possa aver già definito il proprio futuro.

Le opzioni non gli mancano, così come neppure gli ammiratori, in diverse zone del Mondo.

Partiamo dall’Inghilterra, nazione che per Mourinho rappresenta una seconda casa.

Oltremanica ha trascorso moltissimi anni della propria carriera, legando il suo nome soprattutto al Chelsea, club nel quale è considerato una vera e propria leggenda.

Per questo, un suo ennesimo nuovo ritorno ai Blues è un’opzione che non può mai essere scartata a cuore leggero, sebbene al momento tale pista resti improbabile.

Il Chelsea la scorsa estate ha deciso di puntare su Mauricio Pochettino e, nonostante gli scarsi risultati ottenuti finora in Premier League, pare difficile che Todd Boehly possa decidere di separarsi già dall’argentino.

La squadra è in costruzione e ha bisogno di tempo per crescere, motivo per cui un eventuale arrivo di Mourinho potrebbe finire con il mettere pressione a un ambiente che ad oggi non è assolutamente pronto per dare la caccia a un trofeo importante.

Stesso discorso vale per il Manchester United, altro club che Mourinho conosce bene, avendo già allenato e vinto con i Red Devils in passato.

Sebbene il futuro di Erik ten Hag resti decisamente in bilico, è più probabile che i Diavoli Rossi possano puntare nei prossimi mesi su un arrivo a Manchester di Graham Potter piuttosto che su un ritorno del portoghese.

Decisamente più percorribile è invece la pista che porta al Newcastle United, club che ha rilanciato le proprie ambizioni dopo essere stato acquisito dalla nuova ricchissima proprietà saudita.

I soldi non mancano e la voglia di riportare i Magpies a essere una delle migliori squadre d’Inghilterra neppure.

Va detto che l’attuale tecnico Eddie Howe gode di una buona fiducia, dopo essere riuscito a riportare le Gazze Ladre in Champions League e in finale di Coppa di Lega lo scorso anno (persa poi contro gli storici rivali del Manchester United, ndr).

Nel mondo del calcio le cose però, si sa, cambiano molto in fretta e l’attuale decimo posto del Newcastle in campionato potrebbe portare l’ambiziosa dirigenza araba ad analizzare concretamente la possibilità di portare Mourinho nel nord dell’Inghilterra la prossima stagione.

Per il portoghese si tratterebbe di una scommessa interessante, nonché l’opportunità per prendersi poi una piccola rivincita in campo su Daniel Levy, proprietario del Tottenham che lo esonerò nella sua ultima avventura in Inghilterra.

Premier League a parte, l’ipotesi più accreditata al momento resta però un possibile sbarco dello Special One nella Saudi League, campionato in cui Mourinho verrebbe ricoperto di milioni e nel quale il portoghese non ha mai nascosto di voler lavorare in futuro.

Offerte dall’Arabia Saudita gli sono già arrivate negli scorsi mesi, soprattutto dall’Al-Hilal, e chissà che ora l’ex Roma non possa decidere di prenderle seriamente in considerazione.

Un’ultima opzione possibile è quella rappresentata dal Brasile, nazionale che ha ormai detto addio al sogno di essere allenata da Carlo Ancelotti (fresco di rinnovo con il Real Madrid, ndr) e che potrebbe quindi scegliere di ripiegare su un altro nome di spicco come quello di Mourinho.

Tra le piste difficilmente realizzabili restano invece il Paris Saint-Germain, dove Luis Enrique ha appena dato inizio a un nuovo progetto di crescita del club, e il Real Madrid, dove Mourinho gode sempre della grande stima di Florentino Perez, ma dove Ancelotti è appena stato riconfermato.

E un possibile futuro sulla panchina del suo Portogallo?

Difficile, ma “mai dire mai”, soprattutto se i lusitani dovessero vivere un brutto Europeo la prossima estate, sotto la guida di Roberto Martinez.

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