Rubiales si dimette: “Non era violenza, ma non voglio che a pagare sia il calcio spagnolo”

Alla fine Luis Rubiales ha lasciato il suo incarico. Dopo un lungo tira e molla e le polemiche a seguito del bacio non consensuale dato alla calciatrice Jennifer Hermoso, ha lasciato il suo incarico da presidente della Federcalcio spagnola.

Tanto tuonò che alla fine piovve, si potrebbe dire. Dopo un lunghissimo tira e molla e uno strascico di polemiche che non si sono mai placate, Luis Rubiales ha annunciato le sue dimissioni da presidente della Rfef, la Federcalcio spagnola. L’ormai ex guida del calcio iberico era finito nell’occhio del ciclone a seguito di un episodio che lo aveva visto coinvolto sul palco della premiazione al termine della finale del mondiale di calcio femminile. Lì Rubiales aveva baciato sulla bocca Jennifer Hermoso, calciatrice della nazionale spagnola. Immagini che hanno fatto il giro del mondo e che hanno, in ultima istanza, portato alle dimissioni del presidente Rfef.

Rubiales si dimette: le sue parole

Ad annunciare l’addio è stato lo stesso ex presidente attraverso i suoi canali social. A loro ha affidato una lettera in cui spiega la sua posizione: “Difenderò la mia onorabilità – si legge nel post – Difenderò la mia innocenza. Ho fiducia nel futuro. Ho fede nella verità. Dopo la rapida sospensione operata dalla Fifa, oltre al resto delle procedure aperte contro di me – scrive ancora Rubiales – è evidente che non potrò tornare al mio posto. Insistere nell’aspettare e aggrapparmi non porterà alcun contributo positivo né alla Federazione né al calcio spagnolo“.

Luis Rubiales
Immagine | Epa @Mariscal – Wigglesport.it

Tra le altre cose perché ci sono dei poteri che impediranno il mio ritorno“, ha aggiunto, puntando il dito contro la parte politica, che ha avuto senza dubbio un ruolo nel suo addio. Basti pensare che il primo ministro Pedro Sanchez, in occasione delle celebrazioni per la vittoria del mondiale, aveva lasciato poco spazio all’immaginazione, dicendo: “Bisogna continuare a prendere provvedimenti per chiarire ciò che abbiamo visto. Ci sono stati alcuni comportamenti inaccettabili che dimostrano che nel nostro Paese c’è ancora molta strada da fare in termini di uguaglianza, rispetto e parificazione dei diritti di uomini e donne. È stato un gesto inaccettabile“.

Cosa succede ora alla Federazione?

Le dimissioni sono, di fatto, l’ultimo atto, almeno dal punto di vista della Rfef. Dimissioni che arrivano dopo una serie di dietrofront e di difese da parte di Rubiales. L’ex presidente aveva prima chiesto scusa, dicendo di essere stato frainteso, poi aveva sminuito l’episodio e attaccato chi lo criticava. E ancora, aveva più volte detto di non volersi dimettere e che sarebbe rimasto al suo posto. Ora, invece, l’addio. Una conseguenza anche delle molte proteste messe in atto nei suoi confronti in Spagna. Il Comitato disciplinare della FIFA lo aveva sospeso già per 90 giorni. Al contempo, tutte le calciatrici della nazionale femminile avevano detto che non avrebbero giocato finché lui fosse stato presidente e undici membri dello staff tecnico della nazionale si erano dimessi per protesta nei suoi confronti. Tra la fine di agosto e l’inizio di settembre la procura nazionale spagnola aveva avviato un’indagine preliminare sul suo conto e Hermoso, la calciatrice coinvolta nell’episodio, lo aveva denunciato per permettere di avviare indagini formali. La stessa Federcalcio spagnola aveva chiesto le sue dimissioni. Una serie di pressioni che, unite a quella politica, hanno fatto capitolare Rubiales.

Anche a seguito delle dimissioni, infatti, la politica ha preso una posizione netta contro l’ex presidente della Federcalcio. “Il paese femminista avanza sempre più velocemente. La trasformazione e il miglioramento delle nostre vite sono inevitabili. Siamo con te, Jenni, e con tutte le donne“, ha scritto la ministra del Lavoro Yolanda Díaz.

Ma cosa accade alla Rfef? Le dimissioni di Rubiales hanno attivato l’articolo 31.8 dello statuto della Federcalcio. In sostanza, ci sarà una fase di interregno che porterà, il prima possibile, a nuove elezioni. Il presidente che verrà nominato avrà, comunque, un mandato breve. Guiderà la Rfef fino al 2024, quando era prevista la fine del mandato di Rubiales. A settembre 2024 si svolgeranno, infine, le elezioni vere e proprie che porteranno all’individuazione della guida del calcio spagnolo per i successivi quattro anni. L’episodio di Rubiales, però, ha spinto a delle riflessioni e il presidente del Consiglio Superiore dello Sport (Csd) Víctor Francos ha annunciato modifiche alla legge sportiva per aumentare il controllo pubblico su istituzioni come la Federcalcio. Un modo, nelle intenzioni, di evitare che capiti una volta ancora quanto accaduto con Rubiales.

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