Ironman, record e atleti migliori: li conoscete?

Andiamo alla scoperta dei record e dei migliori atleti di sempre per quanto riguarda le gare di Ironman, disciplina considerata universalmente nel mondo dello sport come una delle più massacranti per fisico e mente. Ecco tutto quello che c’è da sapere

 

Corsa, nuoto e ciclismo. Sono i tre sport che scandiscono la vita di un atleta di Ironman.

Tre discipline in grado di mettere in difficoltà più o meno chiunque già soltanto se prese singolarmente, figurarsi tutte insieme una di seguito all’altra, in un’unica gara.

Eppure, nel mondo delle competizioni sportive esistono parecchi temerari che amano confrontarsi con quella che da molti è considerata la disciplina sportiva più probante sia a livello fisico che mentale: l’Ironman.

Oggi conosciamo meglio questa competizione e vediamo quali sono i record e gli atleti più impressionanti di sempre.

Che cos’è l’Ironman

L’Ironman come lo conosciamo oggi è una disciplina sportiva che unisce in un’unica gara tre differenti specialità del triathlon, ovvero il nuoto, il ciclismo e la corsa.

Corridori in gara
Immagine | Unsplash @MiguelAAmutio – Wigglesport.it

Nel dettaglio, le distanze che gli atleti che partecipano alle gare di Ironman sono chiamati a coprire sono 3,86 km a nuoto, 180,26 km in bicicletta e 42,195 km di corsa.

Il tutto deve essere fatto all’interno di un ciclo continuo e nel minor tempo possibile.

L’Ironman è, infatti, essenzialmente una gara di resistenza. La più dura con la quale ci si possa confrontare nel mondo dello sport.

Difficile stabilire con certezza quali siano le origini di questa competizione così massacrante, per via delle tante leggende che accompagnano e alimentano il mito di una gara considerata leggendaria, appunto.

Le due principali teorie riconducono, però, entrambe al nome di John Collins, Ufficiale della Marina degli Stati Uniti d’America che nel 1975 venne distaccato alla base di Pearl Harbor, nelle Hawaii, dopo una carriera militare vissuta sulla West Coast degli States.

Atleta di triathlon, passione che condivideva con la famiglia quando non era in servizio militare, si dice che Collins suggerì di combinare i tre eventi hawaiani più duri in un’unica gara, con l’obiettivo di creare una competizione unica.

A essere fuse insieme furono, quindi, la Waikiki Roughwater Swim (3,8 km a nuoto in acque libere, ndr), l’Around-Oahu Bike Race (180 km in bicicletta, ndr) e la Honolulu Marathon (42,195 km di corsa, ndr).

Nacque così l’Ironman, gara di resistenza il cui fine è quello di nominare degli uomini e delle donne “d’acciaio”, in grado di sostenere in una stessa giornata tre degli sport più duri per fisico e mente.

La prima edizione di questa nuova competizione si tenne nel 1978 e a partecipare furono quindici atleti.

A imporsi su tutti fu Gordon Haller, il quale riuscì a coprire l’intera distanza di gara in 11 ore e 46 minuti, diventando così il primo vincitore di un Ironman (spesso riportato come Ironman 140.6, numero che indica la somma delle miglia da percorrere tra nuoto, ciclismo e corsa, ndr).

Da allora, le gare di Ironman hanno iniziato a diffondersi a macchia d’olio in tutto il Mondo, attirando l’attenzione di sempre più appassionati e la partecipazione di moltissimi atleti.

Oggi sono circa 200 le gare di Ironman che si organizzano in tutto il Globo, alcune sulla classica distanza delle 140.6 miglia e altre su quella ridotta delle 70.3 miglia (il cosiddetto “mezzo Ironman”, ndr).

Diverse sono anche le categorie utili a differenziare gli atleti in base all’età.

Al momento l’Ironman si divide in: Ironman Junior (18-24 anni), Ironman Senior (25-29, 30-34, 36-39 anni) e Ironman Master (40-44, 45-49, 50-54, 55-59, 60-64, 65-69, 70-74, 75-79, 80-84, 85-90, 90+ anni).

La competizione più importante nel settore dell’Ironman è, invece, il Mondiale, il quale si svolge ogni anno alle Hawaii (il record della competizione è detenuto dal norvegese Gustav Iden, che ha vinto l’Ironman Hawaii 2022 con un tempo di 7h40’24”, mentre tra le donne è stato stabilito dall’elvetica Daniela Ryf nel 2018 con un tempo di 8h26’16”, ndr).

Ad accedervi sono gli atleti più meritevoli, i quali acquistano o perdono punti in una speciale graduatoria che tiene conto dei risultati ottenuti nelle diverse gare di Ironman effettuate da un singolo sportivo nel corso della stagione.

A variare in base al numero dei partecipanti alle diverse categorie sono i pass mondiali, i quali possono aumentare o diminuire di anno in anno.

I record nell’Ironman: merito di atleti straordinari

Vediamo ora quali sono i record attualmente in essere nelle competizioni di Ironman e a quali atleti va dato il merito di essere riusciti a siglare tali primati.

Nuotatore impegnato in una competizione
Immagine | Unsplash @OSPANALI – Wigglesport.it

Il record per il miglior tempo fatto segnare da un uomo in una gara di Ironman spetta al norvegese Kristian Blummenfelt, autore di una gara conclusa in 7h21’12” in occasione dell’Ironman Cozumel 2021 in Messico.

Passando alle donne, il primato spetta invece alla britannica Chrissie Wellington, autrice di un tempo di 8h18’13” alla Challenge Roth 2011 in Germania.

Scomponendo la gara nelle tre discipline che la compongono, a ottenere i migliori parziali di sempre a livello maschile sono stati:

– Nuoto con corrente a favore: Luke Bell (Australia) in 39’08” all’Ironman New York 2012 negli Stati Uniti d’America.
– Nuoto in condizioni normali: Christof Wandratsch (Germania) in 41’26” all’Ironman di Klagenfurt 2006 in Austria.
– Bicicletta: Jan Frodeno (Germania) in 3h55’22” alla Tri Battle Royale 2021 ad Allgäu in Germania.
– Corsa: Patrick Lange (Germania) in 2h30’32” all’Ironman di Tiberias 2022 in Israele.

Tra le donne, i record per i migliori parziali spettano invece a:

– Nuoto con corrente a favore: Dede Griesbauer (USA) in 40’29” all’Ironman New York 2012 negli Stati Uniti d’America.
– Nuoto in condizioni normali: Amanda Stevens (USA) in 45’04” all’Ironman di Francoforte 2012 in Germania.
– Bicicletta: Daniela Ryf (Svizzera) in 4h26’07” ai Campionati del Mondo del 2018 alle Hawaii.
– Corsa: Chrissie Wellington (Gran Bretagna) in 2h44’35” alla Challenge Roth 2011 in Germania.

Dal 1978 a oggi si è assistito a un’evoluzione impressionante nell’Ironman e i numeri appena elencati ne sono la dimostrazione.

In ambito maschile, in 45 anni si è passati dal tempo di 11h46’ di Gordon Haller a quello di 7h21’12” di Kristian Blummenfelt

Tra le donne, si è scesi dal 12h55’ siglato da Lyn Lemaire nel 1979 all’8h18’13” di Chrissie Wellington.

Oltre quattro ore di miglioramento sia in ambito maschile che femminile, ottenute grazie al continuo aggiornamento di tecniche di allenamento sempre più scientifiche e precise e tramite lo sviluppo e la messa a punto di materiali e mezzi meccanici (le biciclette, ndr) sempre più performanti.

Ciò lascia pensare come nel prossimo futuro non dovrebbe essere una sorpresa assistere a nuovi record nell’ultra competitivo mondo dell’Ironman.

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