Djokovic, cosa succede? Un record incredibilmente negativo

Cosa succede a Novak Djokovic? Il tennista serbo è ancora a “zero” nella casella titoli vinti in questo tribolato inizio di stagione. Sembra incredibile che dopo il primo Slam e il primo Master 1000 della stagione Nole sia ancora a secco, ma il diretto interessato ha una spiegazione.

Un Djokovic mai visto: record negativo

Nella sua lunga e straordinaria carriera, Novak Djokovic ha all’attivo 911 partite tra Grand Slam e 1.000 Master. E, tenendo conto del ranking mondiale, il serbo ha subìto ieri mattina la peggiore sconfitta della sua carriera nei grandi tornei: è stato battuto al terzo turno di Indian Wells da Luca Nardi, 20 anni e al #123 nel ranking Atp. Quanto basta per parlare di crisi? Di certo, Djokovic vive una situazione provata raramente in carriera. Inizio di stagione senza titoli: “Ovviamente non è bello uscire così presto in un torneo e soprattutto qui, dove non gioco da cinque anni. Non ho ancora titoli quest’anno e non ci sono abituato. Ho iniziato la maggior parte delle stagioni della mia carriera con un Grande Slam o vincendo il titolo a Dubai o in un altro torneo. Va bene, fa parte dello sport e devi accettarlo. A volte vinci, a volte perdi. Suppongo che romperò la serie negativa che ho avuto negli ultimi tre o quattro tornei, quanto tornerò a giocare un tennis di buon livello”.

Prospettive: in campo a Miami, o forse no

Novak Djokovic
Immagine | Epa

Resta da capire quale siano le prospettive di un Djokovic che sta privilegiando la qualità dei tornei alla quantità. Una scrematura resa necessaria da un calendario fitto. Uscire con largo anticipo da Indian Wells potrebbe anche spingerlo a rivedere alcuni aspetti: “Adesso devo analizzare cosa ho fatto, cosa avrei potuto fare meglio e poi andremo avanti. Sto giocando meno tornei e sono più selettivo con il mio programma. Per ora Miami è ancora nel mio calendario. Vedremo. Ho bisogno di un giorno o due di riposo e poi vedrò cosa fare. La realtà è che non gioco da cinque o sei settimane e non essere in campo con la stessa continuità degli altri ragazzi genera anche qualche sorpresa del genere. Non scendo in campo a Miami da cinque anni e negli ultimi due non sono riuscito a scendere in campo nel “Sunshine” Double. Avevo voglia di provarci, tutto sommato non credo sia un errore essere venuto a giocare qui. Avevo intenzione di godermi sia il torneo di Indian Wells che quello di Miami”.

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