Ciclismo

Remco Evenepoel: lo aspetta il mese più importante della sua vita

Il belga Remco Evenepoel, campione del mondo di cronometro e vincitore della Liegi-Bastogne-Liegi, ha ricevuto il trofeo come miglior atleta belga dell’anno per la terza stagione consecutiva. E nell’occasione ha focalizzato i momenti salienti in vista della prossima stagione: il suo 2024 si… riduce a un mese in una nazione. Luglio, in Francia.

I 31 giorni più importanti della vita di Evenepoel

Per sua stessa ammissione, i 31 giorni di luglio 2024 saranno i più importanti della carriera di Evenepoel. Il belga si è posto due obiettivi: in primis, chiudere fra i primi cinque in classifica il Tour de France. E poi andare a caccia di una medaglia nei Giochi Olimpici di Parigi. Il ragazzo ha idee chiare: dopo un percorso ricco di alti e bassi, critiche e momenti brillanti, il 23enne ex campione del mondo attende con impazienza un 2024 che sarà caratterizzato dall’altezza sempre più elevata dell’asticella. Pressioni e avversari si faranno sentire e il ragazzo ne è consapevole: “Il Tour e i Giochi sono gli obiettivi principali, sarà il mese più importante della mia vita. Vorrei vincere una tappa del Tour per chiudere una bellissima e prestigiosa trilogia (una vittoria di tappa in ogni grande giro). Il mio obiettivo è di essere tra i primi cinque”. Obiettivo realistico. Sarebbe straordinario chiudere fra i primi tre scalzando dal podio Jonas Vingegaard, Tadej Pogacar o Primoz Roglic.

Il grande rimpianto: il Giro d’Italia

Immagini | Ansa

Evenepoel ha trovato il modo anche di ritagliarsi, fra le pieghe del suo 2023, un momento legato ai rimpianti. E il “dolore” sportivo è associato al Giro d’Italia. La maglia rosa era l’obiettivo principale del belga e lo scorso anno si era messa anche bene. La indossava, a metà del cammino, nella decima tappa, prima di doversi fermare a causa del Covid. Chi sa se avrebbe retto all’assalto di Roglic. Di certo, sarebbe stato spettacolare vederli duellare sulle Dolomiti. L’unica certezza è che Evenepoel, dopo 5 settimane senza toccare la bici, vuole trovare continuità. Smaltita la delusione del Giro, non è riuscito a rifarsi alla Vuelta nonostante la vittoria della classifica scalatori. A proposito di allori, la corona di miglior atleta belga non gli basta. Vuole un titolo “pesante” anche per mettere a tacere alcune critiche che lo hanno ferito: “Ho sopportato diverse contestazioni, ci sono stati momenti  in cui volevo mettere da parte la bici ma la famiglia e la mia serenità mi hanno aiutato a superare le difficoltà”. E ora si riparte.

Luigi Pasquale Pellicone

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