Quali sono i moduli più usati nel calcio? E come funzionano?

Nel calcio si usano diversi moduli, ma come funzionano e quali sono i migliori

Nel corso dei quasi due secoli di storia del calcio professionistico le squadre sono scese in campo nei modi più diversi. Negli ultimi decenni però, i moduli si sono stabilizzati attorno ad alcuni modelli con le loro varianti. Ogni allenatore ha le sue tattiche, ma le formazioni possono essere codificate con semplici schemi numerici.

I moduli della difesa a 4: dai tre attaccanti al centrocampo a due

Quando si identifica una formazione di calcio con il proprio modulo, lo si fa con una combinazione di 3 o 4 numeri. In ordine, si tratta dei difensori, dei centrocampisti, eventualmente dei trequartisti e degli attaccanti. Di solito si distinguono per due maggiori categorie, la difesa a 3 e quella a 4. Caratteristica di questi ultimi è giocare con 2 centrali di difesa, giocatori con compiti quasi solo di copertura, e 2 terzini, uno a destra e uno a sinistra, che agiscono sulle fasce in entrambe le fasi di gioco, attacco e difesa.

Ad oggi, uno dei moduli più utilizzati è il 4-3-3. Questa formazione può cambiare a seconda delle caratteristiche dei giocatore (4-3-2-1 o 4-3-3 con il “falso 9” o 4-5-1) ma grossomodo le strategie generali non cambiano. Si tratta di un modulo offensivo, che affida la propria produzione offensiva agli attaccanti esterni.

Questi agiscono sulle fasce, spesso puntando l’uomo e creando superiorità numerica. Fondamentale è anche il ruolo del centravanti, che può essere sia una punta più classica, fisico e dedito alla finalizzazione, sia un attaccante più tecnico che preferisce abbassarsi e giocare con i compagni per creare opportunità. Cruciale è anche il ruolo delle mezze ali, i due centrocampisti che devono inserirsi in area per sfruttare le giocate delle ali.

Stadio di calcio ovale durante una partita di giorno
Unsplash @Fionn Große | wigglesport.it

Si può associare a questa famiglia anche il 4-3-1-2, un modulo che negli ultimi anni sta cadendo fuori moda. L’assetto d’attacco prevede due attaccanti più classici, magari una prima e una seconda punta, e un trequartista a cui è affidata la creazione delle occasioni da gol. Di recente Ancelotti al Real Madrid lo ha riproposto, grazie alle caratteristiche del centrocampista inglese Jude Bellingham, che agisce dietro gli attaccanti. Spesso però Bellingham finisce per giocare quasi da attaccante, facendo assomigliare il sistema a un 4-3-3.

La seconda famiglia della difesa a 4 sono le varianti del 4-4-2. Si tratta di uno dei moduli più utilizzati e considerato uno dei classici del calcio. Sfrutta due centrocampisti esterni, meno tecnici e più fisici delle ali del 4-3-3, che combinano con i terzini in azioni di sovrapposizione per creare superiorità numerica sulle fasce. Le strutture di questo modulo in fase offensiva e difensiva sono molto simili.

Più apprezzata è invece la variante 4-2-3-1. Dal centrocampo in giù si tratta di un modulo simile al 4-4-2, ma in attacco cambia tutto. Il gioco si imperna su 3 trequartisti, che hanno un ruolo molto più offensivo degli esterni del 4-4-2. Sono spesso giocatori tecnici e creativi, in grado di saltare l’uomo e combinare tra loro. Spesso assumono questa formazione squadre che hanno molto talento da esprimere in attacco.

I moduli della difesa a 3: dal catenaccio al pressing alto

L’alternativa alla difesa a quattro è quella di schierare 3 centrali e nessun terzino. In questo modo si libera un posto da difensore per aggiungerlo o alla linea dei centrocampisti o a quella degli attaccanti. Anche in questo caso la maggiore differenza è la presenza di un centrocampo a 3 centrali (come nel 3-5-2) o di due soli centrali (come nel 3-4-3).

Pur sembrando per natura più offensivi dei moduli a 4, a volte quelli a 3 possono prendere conformazioni estremamente difensive. Gli esterni di centrocampo, i cosiddetti “quinti”, si abbassano per creare una difesa a 5 in fase di non possesso palla. In questo modo la squadra può congestionare gli spazi, impedendo agli avversari di esprimere il proprio gioco. Nelle ultime stagioni questo tipo di calcio è stato proposto dalla Juventus di Massimiliano Allegri.

Stadio di calcio di notte durante una partita
Unsplash @Mario Klassen | wigglesport

All’opposto invece ci sono allenatori che utilizzano i moduli a 3 per dedicarsi quasi solamente all’attacco. Spesso queste formazioni attuano una difesa proattiva, andando a tentare di recuperare la palla direttamente nella metà campo avversaria. Squadre come il Liverpool di Klopp o il Manchester City di Guardiola hanno a volte utilizzato tre difensori per permettere ai loro centrocampisti di sganciarsi da compiti difensivi e passare la maggior parte del tempo nel campo avversario.

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