Pogba nei guai: ma come funzionano i controlli antidoping?

Paul Pogba nei guai: il calciatore della Juventus è risultato positivo al controllo antidoping in occasione della sfida contro l’Udinese, partita che, peraltro, non lo ha visto neanche scendere in campo. Il centrocampista francese campione del mondo nel 2018, è già stato sospeso, in via cautelare, dal Tribunale Nazionale Antidoping per la violazione degli articoli 2.1 e 2.2 ovvero la presenza di una sostanza proibita nel campione biologico e dell’uso, o tentato uso, di una sostanza o di un metodo proibito. La sostanza riscontrata in questo caso: metaboliti del testosterone di origine non endogena.

Come funziona il controllo antidoping? Il sorteggio e la sala

Ma come funziona il controllo antidoping? Il sito dell’UEFA non lascia spazio alle interpretazioni. I giocatori, chiunque, anche chi non è sceso in campo o è stato sostituito, sono selezionati tramite sorteggio. Al club è reso noto quale calciatore sarà sottoposto al test 15’ prima della gara mentre i giocatori sono informati a fine gara: la comunicazione spetta al medico sociale o all’Addetto Controllo Antidoping. Il giocatore firma la notifica e quindi si presenta direttamente presso la saletta preposta al controllo senza rientrare negli spogliatoi. Una volta raggiunta la saletta, il giocatore non potrà allontanarsi se non con il permesso esplicito dell’Addetto al Controllo Antidoping UEFA (ACAD) che è anche un medico.

Cosa succede nella sala per il controllo antidoping?

Paul Pogba
Immagine | Ansa

Una volta in sala, il calciatore deve restare nella zona di attesa sino a che non sarà pronto a fornire il campione richiesto. Trattasi di urina. Per agevolare le procedure, sono disponibili delle bevande, sigillate. Il medico sociale deve compilare la dichiarazione relativa all’utilizzo dei medicinali eventualmente assunti dal giocatore nei tre mesi precedenti il controllo antidoping, oltre a qualsiasi esenzione per uso terapeutico, ed elencarli tutti, integratori compresi. Durante la produzione del campione, il calciatore è tenuto sotto controllo dall’ACAD. Per essere considerato valido, il volume prodotto deve essere di 90 ml e la gravità specifica non inferiore a 1,005. In caso contrario, il giocatore dovrà continuare a produrre campioni fino a raggiungere la gravità specifica adeguata.

Una volta espletato il bisogno fisiologico,  60 ml di urina vengono versati nella bottiglietta “A” e 30 ml nella bottiglietta “B”. Quindi l’ACAD sigilla le bottigliette all’interno di un sacchetto in plastica e le ripone nel contenitore di cartone. Alla fine del controllo antidoping, il giocatore e l’ACAD devono verificare che tutti i moduli siano stati adeguatamente compilati e firmati dal giocatore. Quindi non resta che attenderne l’esito…

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