Pallanuoto, morto a 53 anni Luca Giustolisi: la sua carriera e le vittorie

L’Italia dello sport piange la scomparsa di un grande campione della pallanuoto. Luca Giustolisi si è spento a 53 anni, dopo un lungo periodo di malattia. Alle Olimpiadi di Atlanta nel 1996 aveva vinto la medaglia di bronzo con la Nazionale italiana di pallanuoto

 

È quel genere di notizia della quale non si vorrebbe mai scrivere, ma che purtroppo la vita, talvolta, obbliga a mettere nero su bianco.

Luca Giustolisi ci ha lasciati a soli 53 anni, portato via da un tumore che lo affliggeva ormai da diverso tempo e contro il quale stava combattendo con tutte le forze di chi nella vita è sempre stato abituato a competere e lottare fino a che ce n’è la possibilità.

L’Italia della pallanuoto e dello sport in generale perde, così, uno dei protagonisti che ai Giochi Olimpici di Atlanta 1996, negli Stati Uniti d’America, aiutò a portare la Nazionale Italiana di Pallanuoto fino al terzo gradino del podio, alla vittoria di una medaglia di bronzo.

Un risultato straordinario per un uomo che in molti, in queste prime ore di lutto, hanno deciso di descrivere utilizzando lo stesso aggettivo.

Addio a Luca Giustolisi

Nato il 13 marzo del 1970 a Trieste, Luca Giustolisi verrà per sempre ricordato come uno dei pallanuotisti simbolo della propria epoca in Italia.

Luca Giustolisi appoggiato a un albero
Immagine | Federazione Italiana Nuoto – Wigglesport.it

In Friuli-Venezia Giulia è cresciuto, anche attraverso i consigli del papà Giuseppe, noto arbitro internazionale e consigliere federale, ed è in questa regione che ha iniziato ad appassionarsi alla pallanuoto, sport nel quale è poi riuscito ad affermarsi nel corso di una carriera decennale che lo ha portato a rappresentare i colori di alcune delle più prestigiose squadre italiane, oltre che ovviamente quelli della Nazionale.

L’apice del successo l’ha vissuto proprio con l’Azzurro addosso, riuscendo a vincere la medaglia d’oro ai Campionati Europei di Vienna nel 1995 e, poi, il già citato bronzo olimpico in occasione dei Giochi del 1996 ad Atlanta.

Due imprese che, di per sé, basterebbero a definire la carriera di un grande campione, ma alle quali Giustolisi ha aggiunto anche una Coppa LEN e una Coppa delle Coppe, trofei vinti con la Roma tra il 1994 e il 1996, oltre che due Coppe dei Campioni con il Posillipo nel 1998 e la Pro Recco nel 2003, società con la quale ha vinto anche uno Scudetto.

Uscito dall’acqua e appesa la calotta al chiodo, Giustolisi si è poi cimentato con diverse carriere extra-campo

Prima un’avventura da dirigente nella sua Trieste, poi da allenatore a Nervi, seguita da un’esperienza da direttore tecnico a Torino e da una come consulente a Brescia.

È proprio qui, nella città lombarda, che lo scorso 10 febbraio era stato annunciato come nuovo Consulente Psicologico e Relazionale, ruolo che Giustolisi era stato chiamato a ricoprire sia in prima squadra che in tutte le altre categorie minori della società sportiva.

L’ex pallanuotista possedeva, infatti, una Laurea in Psicologia, ottenuta con il voto di 110 e Lode.

Un attestato che gli aveva permesso anche di vestire i panni di Consulente Psicologico e Giudice Onorario del Tribunale per i minorenni di Trieste.

Uomo capace di soddisfare mille impegni, Giustolisi è stato anche un commentare tecnico per la pallanuoto del canale tematico Rai Sport, ma soprattutto un marito e un padre.

Familiari oggi stretti nella morsa del dolore e al cui cordoglio si è unita la Federazione Italiana di Pallanuoto:

“La Pallanuoto ricorda Luca Giustolisi per la sua sensibilità ed eleganza, oltre che per la passione e la competenza che aveva trasportato anche fuori dalla vasca, in veste di commentatore tecnico, dirigente, allenatore, psicologo e mental coach”.

I successi indimenticabili

Con l’Italia della pallanuoto Luca Giustolisi ha partecipato a molti grandi tornei, riuscendo a realizzare parecchi sogni che aveva da bambino e a scolpire per sempre il proprio nome negli annali di questo sport.

Attaccante energico e spietato in campo, quanto uomo gentile e disponibile fuori, con la Nazionale Italiana di Pallanuoto la vittoria più indimenticabile l’ha ottenuta ai Campionati Europei del 1995, a Vienna, in Austria.

Luca Giustolisi esulta in acqua
Immagine | Facebook @ProReccoWaterpolo – Wigglesport.it

È qui che, il 27 agosto, il Settebello riuscì ad avere la meglio per 10-8 in finale dell’Ungheria, portando così all’Italia il suo terzo titolo europeo (dopo quelli ottenuti nel 1947 e nel 1993, ndr).

Gli Azzurri quel torneo lo aprirono con due vittorie rispettivamente contro Grecia e Germania, le quali le permisero di chiudere in testa il Gruppo D.

Nella seconda fase, l’Italia venne poi inserita nel Gruppo F, girone che vinse grazie ai successi contro Russia e Ucraina, ai quali seguì un pareggio contro la Croazia.

In semifinale gli Azzurri batterono quindi nuovamente la Germania, mentre a permettergli di alzare il trofeo fu il già citato successo contro l’Ungheria.

L’anno seguente, nel 1996, il Settebello di Giustolisi compì un’altra grande impresa, riuscendo a chiudere l’Olimpiade di Atlanta al terzo posto.

Una medaglia di bronzo ottenuta grazie a una vittoria per 20-18 ancora una volta sull’Ungheria.

Anche in questo caso l’Italia aprì il Gruppo A con un successo contro gli Stati Uniti d’America, al quale ne seguirono poi altri quattro contro Ucraina, Croazia, Grecia e Romania.

Con cinque vittorie in cinque gare, il Settebello dominò letteralmente il proprio girone, qualificandosi per la sfida dei quarti di finale contro la Russia.

Anche in questo caso ad avere la meglio in acqua furono gli Azzurri, i quali vennero però poi battuti di misura per 7-6 dalla Croazia in semifinale.

Quella stessa Croazia che perse poi la finale contro la Spagna per 7-5, consentendo così agli iberici di salire sul gradino più alto del podio. Il luogo in cui poter indossare la medaglia d’oro più ambita: quella olimpica.

Nel 1997 l’Italia e Giustolisi presero parte a un altro Europeo in Spagna, il quale però, in questo caso, venne chiuso al sesto posto dagli Azzurri (a vincere fu l’Ungheria, ndr).

L’anno successivo fu quello dei Campionati Mondiali in Australia, grande torneo che il Settebello concluse al quinto posto, alle spalle proprio della Nazionale ospitante.

A comporre il podio furono, invece, Spagna, Ungheria e l’allora Jugoslavia.

Avventure azzurre che hanno definito la carriera in Nazionale di Giustolisi, il quale a livello di club, alla Roma, fu per un certo periodo anche compagno di squadra dell’attuale CT del Settebello Sandro Campagna.

Nel tempo libero amava scrivere e seguiva con attenzione sia l’attività giornalistica che quella politica, due mondi per i quali Giustolisi ha sempre nutrito una passione.

A dimostrazione della profondità di uno sportivo e di un uomo dai mille interessi.

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