
Marotta: l'Italia giovane e il successo di Spalletti nel calcio - ©ANSA Photo
Il presidente dell’Inter, Beppe Marotta, ha recentemente condiviso le sue riflessioni sulla Nazionale italiana, definendola un gruppo giovane e promettente, ma con un certo grado di inesperienza. In un’intervista a Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1, Marotta ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto dal ct Luciano Spalletti, il quale, nonostante le recenti difficoltà, sta gettando le basi per il futuro del calcio italiano. L’Italia è stata eliminata dalla Nations League dopo la doppia sfida contro la Germania, ma Marotta rimane fiducioso: “Il lavoro di Spalletti si valuterà da giugno in poi, quando avremo esami cruciali per il nostro movimento calcistico”.
La sfida della gioventù
L’allenatore toscano ha di fronte a sé una sfida significativa: testare i giovani calciatori nel contesto di competizioni internazionali importanti. Tra i nomi che stanno emergendo, troviamo:
- Nicolò Barella
- Sandro Tonali
- Giacomo Raspadori
“Bisogna avere pazienza”, ha continuato Marotta, “è un ciclo nuovo e dobbiamo dare tempo a Spalletti, che a mio avviso sta facendo un ottimo lavoro”. La fiducia nel progetto di Spalletti è evidente e riflette la necessità di un approccio a lungo termine per costruire una squadra competitiva.
La Serie A e la corsa al titolo
Il campionato di Serie A si presenta come uno dei più avvincenti degli ultimi anni. Marotta ha affermato che ci sono almeno tre squadre candidate alla vittoria finale, rendendo la corsa al titolo particolarmente interessante. “Siamo ancora in una fase interlocutoria, i punti sono tanti”, ha detto, evidenziando come la lotta per il titolo non si limiti solo agli scontri diretti. “Spesso si considerano solo gli scontri diretti, si sottovalutano quelle partite da calendario facile. Il campionato è molto aperto”.
L’allenatore dell’Inter, Simone Inzaghi, ha recentemente dichiarato che si fanno pochi elogi per la squadra, rispondendo così alla pressione costante che circonda i grandi club come l’Inter. Marotta ha compreso questa reazione, affermando che “fa parte del gioco” e che la pressione è una componente inevitabile per una società con le ambizioni dell’Inter. “Dobbiamo essere ambiziosi dal punto di vista sportivo ed essere presenti al momento giusto nelle varie competizioni”, ha aggiunto.
Mercato e futuro
Il discorso si è poi spostato all’analisi del mercato, in particolare riguardo a potenziali nuovi acquisti. Marotta ha menzionato l’interesse per il giovane attaccante danese Isaksen, consigliato anche da Beppe Bergomi, ex calciatore e attuale commentatore. “Siamo l’attacco più prolifico, e se non ricordo male, solo in una partita non abbiamo segnato”, ha sottolineato Marotta, evidenziando il gioco offensivo di Inzaghi, che si adatta bene a una squadra che punta a fare la differenza in attacco. “Isaksen? È un buon giocatore, ma ogni giorno mediaticamente ci attribuiscono l’interessamento di questo o di quel giocatore”.
Nonostante i rumors di mercato, Marotta ha ribadito la forza della coppia d’attacco composta da Lautaro Martínez e Marcus Thuram, definita “la migliore in Italia e di alto profilo a livello europeo”. La dirigenza dell’Inter, composta anche dal ds Piero Ausilio e da Dario Baccin, sta lavorando a un piano strategico per il futuro, tenendo conto delle opportunità di mercato e delle valutazioni necessarie per costruire una squadra competitiva.
In conclusione, la visione di Marotta sul calcio italiano è chiara: è tempo di investire nei giovani e di avere fiducia in un progetto che, se ben strutturato, potrà riportare l’Italia ai vertici del calcio mondiale. Con Spalletti alla guida, l’obiettivo è quello di costruire una squadra che non solo possa competere, ma che possa anche far sognare i tifosi, riportando il calcio italiano ai livelli di eccellenza di un tempo.