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Fine del sogno: Alcaraz lascia l’Australian Open ai quarti di finale cedendo ad Alexander Zverev, una doppia sconfitta difficile da digerire. Lo spagnolo, sconfitto in tre set dal tedesco (6-1, 6-3, 6-7 e 6-4), non ha solo detto addio alla possibilità di vincere la competizione, ma ha anche alla possibilità di tornare dal Paese oceanico da numero uno al mondo.
La sconfitta aiuta e non poco Novak Djokovic. In primis perché il serbo non troverà uno dei suoi avversari più scomodi in una eventuale finale. E poi qualunque cosa accadrà nel prosieguo del torneo, resterà in vetta alla classifica mondiale una volta terminato il primo Grande Slam della stagione. Le sue minacce erano rappresentate da Carlitos, aritmeticamente ancora in lotta fino alla sconfitta contro Zverev. Adesso invece Alcaraz deve guardarsi alle spalle, specificatamente da quel Daniil Medvedev. Il russo che affronterà lo stesso Zverev in semifinale, per centrare la #1 ha bisogno di essere campione e che né Carlitos né Nole possano arrivare in semifinale. Per Alcaraz i calcoli erano più semplici. Lo spagnolo sarebbe salito al numero uno se avesse vinto gli Australian Open, indipendentemente dai risultati che avrebbe ottenuto Djokovic. Entrambe le possibilità sono svanite.
Gli Australian Open lasceranno comunque in eredità una classifica destinata a essere rivoluzionata, rigorosamente alle spalle di Djokovic che si appresta a iniziare la sua 409 settimana da leader del ranking mondiale. Un record che è suo dal 2021 (Federer si era fermato a sole 301) e che, con ogni probabilità, è suscettibile di variazione verso l’alto. In Australia, il serbo difende 2.000 punti ottenuti grazie alla vittoria del il titolo dell’anno scorso. Carlos Alcaraz, che ha saltato lo Slam per infortunio, aveva tutto comunque da guadagnare. Adesso, virtualmente, Djokovic è a 9.855 (può arrivare a 11.055) e Carlitos, già con il dato che presenterà la prossima settimana, può raggiungere quota 9.255. Non abbastanza per avvicinare Djokovic e probabilmente neanche sufficiente per avere la ragionevole certezza del secondo posto nel ranking. Lo spagnolo potrebbe perdere il suo attuale numero due a vantaggio di Medvedev, che oggi avrebbe 8.765 punti e, se vincesse il titolo (arrivare solo in finale non gli basterebbe), toccherebbe quota 9.465. Dunque dovrà tifare per un nuovo miracolo sportivo di Zverev. Il tedesco, dal canto suo, inizia anche a crederci. Del resto vincere contro Alcaraz è una straordinaria iniezione di fiducia.
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