Coppa Davis: i successi di Matteo Arnaldi, che ha conquistato il primo punto per l’Italia

Chi è Matteo Arnaldi e cosa ha vinto prima della Coppa Davis

Matteo Arnaldi è stato decisivo nella vittoria della finale di Coppa Davis per l’Italia. Vincendo un primo, rocambolesco match, ha permesso agli Azzurri di evitare il doppio, in cui gli australiani erano particolarmente temibili. La sua carriera nel tennis è però soltanto agli inizi, ma sembra promettere molto bene.

Dall’esordio al mondiale, la storia di Matteo Arnaldi in pochi mesi

Ha pochi mesi in più di Jannik Sinner, ma la sua carriera è esplosa soltanto nel 2023. È ancora giovanissimo Matteo Arnaldi, soprattutto per gli standard di un tennis con campioni che sempre più spesso raggiungono l’apice della carriera dopo i 30 anni. La sua vittoria in finale contro l’Australia in Coppa Davis è stata fondamentale. Ha permesso agli Azzurri, grazie al successo di Sinner, di non doversi scontrare contro il doppio degli australiani, particolarmente temibile.

Non era scontato che Arnaldi fosse in grado di sopportare il peso di una responsabilità così grande. Non solo perché ha soltanto 21 anni, ma perché la sua carriera tennistica è appena cominciata. Poco più di un anno fa, quando il tennista sanremese si affacciava alla scena mondiale, il primo duro scontro con la realtà. Tre sconfitte su tre match alle Next Gen Finals di Milano, un brutto risultato per un ragazzo che all’epoca aveva soltanto una partita a livello ATP, persa contro Cilic a Roma in due set.

Tra 2022 e 2023 continua il percorso a ostacoli di Arnaldi. A Dubai è sfortunato nel sorteggio e capita immediatamente contro Medvedev. Barcellona gli sorride però, ed è l’inizio del riscatto. Il successo contro Munar e il terzo titolo Challenger, il livello di tornei sotto all’ATP, gli danno nuove energie. E da quel momento Arnaldi non si ferma più.

Ancora la Spagna a portargli fortuna, esattamente come in Coppa Davis, giocata a Malaga. A Madrid vince per la prima volta contro un tennista della top-10 ATP, Ruud, per poi tornare in Italia, a Roma, dove vince contro Schwartzman. Il palcoscenico più prestigioso però è il Roland Garros. Qui il sanremese onora i campi francesi con una vittoria contro Galan, prima di dedicarsi agli altri tornei del circuito. A Umago raggiunge la semifinale, seguita dagli ottavi di finale ad un altro grande slam dopo quello parigino, gli US Open.

La nazionale italiana di tennis festeggia la vittoria della Coppa Davis
EPA @Jorge Zapata | wiggleport.it

È in questo stato di forma che Matteo Arnaldi si presenta in Coppa Davis. L’assenza di Berrettini, reduce da un anno e mezzo falcidiato dagli infortuni, lo mette in prima fila per un posto accanto a Jannik Sinner tra i tennisti che affronteranno i match singolari del torneo. Volandri sceglie proprio lui per la prima partita delle finali, il quarto contro il nederlandese van de Zandschulp. Il risultato però è amaro. Dopo il primo set vinto 7-6 al tie break, nel secondo il sanremese crolla. Netto il 6-3 per il suo avversario, che però nel terzo set si trova davanti un Arnaldi pronto a dare battaglia.

È un altro match all’ultimo respiro. I due tennisti si equivalgono arrivando un’altra volta sul punteggio di 6-6. Nessuno è riuscito a prevalere, si va quindi al tie break, dove però continua a regnare l’equilibrio. Soltanto nelle battute finali, l’italiano cede, perdendo il match. Poco male però: Sinner e Sonego regolano gli olandesi tra secondo singolare e doppio. Contro la Serbia del suo idolo Novak Djokovic Matteo Arnaldi rimane a riposo. Risparmia le forze per la partita decisiva, il match in finale, il più importante della sua carriera fino a questo momento.

Il match decisivo di Coppa Davis

Matteo Arnaldi arriva così all’ultimo match della sua esperienza nella Coppa Davis 2023, quello in finale contro l’australiano Alexei Popyrin. È il primo, quello di apertura, quello che è fondamentale vincere. Perché andare sull’1-0 in questa partita per l’Italia significa dare a Jannik Sinner l’opportunità di chiudere i giochi al secondo match e evitare il temibile doppio australiano. È evidente però che per il tennista sanremese non sarà un’impresa facile.

Il primo set è teso. I due arrivano in sostanziale equilibrio sul punteggio di 5-5. Non è una partita pulita. Molti errori da entrambe le parti tradiscono la tensione che pesa sulle spalle dei due contendenti. Sul finale però emerge la determinazione di Arnaldi. Con un break all’ultima occasione disponibile, il tennista Azzurro si aggiudica il set. Il match si mette nella direzione giusta ma al rientro in campo qualcosa non funziona.

Per Arnaldi forse sarebbe meglio dire che non funziona nulla. Apre al servizio ma subisce immediatamente il break dell’australiano. Quando la palla è in mano sua poi, Popyrin sembra essere in stato di grazia. Il suo servizio non lascia scampo al tennista sanremese che demoralizzato concerne anche un secondo break. Il risultato finale è un netto 6-2, si va così al terzo e decisivo set.

Nell’ultima frazione emerge per entrambi la tensione e la stanchezza per un torneo e per un anno lungo. Errori da entrambe le parti si susseguono, ma alla fine è Arnaldi a sbagliare di meno. Grazie a un break si porta sul punteggio finale di 6-4, vincendo la partita. Il primo match è italiano, il resto è storia: Jannik Sinner regola de Minnaur in due set e l’Italia vince la sua seconda coppa Davis della storia.

Prima di questo però, per Matteo Arnaldi c’è un momento forse ancora più importante. Quello subito successivo alla sua vittoria, quando corre verso la sua fidanzata, l’australiana Mia Savio. Appena un mese fa l’azzurro aveva abbandonato il torneo di Parigi Bercy per lei, che aveva appena perso il padre. Ora le dedica la vittoria più importante della sua breve carriera.

La fidanzata di Matteo Arnaldi Mia Savio
Instagram @MiaSavio | wigglesport.it

Matteo Arnaldi è uno degli astri nascenti del tennis italiano. Arrivato con qualche anno di ritardo rispetto a Jannik Sinner, è pronto alla consacrazione ad altissimi livelli dopo aver portato l’Italia alla vittoria della Coppa Davis. Il 2023 non è stato un anno semplice per lui, ma dopo aver scalato la vetta del tennis mondiale, il futuro sembra più che mai sorridergli.

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