
Calcio femminile: Linari denuncia la disparità di genere nel mondo sportivo - ©ANSA Photo
Elena Linari, capitana della Roma femminile e della nazionale italiana, continua a farsi portavoce di un messaggio cruciale nel mondo dello sport: la necessità di affrontare le disparità di genere. Non solo nel calcio, ma in tutti gli ambiti della vita sociale. Durante una recente cerimonia presso la sede romana della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI), Linari ha ricevuto il premio “Sport e Diritti Umani”, un riconoscimento che celebra l’impegno di atleti e organizzazioni nella promozione dei diritti umani attraverso lo sport. Questo premio, giunto alla sua settima edizione, è promosso da Amnesty International Italia e Sport4Society.
“È un grande onore ricevere questo premio”, ha dichiarato Linari, sottolineando l’importanza della visibilità che le atlete hanno nel contesto attuale. “In quanto atlete abbiamo tanta visibilità, per questo dobbiamo cercare di rappresentare certi valori, portando a galla le disparità che esistono e non solo quelle tra uomini e donne”. Le parole di Linari risuonano forti in un periodo in cui il calcio femminile sta finalmente guadagnando terreno, ma dove le disuguaglianze restano un tema di grande attualità.
responsabilità delle atlete
Il discorso di Linari ha messo in luce la responsabilità delle atlete nel rappresentare non solo se stesse, ma anche tutte quelle donne che non hanno la possibilità di far sentire la propria voce. “Mi piace metterci la faccia e sostenere i valori delle donne”, ha affermato. “È giusto rappresentarle, perché come donne partiamo qualche passo indietro e dobbiamo cercare in questa società di far parlare di noi in positivo”. Queste parole evidenziano l’importanza della solidarietà tra le donne, in un contesto sportivo tradizionalmente dominato dagli uomini.
Linari ha anche affrontato il tema dello ‘sportwashing’, un fenomeno che ha attirato l’attenzione internazionale, in particolare in relazione agli eventi sportivi organizzati in paesi con gravi violazioni dei diritti umani, come l’Arabia Saudita. La calciatrice ha parlato della lettera aperta firmata da diverse calciatrici, che ha messo in discussione l’uso dello sport come strumento di propaganda. “È vero che siamo sportivi e dobbiamo pensare al campo, ma come atleta penso di avere anche questa responsabilità, perché siamo degli esempi e molti si rifanno a noi”, ha detto Linari. “Dunque era opportuno prendere una posizione firmando una lettera importante”. Questa iniziativa ha messo in evidenza come le atlete possano e debbano essere coinvolte in questioni sociali, sfruttando la loro visibilità per promuovere cambiamenti significativi.
riconoscimenti e iniziative
Durante la cerimonia, la direttrice di Amnesty International Italia, Ileana Bello, ha conferito una menzione speciale a “Tam Tam Basket”, un’iniziativa che lavora da anni per l’inclusione sociale attraverso lo sport nel territorio di Castel Volturno, un’area a forte rischio di marginalizzazione nella provincia di Napoli. Questa onorificenza dimostra come lo sport possa essere un potente strumento di inclusione e cambiamento sociale, un tema che Linari ha sostenuto con passione.
Inoltre, la nuotatrice Benedetta Pilato è stata premiata con una seconda menzione speciale, riconosciuta per la sua capacità di incarnare i valori dello sport al di là della mera competizione. “Ha saputo interpretare al meglio i valori dello sport che non si esauriscono nella vittoria, ma anche nel condividere valori, emozioni e manifestazioni importanti come i Giochi”, ha dichiarato Luca Musumeci, presidente di Sport4Society. Questo riconoscimento non solo celebra le sue capacità atletiche, ma evidenzia l’importanza di un approccio olistico allo sport, dove la crescita personale e la solidarietà sono essenziali.
Linari, con il suo impegno e la sua visione, rappresenta una nuova generazione di atlete pronte a sfidare le norme e le aspettative, non solo nel calcio, ma in tutti gli sport. La sua voce è un faro per molte giovani atlete che aspirano a una carriera nello sport, ma che si trovano ad affrontare barriere significative. La lotta contro le disparità di genere è una battaglia collettiva, e Linari si sta facendo carico di questo compito, consapevole che ogni passo avanti è un contributo al progresso.
un futuro più equo
Il suo impegno non si limita solo all’attività sportiva, ma si estende al desiderio di generare un cambiamento duraturo nella società. Con il suo esempio, Linari dimostra che le atlete possono essere leader non solo in campo, ma anche nella lotta per i diritti e l’uguaglianza. La sua visione è chiara: il calcio e lo sport in generale possono e devono essere veicoli di cambiamento sociale, unendo donne e uomini nella lotta per un futuro più equo e giusto.
In questo contesto, il riconoscimento ricevuto da Linari e altre figure dello sport non è solo una celebrazione dei successi individuali, ma un invito a unire le forze per affrontare le sfide che ancora dominano il panorama sportivo e sociale. La strada è lunga, ma con atlete come Elena Linari in prima linea, c’è speranza per un futuro in cui le disparità di genere diventino solo un ricordo del passato.