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Abodi: la speranza di un Coni più inclusivo dopo le elezioni

Il 27 giugno si avvicina rapidamente, portando con sé l’attesa per le elezioni del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (Coni). Questo evento rappresenta un momento cruciale per il futuro dello sport in Italia. Il ministro per lo sport e per i giovani, Andrea Abodi, ha espresso le sue speranze in merito a questo importante appuntamento, sottolineando l’importanza di un cambiamento di prospettiva che possa finalmente allontanarsi da un approccio troppo personalistico che ha caratterizzato, secondo lui, la governance sportiva negli ultimi anni.

la necessità di un rinnovato spirito di comunità

Durante il convegno ‘Mediterraneo da remare’, svoltosi a Roma, Abodi ha avuto l’opportunità di confrontarsi con esperti e appassionati del mondo sportivo. Ha evidenziato come ci sia bisogno di un rinnovato spirito di comunità all’interno dello sport, un ambito che per sua natura dovrebbe essere inclusivo e orientato al bene comune. La sua speranza è che il nuovo presidente del Coni possa incarnare questi valori, andando oltre le dinamiche personali e rappresentando una vera e propria svolta per il movimento sportivo italiano.

opportunità di cambiamento con le elezioni del Coni

Il Coni, fondato nel 1909, ha sempre avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo dello sport in Italia, ma negli ultimi anni è stato al centro di polemiche e critiche riguardo alla gestione e alla trasparenza. Le elezioni del 26 giugno, che porteranno alla scelta del successore di Giovanni Malagò, rappresentano quindi un’opportunità per ripensare le strategie e le politiche sportive nel nostro paese. Malagò, alla guida del Coni dal 2013, ha visto un periodo di grandi successi, come i risultati ottenuti dagli atleti italiani durante le Olimpiadi di Tokyo 2020, ma ha anche affrontato sfide notevoli, come la gestione della pandemia da Covid-19, che ha stravolto il panorama sportivo.

un nuovo approccio alla governance sportiva

Abodi ha sottolineato che il nuovo presidente del Coni deve dimostrare di non essere solo un “esecutore” di decisioni burocratiche, ma piuttosto un leader capace di ispirare e guidare un cambiamento reale nel sistema sportivo. Questo implica:

  1. Maggiore attenzione alle esigenze degli atleti.
  2. Coinvolgimento delle federazioni e di tutti gli attori nel mondo dello sport.
  3. Creazione di un ambiente in cui ogni soggetto possa contribuire attivamente al processo decisionale.

Un altro punto cruciale sollevato da Abodi è l’importanza di promuovere una cultura sportiva che vada oltre il vincere a tutti i costi. Lo sport, secondo il ministro, dovrebbe essere un mezzo per educare, formare e unire le persone, piuttosto che un’arena di competizione sfrenata. Questo approccio potrebbe anche contribuire a migliorare l’immagine dello sport italiano a livello internazionale, dove si cerca sempre più un equilibrio tra prestazioni eccellenti e valori etici.

Inoltre, Abodi ha messo in evidenza l’importanza di investire nelle infrastrutture sportive e nella formazione degli allenatori, essenziali per garantire un futuro sostenibile per il settore. Le giuste infrastrutture possono fare la differenza nella preparazione degli atleti e nella promozione di attività sportive a livello locale.

coinvolgimento delle nuove generazioni nello sport

Il ministro ha anche parlato della necessità di un maggiore coinvolgimento dei giovani nello sport, sottolineando che è fondamentale avvicinare le nuove generazioni a pratiche sportive sane e inclusive. Questo non solo aiuta a formare atleti di talento, ma contribuisce anche a costruire una società più sana e coesa. L’educazione sportiva nelle scuole dovrebbe essere potenziata, affinché i ragazzi possano comprendere l’importanza del lavoro di squadra, del rispetto e della disciplina.

Le dichiarazioni di Abodi arrivano in un momento in cui il mondo dello sport sta affrontando sfide senza precedenti, non solo a causa della pandemia, ma anche per le crescenti pressioni economiche e sociali. Le elezioni del Coni non sono solo un evento di routine, ma rappresentano un’opportunità per riflettere sul futuro dello sport italiano e su come questo possa essere ristrutturato per affrontare le sfide del domani.

La strada è in salita, ma Abodi si è mostrato ottimista riguardo alla possibilità di un cambiamento significativo. È chiaro che il rinnovamento del Coni deve andare di pari passo con un ripensamento più ampio della cultura sportiva in Italia, dove il focus non sia solo sulle medaglie, ma anche sul valore intrinseco dello sport stesso. Con le elezioni alle porte, il futuro del Coni è nelle mani di coloro che si presenteranno come candidati. Sarà interessante vedere se le aspirazioni espresse da Abodi si tradurranno in azioni concrete e in una governance più inclusiva e partecipativa.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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