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WEmbrace Games: unire sport e inclusività al Stadio dei Marmi

Lo Stadio dei Marmi di Roma ha recentemente ospitato un evento straordinario che ha unito sport e inclusività: i WEmbrace Games. Questa iniziativa benefica, promossa dall’Associazione art4sport e fondata dalla celebre atleta paraolimpica Beatrice “Bebe” Vio Grandis, ha preso il titolo di “Space Games Edition”, portando un tema galattico che ha reso la serata ancora più affascinante e coinvolgente.

Otto squadre, composte da adulti e bambini, con e senza disabilità, hanno partecipato a questa celebrazione della diversità. L’idea centrale dei WEmbrace Games è dimostrare che lo sport può essere un potente strumento di inclusione e divertimento. Come ha affermato Bebe Vio, “Noi vogliamo includere tutto ciò che viene visto come una diversità, ma è tutto parte della stessa squadra”. Questo messaggio di unità e accettazione ha ispirato tutti i presenti.

Un evento educativo e sostenibile

Questa edizione dei WEmbrace Games ha presentato tre giochi innovativi:

  1. Space Invaders
  2. Assembla e decolla
  3. Componi la galassia

Ogni gioco era progettato per mettere alla prova le abilità dei partecipanti in modo divertente e stimolante, permettendo a tutti di collaborare e divertirsi insieme. La serata ha avuto un’atmosfera festosa, con sorrisi e risate che riempivano l’aria, dimostrando che la vera essenza dello sport è la gioia e l’inclusione.

Il ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi, ha descritto i WEmbrace Games come una “tradizione piacevole e un evento educativo e socialmente rilevante”. Questa affermazione sottolinea l’importanza di eventi come questo, che non solo promuovono l’inclusività, ma educano anche la società sull’importanza di accettare e celebrare le diversità.

Anche Alessandro Onorato, assessore ai grandi eventi, sport, turismo e moda di Roma Capitale, ha elogiato l’iniziativa, definendola “un evento importantissimo per Roma e per tutto il Paese”. Le sue parole evidenziano come i WEmbrace Games rappresentino un modello da seguire per altre iniziative in Italia e all’estero.

Sport e terapia: l’impegno di art4sport

L’Associazione art4sport, fondata da Bebe Vio e dai suoi genitori, ha un obiettivo chiaro: sostenere e promuovere lo sport come terapia per il recupero fisico e psicologico di bambini e ragazzi portatori di protesi. Questa missione è fondamentale, poiché lo sport non solo aiuta a migliorare le condizioni fisiche dei giovani atleti, ma offre anche loro opportunità di socializzazione e integrazione.

L’associazione si impegna a studiare, realizzare e finanziare le protesi e le attrezzature necessarie per la pratica dello sport paralimpico, un aspetto cruciale per garantire che tutti possano avere accesso alle stesse opportunità sportive. Grazie a eventi come i WEmbrace Games, art4sport riesce a raccogliere fondi per continuare il suo lavoro prezioso.

Celebrità e sostegno allo sport inclusivo

Durante la serata, numerosi ospiti d’eccezione hanno preso parte ai giochi, tra cui ex calciatori di fama come Daniele De Rossi, Marco Materazzi, Bernardo Corradi, Luciano Zauri e Stefano Fiore, oltre al rugbista Martín Castrogiovanni. La presenza di queste figure di spicco ha contribuito a diffondere ulteriormente il messaggio di inclusività e supporto per gli atleti con disabilità.

La partecipazione di celebrità allo sport inclusivo ha un impatto significativo, poiché aiuta a sensibilizzare l’opinione pubblica e a promuovere un cambiamento culturale. Quando figure amate e rispettate si uniscono a cause come quella di art4sport, si crea un legame che va oltre il semplice evento sportivo, generando un movimento più ampio a favore dell’inclusività.

Il termine della serata è stato caratterizzato da ringraziamenti e premiazioni, un momento di celebrazione che ha messo in risalto i traguardi raggiunti dai partecipanti. Ogni premio rappresentava non solo una vittoria nel gioco, ma un riconoscimento del coraggio e della determinazione di ciascun atleta.

I WEmbrace Games, quindi, non sono solo un evento sportivo, ma un simbolo di speranza e un passo verso un futuro in cui ogni individuo, indipendentemente dalle proprie abilità, può sentirsi parte di una squadra e avere la possibilità di esprimere il proprio potenziale. La serata ha dimostrato che attraverso lo sport è possibile costruire ponti, abbattere barriere e creare un mondo più inclusivo per tutti.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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