Vivere tra onde: la realtà di acqua, cibo e sonno nel vendée globe

Il Vendée Globe rappresenta una delle regate più estreme e affascinanti del mondo, un viaggio intorno al globo in solitario e senza scalo. Durante i circa 70-80 giorni di navigazione, gli skipper non affrontano solo la sfida della velocità e della strategia, ma devono anche gestire il sonno, l’alimentazione e le necessità quotidiane. Ogni aspetto della vita a bordo deve essere ottimizzato per garantire la sopravvivenza e le prestazioni in una competizione dove il margine d’errore è ridotto al minimo.

La gestione del sonno: una questione di vita o di morte

Uno dei problemi principali per gli skipper del Vendée Globe è la gestione del sonno. Inizialmente, molti velisti affrontavano la competizione senza un piano, cercando di navigare per lunghe ore senza pause. Questa strategia si è rivelata letale, portando a gravi incidenti causati da colpi di sonno. In risposta a queste esperienze, gli skipper hanno iniziato a studiare e ad adottare tecniche di sonno polifasico, suddividendo il sonno in brevi intervalli anziché accumularlo in lunghe sessioni.

La ricerca ha dimostrato che il corpo umano può adattarsi a dormire solo quattro ore al giorno, suddivise in pisolini di 20-30 minuti. Questo approccio consente di mantenere un livello di attenzione e lucidità sufficiente per affrontare le sfide della navigazione. Riconoscere i segnali del corpo e strutturare il riposo in modo efficace è fondamentale. Alcuni skipper riescono a entrare in fase REM in pochi minuti, un vantaggio cruciale in regata.

Alimentazione a bordo: un’arte di ottimizzazione

Un altro aspetto fondamentale della vita a bordo è l’alimentazione. Gli skipper non possono permettersi di passare ore ai fornelli, quindi la preparazione dei pasti deve essere rapida, semplice e nutriente. La cucina è generalmente situata nello spazio interno della barca, dove lo skipper può riposare e lavorare contemporaneamente. Con il pozzetto chiuso, la mancanza di spazio richiede una pianificazione meticolosa.

  1. Il cibo disidratato è la scelta principale per molti velisti.
  2. Questi alimenti, privati di aria e acqua, possono essere reidratati semplicemente aggiungendo acqua bollente, prodotta tramite un desalinatore.
  3. I sacchetti di cibo sono organizzati in base alle diverse zone climatiche, poiché le esigenze nutrizionali variano notevolmente tra l’Equatore e le gelide acque del Sud.

Ogni sacchetto contiene tre pasti principali e snack, per garantire energia e un certo grado di soddisfazione psicologica durante la lunga navigazione.

La cucina a bordo: creatività e praticità

Nonostante le limitazioni, gli skipper cercano di mantenere un’alimentazione simile a quella che seguono a terra. Giovanni Soldini, famoso velista italiano, ha trovato un modo per portare un tocco personale in barca utilizzando una pentola a pressione. Questa soluzione consente di ridurre il consumo di acqua e energia, e di cucinare piatti gustosi in tempi ridotti. Tra i suoi successi culinari ci sono piatti come la pasta con i ceci e un riso mantecato con gamberi crudi.

Giancarlo Pedote, unico italiano partecipante al Vendée Globe, si dedica con attenzione alla preparazione dei pasti. “Studio quali alimenti portare con me e li provo in condizioni simili a quelle della barca”, spiega. La creatività in cucina diventa una necessità per mantenere il morale alto, oltre a garantire il giusto apporto calorico.

L’acqua: risorsa vitale

La gestione dell’acqua è un altro aspetto cruciale per la vita a bordo. Gli skipper devono essere estremamente parsimoniosi, poiché le riserve d’acqua dolce sono limitate. L’uso del desalinatore permette di convertire l’acqua di mare in acqua potabile, ma il processo richiede energia, che non sempre è disponibile in abbondanza. Pertanto, ogni goccia conta, e gli skipper devono pianificare attentamente il loro consumo.

In condizioni di alta pressione o durante i passaggi di tempesta, la gestione dell’acqua diventa ancora più critica. La capacità di adattarsi alle circostanze e di risparmiare risorse è essenziale per la sopravvivenza e il successo delle competizioni.

In sintesi, la vita a bordo delle barche del Vendée Globe è una sfida che va ben oltre la semplice navigazione. La gestione del sonno, dell’alimentazione e delle risorse come l’acqua sono elementi fondamentali per la sopravvivenza e il rendimento degli skipper. Con una preparazione meticolosa, una buona dose di creatività e la capacità di adattarsi alle circostanze, i velisti riescono ad affrontare le sfide di una delle regate più dure del mondo, dimostrando che la forza umana può superare anche le condizioni più avverse.

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