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Un anno di ‘Vivo azzurro’: la Figc celebra la sua innovativa piattaforma per i tifosi

Il 14 maggio 2024 rappresenta un momento cruciale per la Federazione Italiana Giuoco Calcio (Figc), poiché la piattaforma OTT “Vivo azzurro” festeggia il suo primo anno di attività. Questo progetto innovativo è stato creato con l’intento di fornire agli appassionati di calcio una narrazione più profonda e coinvolgente sul mondo del calcio azzurro, ponendo particolare attenzione su aspetti che spesso vengono trascurati dai media tradizionali.

Nel corso di questo primo anno, “Vivo azzurro” ha raggiunto risultati notevoli, con oltre 640.000 utenti unici che hanno visitato la piattaforma. Le statistiche parlano chiaro: sono state visualizzate 2,5 milioni di pagine e si sono registrate 1,5 milioni di sessioni. Questi numeri dimostrano l’interesse crescente e il coinvolgimento degli utenti, segnando un debutto di successo per questa iniziativa della Figc.

Eventi live e contenuti esclusivi

Uno degli aspetti più apprezzati di “Vivo azzurro” è la trasmissione di eventi live in esclusiva. In totale, la piattaforma ha offerto 345 eventi, di cui 303 sono state partite in diretta. Tra queste, 69 gare delle nazionali azzurre sono state trasmesse, evidenziando l’impegno della federazione nel promuovere tutte le categorie, dalle nazionali giovanili al futsal e al beach soccer, sia maschili che femminili. Questo approccio ha permesso di dare maggiore visibilità non solo alle squadre di vertice, ma anche a quelle emergenti, contribuendo così a valorizzare il calcio giovanile e il calcio femminile, due asset strategici per la Figc.

Contenuti on demand e interviste esclusive

Oltre alle trasmissioni live, “Vivo azzurro” offre una vasta gamma di contenuti on demand. Con un totale di 1402 contenuti disponibili, gli utenti possono immergersi nei ritiri delle nazionali azzurre e vivere da vicino la preparazione degli atleti in vista delle competizioni. La piattaforma consente di rivivere la storia dei successi azzurri attraverso le testimonianze di chi ha vissuto questi momenti da protagonista.

Le interviste inedite con le “Legend” del calcio italiano, ben 16 in totale, offrono uno sguardo unico sul passato, mentre le rubriche “Questa sono io” e “Questo sono io” presentano rispettivamente 12 e 8 puntate dedicate ai campioni di oggi, consentendo ai tifosi di conoscere meglio i loro beniamini.

Guardando al futuro

Un altro elemento distintivo di “Vivo azzurro” è il progetto “Open Var”, una trasmissione che ha visto la collaborazione tra Figc, Aia, Dazn e la Lega Serie A. Le 34 puntate di “Open Var” forniscono un approfondimento su come gli arbitri prendono decisioni sui principali episodi di gioco, contribuendo a una maggiore trasparenza e comprensione del funzionamento del VAR nel calcio moderno.

In un contesto in cui il mondo del calcio sta rapidamente cambiando, “Vivo azzurro” si propone come un punto di riferimento per tutti coloro che desiderano seguire non solo le partite, ma anche la cultura e la storia che circondano il calcio italiano. La Figc ha investito risorse significative in questa piattaforma, non solo per offrire contenuti di qualità, ma anche per coinvolgere i fan in un dialogo attivo e partecipativo.

Il successo di “Vivo azzurro” è un chiaro indicatore della crescente domanda di contenuti digitali nel panorama sportivo. Con l’aumento degli utenti e l’interesse manifestato verso i vari progetti, la Figc ha dimostrato di sapersi adattare alle nuove tecnologie e alle esigenze dei tifosi, rimanendo al passo con i tempi.

Guardando al futuro, è prevedibile che la piattaforma continui a evolversi, ampliando ulteriormente la sua offerta e cercando di attrarre nuovi segmenti di pubblico. La sfida sarà quella di mantenere alto l’interesse e di sviluppare contenuti sempre più coinvolgenti, in modo da consolidare la posizione di “Vivo azzurro” come hub centrale per il calcio italiano. Con l’approssimarsi di eventi calcistici chiave, come le qualificazioni per i prossimi campionati europei e mondiali, la piattaforma avrà l’opportunità di dimostrare ulteriormente il suo valore e la sua importanza nel raccontare il calcio italiano.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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