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Ultras Catanzaro in festa: via libera per la trasferta a Cosenza

Domenica prossima, il capoluogo calabrese sarà il palcoscenico di uno dei derby più attesi della Serie B: la sfida tra Catanzaro e Cosenza. Questo incontro non rappresenta solo un confronto sportivo, ma un vero e proprio scontro tra culture calcistiche e identità cittadine, radicate nella storia della rivalità tra le due tifoserie. In questo contesto, gli ultras del Catanzaro hanno lanciato un appello affinché venga autorizzata la trasferta dei tifosi rossoblù allo stadio Ceravolo, un desiderio che si scontra con le preoccupazioni delle autorità riguardo l’ordine pubblico.

Il manifesto degli ultras

In un manifesto diffuso attraverso i social media, gli ultras giallorossi hanno chiarito le loro intenzioni: “Noi vogliamo i nostri nemici allo stadio Ceravolo”. Questo richiamo non è solo un invito a un confronto leale e sportivo, ma anche una critica alla gestione delle tifoserie da parte delle istituzioni. Gli ultras sostengono che la repressione sia diventata lo strumento principale per affrontare problemi di ordine pubblico, piuttosto che un’adeguata gestione e regolamentazione degli eventi sportivi.

La rivalità tra Catanzaro e Cosenza

La sfida tra Catanzaro e Cosenza non è solo una questione di punti in classifica, ma coinvolge anche una rivalità che affonda le radici nella storia e nella cultura delle due città. Catanzaro, capoluogo della Calabria, e Cosenza, una delle città più antiche della regione, sono legate da un legame di competizione sportiva che si è intensificato nel corso degli anni. Le due tifoserie hanno spesso dato vita a scene di grande passione, ma anche a momenti di tensione che hanno portato a provvedimenti restrittivi.

  1. Disappunto degli ultras: “Domenica ci sarà il vero derby della Calabria, una partita che coinvolge due squadre, due tifoserie, due città”.
  2. Assenza dei tifosi cosentini: Secondo gli ultras, l’assenza dei tifosi cosentini nel settore ospiti del Ceravolo costituirebbe un fallimento delle istituzioni.
  3. Libertà di movimento: Nonostante il divieto di accesso dei tifosi giallorossi allo stadio Marulla di Cosenza durante l’andata, gli ultras sperano in una situazione diversa per il ritorno.

La gestione della sicurezza

Le autorità locali sono chiamate a bilanciare la sicurezza pubblica con il diritto dei tifosi di vivere appieno la propria passione calcistica. Negli ultimi anni, si è assistito a un inasprimento delle misure di sicurezza negli stadi, anche in risposta a episodi di violenza e disordini. Tuttavia, molti sostenitori ritengono che queste misure stiano soffocando lo spirito del calcio e la cultura delle curve. “La vera mentalità è più forte di qualsiasi rivalità”, affermano gli ultras, ribadendo la loro volontà di vedere i tifosi di Cosenza presenti al match.

La questione della trasferta dei tifosi è diventata un tema caldo non solo per Catanzaro e Cosenza, ma anche in altre città italiane dove rivalità simili esistono. In molte occasioni, le autorità hanno optato per il divieto totale, generando polemiche e discussioni tra i tifosi e le istituzioni. La gestione di tali eventi è diventata una vera e propria sfida per le forze dell’ordine, che si trovano a dover affrontare non solo il rischio di scontri, ma anche il diritto di ogni tifoso di seguire la propria squadra.

In vista del derby di domenica, la pressione aumenta sia per le autorità che per gli ultras. Gli appelli per una gestione più aperta e inclusiva degli eventi calcistici continuano a crescere, con molti che chiedono un ripensamento delle strategie di sicurezza. Gli ultras del Catanzaro, in particolare, sembrano determinati a non lasciare nulla di intentato per garantire la presenza dei tifosi cosentini, ritenendo che la rivalità debba essere vissuta in modo sano e sportivo.

La sfida di domenica non sarà solo una partita di calcio, ma un vero e proprio banco di prova per le istituzioni e per la cultura calcistica in Calabria. Mentre i tifosi attendono con ansia il fischio d’inizio, resta da vedere quale sarà la risposta delle autorità e se la loro richiesta di libertà di movimento sarà accolta, permettendo così a entrambe le tifoserie di vivere appieno l’emozione del derby.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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