Il mondo dello sport è in lutto per quanto accaduto all’atleta, deceduto sul colpo insieme all’allenatore: aveva tutto per diventare una leggenda.
Era pronto al record. Un altro record. Proprio nel momento in cui attraverso lo sport e il crescente numero di appassionati che lo seguivano, stava vincendo la timidezza di chi per tutta la vita si è dedicato alla sua passione senza alcuna vanità. Appena meno di due mesi fa, a dicembre 2023, a Montecarlo era stato premiato insieme a Noah Lyles e a Mondo Duplantis dalla federazione internazionale quale miglior atleta mondiale dell’anno. Insomma, tutto era predisposto per il successo. Poi un fatale incidente.
È deceduto a 24 anni il keniano Kelvin Kiptum, pochi giorno dopo che il suo 2h00’35” di Chicago dell’8 ottobre era stato ratificato in qualità record del mondo di maratona. Mentre era insieme al suo allenatore, il ruandese Gervais Hakizimana, in auto sulla strada che collega Kaptagat a Eldoret intorno alle 21:00 italiane, i due hanno subito un incidente mortale. Erano a bordo di una Toyota Premio con Kiptum alla guida e nessun’altra auto coinvolta. Forse, quando starà bene, potrà raccontare di più Sharon Kosgei, la terza passeggera della vettura, attualmente ricoverata presso il Racecourse Hospital di Eldoret.
La triste notizia l’hanno diffusa le famiglie e le autorità locali, appena le salme sono state trasportate all’Mtrh, ovvero l’obitorio di Eldoret. Immenso il dolore non solo dei suoi cari ma anche di tutti i suoi tifosi. Nonostante avesse cominciato la sua carriera relativamente da poco, avendo corso appena tre maratone, Kiptum era già un eroe: le aveva vinte tutte e tre con il miglior esordio della storia, ovvero 2h01’53”.
Lutto nel mondo dello sport: incidente mortale per l’uomo dei record
“Mi piacerebbe arrivare là dove nessuno è arrivato. Se la preparazione andrà nel verso giusto e le condizioni ambientali lo permetteranno, ci proverò. Ambizioso? A ragion veduta”, aveva dichiarato pochi giorni fa l’atleta, che puntava a migliorare il suo stesso record ed entrare di diritto nei libri di storia. Probabilmente sui 42 km ci sarebbe riuscito, ma non potrà più presentarsi all’appuntamento fissato il prossimo 14 aprile in Olanda, a Rotterdam. Di lì avrebbe sicuramente gareggiato per l’oro olimpico a Parigi.
Kelvin Kiptum lascia una giovane consorte con due figli, Caleb e Precious di 7 e 4 anni. Così come lascia col dolore e la frustrazione chi ama lo sport e non vedeva l’ora di ammirarne una carriera che sarebbe stata indubbiamente costellata dai successi. Un ragazzo che, secondo quanto si racconta, correva fino a 290 chilometri alla settimana. Un carico mai visto prima, spazzato via da un destino crudele.
