
Totti: perché oggi è impossibile restare in un solo club per 25 anni - ©ANSA Photo
Francesco Totti, una delle leggende più amate del calcio italiano, ha recentemente rilasciato un’intervista esclusiva a Betsson Sport, condotta dal noto giornalista Fabrizio Romano. In questo incontro, Totti ha condiviso le sue riflessioni sulla sua carriera, i momenti indimenticabili vissuti con la maglia della Roma e le sue opinioni sul calcio moderno. Le sue parole evocano un’epoca in cui la fedeltà a un solo club era un valore fondamentale per i calciatori.
Ricordi indelebili e l’addio al calcio
Durante l’intervista, Totti ha ricordato con nostalgia il giorno del suo addio al calcio. “È una giornata che noi giocatori non vorremmo mai vivere, ma purtroppo c’è un inizio e c’è una fine”, ha affermato, riferendosi alla sua ultima partita con la Roma nel maggio 2017. Quella giornata ha segnato non solo la fine della sua carriera, ma anche l’addio a un legame profondo con la città di Roma e i suoi tifosi. Totti ha sempre incarnato lo spirito romanista, diventando un simbolo di passione e lealtà.
La finale dei Mondiali del 2006
Un momento affascinante dell’intervista è stato il racconto della notte prima della finale dei Mondiali del 2006. Totti ha rivelato che, insieme a Gennaro Gattuso, giocarono a scopetta fino alle sei del mattino. “Non abbiamo chiuso occhio, perché l’adrenalina era tanta”, ha detto, creando un’atmosfera di gioventù e spensieratezza che contrasta con la gravità del momento che avrebbero vissuto il giorno dopo. Quella finale, che vide l’Italia trionfare contro la Francia ai rigori, è stata l’apice della sua carriera, un traguardo che ogni calciatore sogna di raggiungere.
La scelta di rimanere alla Roma
Uno dei temi più toccanti dell’intervista è stato il rifiuto a trasferirsi al Real Madrid, un gesto che ha cementato il suo status di bandiera della Roma. Totti ha spiegato: “Sensi non mi avrebbe mai lasciato partire. Per lui ero l’unico figlio maschio”. Questo legame con il presidente della Roma, Franco Sensi, e con la città stessa, rappresenta una scelta di cuore, un’opzione che pochi calciatori oggi sarebbero disposti a fare in un’epoca in cui il mercato del calcio è dominato da trasferimenti milionari.
Riflessioni sul calcio moderno
Totti ha espresso la sua opinione sul fatto che rimanere in un solo club per 25 anni sia diventato “quasi impossibile per chiunque oggi”. Le dinamiche del calcio moderno, influenzate da fattori economici e dal desiderio di vincere a tutti i costi, hanno reso difficile per i calciatori mantenere la stessa fedeltà che Totti ha dimostrato per tutta la sua carriera.
Inoltre, ha parlato del futuro della Roma e dei giovani talenti emergenti, menzionando Daniele De Rossi e altri giovani come Nico Paz e Davide Frattesi, sottolineando l’importanza di investire nei giovani e di dare loro l’opportunità di emergere in un contesto competitivo.
L’intervista si è conclusa con una riflessione su José Mourinho, attuale allenatore della Roma, descritto da Totti come “uno che vorresti sempre nella tua squadra”. La stima di Totti nei confronti di Mourinho è palpabile, e il tecnico portoghese ha già dimostrato di avere un impatto significativo sulla squadra.
Le parole di Totti ci ricordano l’importanza della lealtà, della passione e dell’amore per il proprio club. La sua storia è un esempio per le generazioni future, un richiamo a non dimenticare le radici e a rimanere fedeli ai propri valori, anche in un’epoca in cui tutto sembra essere in vendita.