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Thuram: la finale di Champions sarà un momento unico per me

La finale di Champions League rappresenta sempre un momento cruciale per ogni calciatore, ma per Marcus Thuram, attaccante dell’Inter, questa partita ha un significato ancora più profondo. In un’intervista durante il media day che precede l’attesissimo incontro tra l’Inter e il Paris Saint-Germain, previsto per sabato a Monaco di Baviera, Thuram ha condiviso le sue emozioni e le sue aspettative. “È una gara speciale, è una finale di Champions. Per me anche di più perché gioco contro la squadra della città in cui sono cresciuto”, ha detto Thuram, sottolineando il legame personale che ha con la città di Parigi e con i giocatori del PSG, alcuni dei quali conosce bene.

la carriera di thuram

La carriera di Marcus Thuram, figlio dell’ex calciatore Lilian Thuram, è stata caratterizzata da una continua crescita e affermazione nel panorama calcistico europeo. Dopo aver iniziato la sua carriera professionistica con il Guingamp, ha dimostrato il suo valore in Bundesliga con il Borussia Mönchengladbach, dove ha collezionato diverse prestazioni di alto livello. Nel 2023, la sua decisione di unirsi all’Inter ha segnato un’importante tappa della sua carriera, permettendogli di competere ai massimi livelli e di giocare in una delle competizioni più prestigiose del mondo.

Thuram ha poi riflettuto sul suo rendimento durante la stagione, ammettendo che la seconda parte non è stata all’altezza delle aspettative, a differenza della prima parte, in cui ha mostrato tutto il suo potenziale. “Il mio rendimento non è stato buono nella seconda parte di stagione come nella prima, ma l’Inter è in finale”, ha commentato. Nonostante le difficoltà, la squadra è riuscita a raggiungere un traguardo importante, dimostrando resilienza e determinazione.

obiettivi e pressione

Quando si parla di obiettivi, Thuram ha chiarito che la finale di Champions League è l’occasione perfetta per riscattarsi. “Ci sono novanta minuti da giocare per vincere un grande trofeo”, ha aggiunto, evidenziando l’importanza di questo match non solo per il club, ma anche per la sua carriera personale. La finale rappresenta un’opportunità unica di poter alzare un trofeo prestigioso e lasciare un segno nella storia del club.

Un aspetto che ha colpito molti è come Thuram riesca a mantenere la calma di fronte alla pressione. “Lo scudetto perso è il passato, facciamo i complimenti al Napoli”, ha dichiarato, dimostrando una maturità notevole. La capacità di affrontare le delusioni è fondamentale nel mondo del calcio, e Thuram sembra avere la giusta mentalità per affrontare le sfide future.

la sfida con il psg

Parlando del Paris Saint-Germain, Thuram ha riconosciuto il valore della squadra avversaria. “Il PSG non è una sorpresa, hanno un grande allenatore, sono tra le migliori squadre d’Europa”. La squadra parigina, guidata da un allenatore esperto e con una rosa stellare composta da giocatori di calibro mondiale come Lionel Messi, Neymar e Kylian Mbappé, rappresenta senza dubbio una sfida formidabile. Tuttavia, Thuram non si lascia intimidire e sottolinea l’importanza di mantenere la concentrazione sul proprio gioco. “Non dobbiamo pensarci, vogliamo fare il nostro gioco come fatto in tutta la stagione”.

L’Inter ha mostrato una crescita costante nel corso della stagione, costruendo un’identità di gioco solida e unita che ha permesso di superare squadre di alto livello. L’allenatore Simone Inzaghi ha saputo plasmare una squadra che combina esperienza e gioventù, e Thuram è un esempio perfetto di questo mix. Con il suo stile di gioco versatile e la capacità di adattarsi a diverse situazioni, ha già dimostrato di essere un elemento chiave per la squadra.

La finale di Champions League non è solo un evento sportivo, ma una celebrazione del calcio a livello mondiale. La possibilità di giocare in uno stadio iconico come l’Allianz Arena di Monaco di Baviera, di fronte a migliaia di tifosi e a milioni di spettatori in tutto il mondo, è un sogno che si avvera per molti calciatori. Per Thuram, rappresentare l’Inter in questa competizione è un motivo di grande orgoglio. “Speriamo di vincere”, ha concluso, esprimendo la determinazione di tutta la squadra nel cercare di portare a casa il trofeo.

Il percorso che ha condotto l’Inter a questa finale è stato caratterizzato da momenti di difficoltà, ma anche da grandi soddisfazioni. Ogni partita è stata un passo verso questo obiettivo, e ora, con la finale in vista, i giocatori sono pronti a dare il massimo per scrivere una nuova pagina nella storia del club. La sfida con il PSG sarà intensa, ma Thuram e i suoi compagni di squadra sono pronti a combattere per il trionfo, consapevoli che questo è il momento che ogni calciatore sogna.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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