Le ATP Finals di Torino hanno recentemente messo in luce non solo il talento dei migliori tennisti del mondo, ma anche l’importanza dell’inclusività nel tennis in carrozzina. La Consulta per le persone in difficoltà ha lanciato un appello forte e chiaro: è tempo di dare “spazio, visibilità e dignità al tennis in carrozzina”. Questo richiamo ricorda l’eccezionale organizzazione delle Paralimpiadi del 2006 a Torino e sottolinea la necessità di promuovere la diversità e l’inclusione nello sport.
Un’opportunità per Torino
Maurizio Montagnese, presidente della Consulta, ha evidenziato come questa visibilità non sia solo un’opportunità, ma anche una responsabilità. Negli ultimi anni, grazie all’impegno di figure come Luca Paiardi, tennista in carrozzina e ambassador per lo sport, sono stati compiuti passi significativi. Durante le ATP Finals, il campo di allenamento ha ospitato dimostrazioni di tennis in carrozzina, creando un ponte tra atleti di livello internazionale e campioni come Casper Ruud, Ivan Ljubičić e Diego Nargiso. Tuttavia, Montagnese sottolinea che è fondamentale fare di più.
La proposta ambiziosa della Consulta
La proposta della Consulta è audace: dal 2026, il tennis in carrozzina dovrebbe essere presentato sul campo centrale dell’Inalpi Arena, davanti a 14.000 spettatori, prima dei match principali e con diretta televisiva. Montagnese immagina una sfida tra campioni italiani del tennis in carrozzina, un momento autentico di sport che metterebbe in luce talento e tecnica. Questo sarebbe un messaggio atteso da famiglie, giovani e appassionati di tennis.
- Visibilità per gli atleti disabili.
- Ispirazione per le nuove generazioni.
- Superamento delle barriere fisiche e mentali.
Verso un futuro inclusivo
L’inclusione del tennis in carrozzina alle ATP Finals rappresenterebbe un passo importante verso una cultura sportiva più inclusiva. Non si tratta solo di visibilità, ma anche di ispirare le nuove generazioni a superare le sfide. Il tennis in carrozzina è molto più di uno sport; è una forma di espressione e resilienza, capace di dimostrare come affrontare le difficoltà con determinazione.
Inoltre, la Consulta ha delineato un obiettivo ambizioso: la creazione delle ATP Finals Wheelchair a partire dal 2027. Questo format dedicato al tennis in carrozzina sarebbe completamente integrato nell’ecosistema dell’evento torinese, rafforzando la posizione di Torino come capitale internazionale dello sport inclusivo e attirando un pubblico più vasto.
Il tennis in carrozzina ha già dimostrato di avere un forte seguito, con atleti come Alfie Hewett e Diede de Groot che hanno raggiunto successi straordinari. L’inclusione di eventi di tennis in carrozzina nelle ATP Finals non è solo una questione di giustizia sociale, ma un’opportunità per arricchire il panorama sportivo globale.
La strada verso una maggiore inclusione del tennis in carrozzina nelle ATP Finals di Torino è tracciata, ma richiede un impegno collettivo. Istituzioni, sponsor e pubblico devono unirsi per sostenere questa causa. È fondamentale che il tennis in carrozzina ottenga la visibilità e il rispetto che merita, non solo come sport, ma come simbolo di resilienza e determinazione. Le parole di Montagnese sono un invito all’azione: non ci sono più scuse per rimandare. La sfida è lanciata e il mondo del tennis è pronto a rispondere.
