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Tamberi si prepara alla riabilitazione con lo sguardo su Los Angeles

Gianmarco ‘Gimbo’ Tamberi è una figura emblematicamente rappresentativa del mondo dell’atletica leggera italiana, noto non solo per le sue straordinarie capacità atletiche, ma anche per il suo spirito indomito e la determinazione che lo ha portato a raggiungere vette insperate. Recentemente, durante la cerimonia di inaugurazione del Centro di medicina dello sport di terzo livello ad Ancona, Tamberi ha condiviso le sue riflessioni sul futuro, rivelando che il suo pensiero è rivolto principalmente alle prossime Olimpiadi di Los Angeles del 2028.

L’atleta, che ha conquistato la medaglia d’oro nel salto in alto alle Olimpiadi di Tokyo nel 2021, ha evidenziato come la sua attuale priorità sia dedicarsi a un programma di riabilitazione. “Il pensiero delle Olimpiadi è quello che mi spinge di più, ed è il motivo per cui ho deciso di dedicare questi mesi alla riabilitazione invece di continuare a spingere l’acceleratore”, ha affermato Tamberi. Questo approccio riflette una maturità sportiva che raramente si osserva in atleti giovani, e dimostra la sua volontà di mettere la salute e il benessere a lungo termine al di sopra di risultati immediati.

il percorso di riabilitazione

La riabilitazione è un processo spesso lungo e faticoso, e per un atleta come Tamberi, che è abituato a esibirsi ai massimi livelli, può rivelarsi una sfida particolarmente dura. Tuttavia, il campione marchigiano sembra affrontare questa fase con ottimismo, consapevole che ogni sforzo è finalizzato a prepararsi al meglio per le competizioni future. Il suo obiettivo più immediato è il Mondiale di Tokyo del 2025, un evento che richiederà una preparazione meticolosa e un recupero completo.

  1. Rinuncia nel breve termine: “Bisognava fare una rinuncia nel breve termine – ha dichiarato Tamberi – speriamo che non condizioni troppo il mondiale, ma anche se dovesse andare così, era l’unico modo per puntare a far bene poi a Los Angeles tra tre anni”.
  2. Impegno per il presente: Questa dichiarazione sottolinea non solo il suo impegno per il presente, ma anche la sua visione a lungo termine. È chiaro che Tamberi non si sta semplicemente preparando per un evento, ma sta pianificando la sua carriera in un contesto più ampio.

l’importanza del centro di medicina dello sport

Il Centro di medicina dello sport inaugurato ad Ancona rappresenta un importante passo avanti per gli atleti italiani, fornendo loro accesso a strutture e risorse avanzate per la riabilitazione e la preparazione atletica. Questo centro non solo offre supporto medico, ma funge anche da hub per il talento sportivo, contribuendo a formare la prossima generazione di atleti. Tamberi ha espresso entusiasmo per queste nuove strutture, sottolineando l’importanza di avere accesso a tecnologie e professionisti di alto livello che possono fare la differenza nel percorso di recupero.

In un panorama sportivo sempre più competitivo, la capacità di un atleta di gestire gli infortuni e le difficoltà fisiche è cruciale. Tamberi, consapevole di questo, sta dimostrando che la vera grandezza non risiede solo nei trofei e nei riconoscimenti, ma anche nella capacità di affrontare le avversità con coraggio e determinazione. La sua scelta di dedicare tempo alla riabilitazione, piuttosto che forzare il ritorno alle competizioni, è un segnale di maturità e lungimiranza.

Guardando a Los Angeles, non possiamo fare a meno di immaginare come Tamberi possa evolversi ulteriormente come atleta. Con un piano di recupero ben strutturato e la determinazione che lo contraddistingue, il campione marchigiano ha tutte le carte in regola per tornare a brillare nel panorama internazionale. La sua storia è un esempio ispiratore per molti giovani atleti che aspirano a raggiungere i propri sogni, dimostrando che il successo è spesso il risultato di pazienza, sacrificio e una visione chiara del futuro.

In attesa di rivederlo in azione, il mondo dell’atletica si prepara a seguire con attenzione il cammino di Tamberi, certo che, una volta superata questa fase di riabilitazione, sarà pronto a scrivere nuovi capitoli della sua già straordinaria carriera.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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