Taekwondo e rinascita: la Fita partecipa alla Conferenza per l'Ucraina - ©ANSA Photo
La Federazione Italiana Taekwondo (Fita) ha recentemente partecipato a un evento di grande importanza, la Conferenza per la Ripresa dell’Ucraina, tenutasi a Roma. Questo incontro ha rappresentato un’opportunità unica per unire istituzioni, sportivi e realtà giovanili, con l’intento di utilizzare lo sport come strumento di pace e coesione. In un contesto globale segnato da conflitti e divisioni, l’iniziativa ha messo in luce il potere unificante del linguaggio sportivo, capace di superare le barriere culturali e nazionali.
Il presidente della Fita, Angelo Cito, è stato relatore in uno dei panel più significativi della giornata, intitolato “Dalla politica all’azione: ecosistema di sviluppo giovanile, lo sport come ponte per la coesione intergenerazionale”. Durante il suo intervento, Cito ha illustrato come il taekwondo possa contribuire a costruire un futuro migliore per i giovani, specialmente in un momento in cui molti di loro affrontano difficoltà a causa della guerra in Ucraina.
Alla tavola rotonda hanno partecipato figure istituzionali di rilievo, tra cui il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, e una delegazione di atleti ucraini. Questi giovani atleti sono stati accolti in Italia presso il Centro di Preparazione Olimpica di Roma, dove si allenano con la nazionale italiana di taekwondo. Questa collaborazione è iniziata nel marzo 2022, in risposta a un appello della Federazione ucraina per ospitare atleti in fuga dalla guerra.
“Appena scoppiata la guerra, mi sono chiesto cosa potessi fare per aiutare,” ha affermato Cito durante la conferenza. La sua sensibilità e il suo impegno hanno portato all’accoglienza di atleti junior ucraini in Italia. “Grazie al sostegno di Abodi e dell’allora presidente del CONI, Giovanni Malagò, siamo riusciti ad accogliere gli atleti ucraini al CPO,” ha aggiunto, sottolineando l’importanza della collaborazione tra le istituzioni sportive italiane e ucraine.
Oggi, questi giovani atleti non sono più solo ospiti, ma si sono integrati nella vita sportiva italiana. Molti di loro hanno raggiunto la maggiore età, hanno iniziato a frequentare l’università e sono diventati esempi di resilienza e determinazione. La loro esperienza in Italia non si limita all’allenamento, ma si estende anche alla partecipazione a competizioni internazionali, dove hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con atleti di vari livelli e nazionalità.
“Posso dirlo con forza: i loro sogni di atleti e di ragazzi sono vivi,” ha concluso Cito. “La guerra, almeno in questo, non ha vinto. E attraverso l’accoglienza, abbiamo dato concretezza ai valori olimpici.” Queste parole risuonano come un forte messaggio di speranza in un periodo segnato da incertezze. Lo sport non è solo una disciplina fisica, ma anche un ambito in cui si costruiscono relazioni, si sviluppano valori e si promuove la pace.
La partecipazione della Fita alla Conferenza per la Ripresa dell’Ucraina rappresenta un passo importante verso una maggiore consapevolezza internazionale riguardo alle potenzialità dello sport come strumento di inclusione e di sviluppo sociale. Le testimonianze degli atleti ucraini presenti in Italia hanno dimostrato come, anche in contesti difficili, lo sport possa essere un faro di luce e di speranza.
In questo contesto, è fondamentale sottolineare l’importanza delle istituzioni nel sostenere iniziative che favoriscano l’integrazione e il sostegno ai giovani in difficoltà. La presenza del Ministro Abodi e di altre figure politiche alla conferenza dimostra un impegno concreto nel promuovere politiche sportive inclusive che possano favorire la crescita personale e professionale dei giovani, sia italiani che stranieri.
La Fita, attraverso le sue azioni e il suo impegno, ha dimostrato che lo sport può davvero essere un ponte tra le culture e tra le generazioni. L’accoglienza degli atleti ucraini non è solo un gesto di solidarietà, ma un investimento nel futuro, in cui i valori di amicizia, rispetto e fair play possono prevalere su conflitti e divisioni.
La conferenza ha anche messo in luce il potere dello sport a livello globale, con la partecipazione di rappresentanti di altre federazioni sportive e organizzazioni non governative, unite dall’obiettivo comune di promuovere la pace e la cooperazione internazionale attraverso lo sport.
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