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Svitolina si scaglia contro le molestie online: Vergognatevi, scommettitori!

Elina Svitolina, la talentuosa tennista ucraina, ha recentemente sollevato un polverone nel mondo del tennis denunciando pubblicamente le molestie online ricevute dopo la sua sconfitta nei quarti di finale del torneo di Montreal contro la giapponese Naomi Osaka. Questo episodio ha messo in luce un problema sempre più diffuso nel panorama sportivo contemporaneo: le aggressioni verbali e le minacce nei confronti degli atleti, spesso alimentate dall’ossessione per il gioco d’azzardo.

Dopo la sua uscita dal torneo canadese, Svitolina ha ricevuto un’ondata di insulti e messaggi violenti da parte di scommettitori delusi, un comportamento che ha definito “vergognoso” in una conferenza stampa e attraverso i suoi profili social. Con il cuore in mano, ha voluto far sapere al mondo che dietro al suo ruolo di atleta c’è una persona, una madre e una donna, che merita rispetto.

“Prima di essere una giocatrice, sono una madre”, ha scritto Svitolina su Instagram, allegando screenshot di messaggi contenenti minacce di morte. La sua dichiarazione ha avuto un forte impatto, non solo sul pubblico, ma anche sulla comunità sportiva, che si è trovata a riflettere su quanto sia cambiato il modo in cui gli atleti vengono trattati, soprattutto dalle piattaforme social. “Se le vostre madri vedessero i vostri messaggi, rimarrebbero disgustate… Queste persone sono malate”, ha aggiunto, evidenziando il profondo dolore e la frustrazione causati da tali attacchi.

La pressione degli scommettitori

La pressione esercitata dagli scommettitori su atleti come Svitolina è un fenomeno in crescita, amplificato dall’accessibilità delle scommesse online e dalla cultura del gioco che permea il nostro tempo. Le piattaforme di scommesse hanno reso possibile per chiunque piazzare scommesse su eventi sportivi, creando una connessione tossica tra il risultato di una partita e le emozioni di chi scommette. Questo ha portato a un aumento delle aggressioni verbali, sia in campo che sui social, dove le atlete, in particolare, sembrano essere le principali vittime.

La doppia battaglia delle donne nello sport

Scrittrici e attiviste hanno sottolineato come le donne nel mondo dello sport stiano affrontando una doppia battaglia: quella contro gli stereotipi di genere e quella contro la violenza online. Svitolina è solo l’ultima di una lunga lista di sportivi che hanno denunciato simili comportamenti. Nel 2021, ad esempio, la tennista britannica Emma Raducanu ha parlato delle pressioni che sente durante i tornei, mentre la campionessa Naomi Osaka ha aperto un dibattito sulla salute mentale degli atleti, in particolare nel contesto delle aspettative che gravano su di loro.

La necessità di un cambiamento

Le autorità sportive stanno cercando di affrontare questa problematica, ma le misure finora adottate sembrano non essere sufficienti. Diverse federazioni hanno iniziato a implementare politiche per proteggere i propri atleti, ma la realtà è che le piattaforme social, come Twitter e Instagram, spesso non riescono a monitorare e rimuovere tempestivamente contenuti offensivi. Nonostante gli sforzi di bloccare gli account degli utenti violenti, l’anonimato offerto da internet continua a permettere comportamenti inaccettabili.

In risposta alle sue denunce, Svitolina ha ricevuto un ampio supporto da parte di fan, colleghi e organizzazioni sportive. Molti hanno espresso la loro solidarietà, sottolineando l’importanza di creare un ambiente più sicuro per gli atleti, dove possano competere senza la paura di essere presi di mira da messaggi violenti o minacciosi. Tuttavia, la strada da percorrere è ancora lunga.

Il caso di Svitolina mette in evidenza una questione più ampia riguardante la salute mentale e il benessere degli atleti. La pressione costante e le aspettative elevate possono avere un impatto devastante sulla psiche di chi pratica sport a livello professionale. È fondamentale che le istituzioni sportive e le piattaforme social si uniscano in uno sforzo collettivo per proteggere gli atleti da tali attacchi e per promuovere un dialogo più rispettoso e costruttivo.

In un’epoca in cui il benessere mentale è diventato un tema centrale, la testimonianza di Svitolina dovrebbe servire da campanello d’allarme per tutti noi. È inaccettabile che gli atleti, che dedicano la loro vita a regalare emozioni e spettacolo, debbano anche affrontare le conseguenze della frustrazione di chi scommette. Speriamo che la sua denuncia possa contribuire a una maggiore consapevolezza e a un cambiamento reale nel modo in cui si parla e si tratta chi pratica sport.

Stefano Cerulli

Stefano è un appassionato di sport e redattore sportivo con una carriera che riflette il suo profondo amore per il calcio e l'atletica. Nato a Milano nel 1985, ha nutrito fin da giovane una passione innata per lo sport, alimentata dalle domeniche passate sugli spalti dello stadio San Siro e dalle interminabili ore di allenamento sulle piste d'atletica locali. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Milano, Stefano ha iniziato la sua carriera nel mondo del giornalismo sportivo. I suoi primi articoli, pubblicati su riviste minori, hanno subito messo in luce la sua abilità nel raccontare con vividezza e competenza le vicende sportive, catturando l'attenzione di un pubblico sempre più vasto. Stefano è noto per il suo stile di scrittura coinvolgente, capace di trasmettere non solo i fatti ma anche le emozioni e la tensione che caratterizzano ogni evento sportivo. La sua capacità di analisi e la profonda conoscenza tecnica dei diversi sport gli permettono di offrire ai lettori articoli di grande qualità, che spaziano dalle cronache più avvincenti alle analisi tattiche più approfondite. Oltre alla sua attività di redattore, è anche un promotore attivo dello sport giovanile. Dedica il suo tempo libero a organizzare eventi e workshop per giovani atleti, con l'obiettivo di trasmettere loro i valori dello sport e l'importanza della corretta informazione sportiva. Sempre aggiornato sulle ultime novità del mondo sportivo, Stefano continua a essere una voce rispettata e autorevole nel giornalismo sportivo italiano, rappresentando un punto di riferimento per tutti gli appassionati di calcio e atletica.

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