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Sudafrica-Italia: le 5 novità che potrebbero cambiare il match di sabato

Il rugby italiano si prepara a vivere una nuova sfida intensa e affascinante: sabato prossimo, l’Italia sfiderà il Sudafrica nel secondo test match della serie, che si terrà al Nelson Mandela Bay Stadium di Port Elizabeth. Questa partita rappresenta non solo un’importante occasione per migliorare il rendimento della squadra azzurra, ma anche l’ultimo impegno del tour estivo dell’Italrugby. Dopo questo incontro, le due nazionali si ritroveranno nuovamente il 15 novembre all’Allianz Stadium di Torino per i test autunnali, un evento che promette di attirare l’attenzione di molti appassionati di rugby.

Dopo il primo test match, giocato a Pretoria e conclusosi con un punteggio di 42-24 a favore dei campioni del mondo, il ct Gonzalo Quesada ha deciso di apportare alcune modifiche al XV titolare dell’Italia. Cinque cambi significativi sono stati annunciati, volti a dare nuova linfa alla squadra e a cercare di contrastare la forza degli Springboks, noti per la loro potenza fisica e il loro gioco incisivo.

Novità nel XV titolare dell’Italia

Una delle novità più intriganti riguarda l’estremo Mirko Belloni, che farà il suo esordio da titolare nella nazionale maggiore. Questo è un traguardo importante per Belloni, un giovane talento che ha dimostrato grandi capacità nel campionato domestico e che ora ha l’occasione di mettersi in mostra in un contesto internazionale. La sua responsabilità in campo sarà fondamentale, e tutti gli occhi saranno puntati su di lui mentre cercherà di dimostrare il suo valore contro una delle squadre più forti al mondo.

Accanto a Belloni ci saranno due ali pronte a dare il massimo: Lynagh e Trulla. Entrambi hanno già mostrato il loro potenziale in precedenti occasioni e la loro velocità e abilità nel creare opportunità offensive saranno cruciali. La coppia di centri rimane invariata, con Menoncello e Zanon che continueranno a lavorare insieme per costruire gioco e supportare le azioni d’attacco.

La mediana e la terza linea

In mediana, l’allenatore ha deciso di schierare il giovane Alessandro Garbisi insieme a Giacomo Da Re. Garbisi, che ha già collezionato diverse presenze in nazionale, avrà il compito di orchestrare il gioco e gestire le dinamiche del match. La sua intesa con Da Re sarà essenziale per riuscire a tenere il ritmo della partita contro una squadra esperta e ben organizzata come il Sudafrica.

Un altro cambiamento significativo avviene nella terza linea, dove Lorenzo Cannone non è riuscito a recuperare da un infortunio subito nel match precedente. Al suo posto, Ross Vintcent indosserà la maglia numero 8, e sarà affiancato da Zuliani e dal rientrante Sebastian Negri. Questo trio avrà il compito di affrontare il potente pacchetto di forwards sudafricano e dovrà essere pronto a contrastare i loro attacchi fisici.

Formazione dell’Italia

La formazione dell’Italia per il match contro i Springboks sarà quindi la seguente:

  1. Belloni
  2. Lynagh
  3. Menoncello
  4. Zanon
  5. Trulla
  6. Da Re
  7. A. Garbisi
  8. Vintcent
  9. Zuliani
  10. Negri
  11. Zambonin
  12. N. Cannone
  13. Ferrari
  14. Di Bartolomeo
  15. Fischetti

Questa squadra rappresenta un mix di esperienza e gioventù, con la speranza di offrire una prestazione competitiva e di crescita. Tra i giocatori pronti a subentrare dalla panchina, ci sono nomi importanti come Dimcheff, Spagnolo, Hasa, Canali, Izekor, Odiase, Varney e Bertaccini. Questi giocatori rappresentano una risorsa preziosa per il ct Quesada, che potrà contare su di loro per dare il cambio e mantenere alto il livello di intensità e freschezza durante la partita.

Il rugby, come sappiamo, è molto più di un semplice sport: è un momento di unità, passione e orgoglio nazionale. Gli azzurri scenderanno in campo con la consapevolezza di rappresentare non solo il loro paese, ma anche tutti i tifosi che li sostengono. La sfida contro il Sudafrica non sarà solo una questione di punti, ma anche un’opportunità per dimostrare il progresso fatto negli ultimi anni e la volontà di competere ai massimi livelli.

In attesa di sabato, l’atmosfera è carica di attesa e speranza, sia per i giocatori che per i tifosi. L’Italrugby ha dimostrato di avere le potenzialità per fare bene, e ora è il momento di mettere in campo tutto il lavoro svolto. La sfida con i campioni del mondo è un banco di prova da affrontare con coraggio e determinazione.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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