Si punta a ridurre la squalifica, ma non sono poche le difficoltà: cosa sta succedendo al centrocampista
Se in campo la Juventus è impegnata per preparare al meglio il prossimo Derby di Torino, decisivo a questo punti per rimanere tra le prime quattro, al di fuori del rettangolo di gioco tiene banco uno dei casi più spinosi di quest’inizio stagione che ha coinvolto proprio un calciatore bianconero.
La data 11 settembre 2023 non sarà dimenticata facilmente sia dalla Juventus che da Paul Pogba: in quel giorno infatti uscì la notizia che il francese all’indomani della prima di campionato contro l’Udinese risultò positivo al testosterone a seguito di un test effettuato prima della gara. Pogba da lì in poi non ha fatto altro che attendere i risultati delle controanalisi che sono state da poco effettuate e che non hanno sortito gli effetti sperati.
Una notizia drammatica per il numero 10 francese che da quando è tornato a Torino, più di un anno fa, non è mai riuscito a tornare regolarmente in campo a causa di diversi problemi fisici da cui non sembra essersi più ripreso.
Juventus, Pogba positivo: gli scenari
Si attendevano le controanalisi con le quali il francese avrebbe potuto dimostrare la non positività alla sostanza proibita. E invece il laboratorio Antidoping dell’Acqua Acetosa di Roma ha confermato la positività al testosterone analizzando il campione B fattogli recapitare dal francese. In questo modo, la posizione del classe ’93 diventa sempre più rischiosa.
Dopo aver ufficializzato la positività al test, ora la palla passa alle autorità sportive italiane: il Tribunale Nazionale Antidoping inizierà un processo sportivo a carico del calciatore nel quale assieme ai suoi legali cercherà in tutti i modi di dimostrare la non intenzionalità nell’uso della sostanza. Pogba potrebbe decidere di farsi interrogare o inviare ai giudici una memoria difensiva. Al termine della fase istruttoria, nel peggiore dei casi, il calciatore della Juventus potrebbe rischiare fino a quattro anni di squalifica.
Ma gli scenari non si esauriscono qui in quanto dopo la prima fase entrerà in gioco la Procura antidoping che potrebbe decidere o di chiedere l’archiviazione al Tribunale Antidoping o di deferire il centrocampista. Se dovesse dimostrare la non volontarietà, la squalifica dovrebbe aggirarsi attorno ai due anni. Non è esclusa nemmeno la pista patteggiamento: in quel caso Pogba potrebbe diminuire ancora di più la propria squalifica.
Insomma, gli scenari sono abbastanza chiari. Più che altro bisognerà capire come si muoverà la società Juventus: in caso di conferma della squalifica, i bianconeri potrebbero sospendere l’ingaggio del calciatore o al massimo decidere di rescindergli il contratto, in scadenza nel 2026.