L’importanza dello sport, in tutte le sue forme, è un tema che ha richiesto anni di riflessione e impegno per essere compreso nella sua pienezza. Marco Giunio De Sanctis, presidente del Comitato Italiano Paralimpico (CIP), ha recentemente espresso una valutazione audace riguardo al potenziale dello sport paralimpico in Italia, affermando che fino ad oggi è stato espresso solo il 10% di tale potenziale. Questo commento è emerso durante il convegno nazionale dell’ASC (Associazione Sportiva Certificata), intitolato “Sport, giovani e futuro: strategie condivise per le nuove generazioni”.
La necessità di un impegno collettivo
Nel suo intervento, De Sanctis ha messo in evidenza la necessità urgente di un impegno concertato da parte delle istituzioni sportive e politiche per garantire a tutte le persone con disabilità l’opportunità di praticare sport. Queste parole non sono solo un invito all’azione, ma un richiamo alla coscienza collettiva, sottolineando che esistono ancora molte barriere fisiche e culturali che ostacolano l’accesso allo sport per le persone con disabilità.
In Italia, infatti, molti impianti sportivi risultano inaccessibili, limitando così la possibilità per le persone con disabilità di partecipare ad attività sportive. Questa situazione rappresenta non solo una mancanza di accessibilità fisica, ma anche una privazione dell’opportunità di integrare e partecipare attivamente alla vita sociale. De Sanctis ha riconosciuto che, pur essendo l’Italia ancora un passo indietro rispetto ai Paesi anglosassoni in termini di inclusione sportiva, ci sono segnali positivi di progresso. La speranza è che il futuro riservi spazi accessibili a tutti, contribuendo a una maggiore inclusione e partecipazione.
L’importanza della partecipazione giovanile
Maria Cecilia Morandini, presidente dell’ASC, ha condiviso la visione di De Sanctis, enfatizzando l’importanza della partecipazione giovanile nello sport. Secondo Morandini, è fondamentale che i giovani si facciano sentire, esprimendo le loro necessità e desideri. Questo non solo favorisce una maggiore inclusione, ma permette anche di trasformare lo sport in uno strumento di coesione sociale. La sua osservazione sottolinea come lo sport possa essere un potente mezzo per rompere le barriere e incoraggiare l’integrazione, permettendo a tutti di fruire delle opportunità offerte dalle attività sportive.
Valore sociale ed economico dello sport
Un altro intervento significativo è stato quello di Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, il quale ha messo in luce il valore sociale ed economico dello sport. Sangalli ha affermato che lo sport ha la capacità di riqualificare spazi urbani e di creare nuove professionalità, offrendo percorsi concreti di crescita e occupazione. Questi aspetti sono particolarmente rilevanti in un contesto come quello delle prossime Olimpiadi invernali di Milano Cortina, che si svolgeranno nel 2026. L’evento rappresenta un’opportunità unica per investire in infrastrutture sportive accessibili e per promuovere una cultura sportiva inclusiva.
Collaborazioni per un futuro migliore
Nel contesto del convegno, si è discusso anche dell’importanza di collaborazioni tra diversi settori, dalla politica allo sport, per garantire un futuro migliore per le nuove generazioni. È evidente che il mondo del paralimpico ha bisogno di una maggiore visibilità e di più risorse per sviluppare il proprio potenziale. Ci sono già segnali positivi in atto, ma è cruciale che queste iniziative siano accompagnate da politiche concrete e da un impegno costante da parte di tutti gli attori coinvolti.
Inoltre, è importante sottolineare che lo sport paralimpico non deve essere visto solo come un’attività per le persone con disabilità, ma come un’opportunità per l’intera società di imparare e crescere. La pratica sportiva inclusiva può educare le persone a rispettare le differenze e a riconoscere il valore di ciascun individuo, indipendentemente dalle proprie capacità fisiche. È attraverso queste esperienze che si può costruire una società più coesa e solidale.
La sfida che ci attende è quella di garantire che le politiche sportive e gli investimenti futuri siano orientati verso un modello di inclusione e accessibilità per tutti. Solo così potremo veramente sfruttare il potenziale dello sport paralimpico e permettere a tutti di vivere l’esperienza trasformativa che lo sport può offrire. L’obiettivo finale è quello di creare un ambiente in cui ogni persona, a prescindere dalla propria condizione, possa sentirsi parte di una comunità vibrante e attiva, capace di superare ogni barriera.
