Sentenza UFFICIALE: confermata la squalifica di quattro anni

Sentenza ufficiale: c’è la conferma della squalifica per quattro anni. Non è stata creduta la versione dei fatti che è stata riferita.

È arrivata la sentenza ufficiale che conferma la squalifica di bene quattro anni. La versione della giovane atleta non è stata infatti accettata e alla fine il tribunale ha deciso di procedere con l’esclusione. Ecco tutto quello che è accaduto e che ha portato alla comunicazione ufficiale.

lunga squalifica per la giovanissima
che batosta per l’atleta (Ansa Foto) Wigglesport

La vicenda che ha fatto tanto discutere e che si è conclusa con una conferma della squalifica per doping di ben quattro anni riguarda la giovanissima atleta russa Kamila Valieva. La ragazza di soli 17 anni è stata trovata positiva – all’epoca 15enne – a una sostanza considerata dopante nel corso della partecipazione delle Olimpiadi di Pechino. I controlli, a dire il vero, risalivano ai campionati nazionali russi di Pietroburgo ma hanno comunque ovviamente comportato la sua squalifica.

La Valieva non è ‘scappata’ alle rigidissime regole della WADA e l’antischemico che le è stato trovato nel corso degli esami l’ha portata all’esclusione da qualsiasi competizione e alla successiva squalifica per ben quattro anni dalle piste di pattinaggio su ghiaccio. Il TAS di Losanna ha confermato la decisione, spegnendo le speranze della giovane atleta.

La sentenza è ufficiale: la versione dell’atleta non è convincente

Dai tribunali russi è sempre stata respinta qualsiasi accusa di doping nei confronti della giovanissima pattinatrice e si è quasi arrivati a parlare addirittura di ‘congiura’ nei confronti del Paese. Eppure la risposta è stata un’altra: la trimetazidina, che aumenta il flusso sanguigno e che non è accettata neppure come esenzione terapeutica, è assolutamente vietata. Il suo uso ha perciò comportato la conferma della squalifica.

Squalifica di quattro anni confermata per Valieva
Squalifica di quattro anni confermata per Valieva: c’è la decisione (LaPresse) – Wigglesport.it

La linea difensiva aveva proposto la versione della contaminazione delle torte che le preparava il nonno, che avrebbe secondo la ragazza utilizzato lo stesso piano per cucinare e per le proprie pillole del cuore. Ma questa tesi è crollata in tutti suoi punti e non è stata appunto accolta. Anche perché non esiste nessun referto medico che confermi i presunti problemi cardiaci dell’uomo.

Grande batosta per la ragazza che – oltre alla lunga squalifica – ha perso anche tutti i titoli vinti dal 2021 in poi, compreso l’oro olimpico conquistato a Pechino. Una vicenda amara che ha spento le speranze della giovane atleta. Per lei – sebbene ancora giovanissima – si può purtroppo parlare di carriera compromessa.

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