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Sei Nazioni, l’Italia inizia con una rimonta che si ferma a metà: ecco le immagini del ko

Inizia con una sconfitta il Sei Nazioni 2025 per l’Italia, che non riesce a completare una rimonta promettente contro la Scozia, perdendo 31-19 a Murrayfield. Il match ha evidenziato i progressi degli azzurri, che hanno reagito bene nella ripresa, mostrando una resilienza che lascia presagire un futuro migliore, ma sottolineando anche le aree in cui è necessario lavorare.

Il ct dell’Italia, Michael Quesada, ha commentato la partita dicendo: “Peccato per gli errori, dobbiamo lavorare”. Ha evidenziato come la differenza nel punteggio sia stata determinata da mete concesse troppo facilmente, un aspetto che la squadra solitamente controlla bene. Nonostante la sconfitta, Quesada ha elogiato la reazione della sua squadra nella ripresa, rimarcando che l’Italia è rimasta attaccata alla partita fino alla fine, nonostante le difficoltà iniziali.

La partenza forte della Scozia

La Scozia, squadra in crescita e ben allenata, è partita subito forte, imponendo il proprio ritmo e giocando a una velocità che ha messo in difficoltà la difesa italiana. Il XV del Cardo ha colpito subito, con Rory Darge e Huw Jones che hanno segnato nel primo tempo, grazie a una serie di azioni ben orchestrate. L’Italia ha cercato di rispondere con due calci piazzati di Allan, riducendo il gap a 14-6.

Tuttavia, un fallo di Negri ha consentito alla Scozia di guadagnare una touche a cinque metri, da cui è scaturita la terza meta, firmata da Ben White. Nonostante il punteggio sfavorevole, la difesa italiana ha mostrato segni di determinazione, salvando situazioni critiche e impedendo ulteriori punti agli avversari.

La reazione degli azzurri

Il primo tempo si è chiuso sul punteggio di 19-9, ma la ripresa ha portato una nuova energia agli azzurri. Con un approccio più aggressivo e deciso, l’Italia ha iniziato a guadagnare terreno.

  1. Al 43′, dopo una serie di placcaggi ben eseguiti, Allan ha messo a segno un altro calcio piazzato, portando il punteggio sul 19-12.
  2. Al 46′, Brex ha intercettato un passaggio di Russell, trovandosi in posizione favorevole per segnare la meta del pareggio, portando il punteggio a 19-19.

La partita sembrava a un punto di svolta, con l’Italia che stava prendendo coraggio e iniziando a dominare il gioco. Tuttavia, la Scozia ha risposto con determinazione.

Errori decisivi e opportunità mancate

Al 61′, un errore difensivo italiano ha permesso a Huw Jones di segnare la sua seconda meta, riportando il punteggio a 26-19. L’Italia ha tentato di reagire, ma la Scozia ha continuato a spingere e al 66′ un’altra azione ben orchestrata ha portato a una nuova meta di Jones, fissando il punteggio finale sul 31-19.

La partita ha evidenziato alcuni punti deboli nella difesa italiana, che hanno permesso alla Scozia di capitalizzare su errori cruciali. Quesada ha sottolineato l’importanza di ridurre al minimo gli errori e di non permettere agli avversari di approfittare di situazioni favorevoli. La squadra ha dimostrato di essere in grado di reagire e di adattarsi, ma è chiaro che il cammino da percorrere è ancora lungo.

L’analisi dei dati di gioco ha rivelato che, nonostante la sconfitta, l’Italia ha mantenuto il possesso palla per lunghi tratti e ha creato alcune buone opportunità di attacco. Tuttavia, la mancanza di concretezza in fase di finalizzazione ha impedito di realizzare punti cruciali.

Il prossimo match contro il Galles sarà un’importante occasione per l’Italia di mettere in pratica gli insegnamenti tratti da questa partita. Quesada e il suo staff dovranno analizzare approfonditamente le prestazioni dei singoli e della squadra nel complesso, al fine di apportare le necessarie correzioni.

In questo Sei Nazioni, l’Italia cerca di fare un passo avanti rispetto alle edizioni precedenti. La competizione, nota per la sua intensità e per il livello di gioco elevato, rappresenta una sfida ma anche un’opportunità per crescere e migliorarsi. Con una mentalità positiva e una forte volontà di riscatto, gli azzurri possono affrontare il futuro con rinnovata determinazione.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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