
Scuola Coverciano: la difesa camaleontica che cambia le regole del gioco - ©ANSA Photo
Nel calcio contemporaneo, la strategia difensiva deve essere dinamica e adattabile, proprio come un camaleonte. Questo concetto è emerso chiaramente durante l’amichevole tra la nazionale italiana e la Germania, dove i calci piazzati hanno rivelato nuovamente le vulnerabilità della squadra. Luciano Spalletti, il ct azzurro, deve affrontare una questione cruciale: la gestione della difesa nei momenti decisivi, in particolare durante i calci da fermo.
l’osservazione di renzo ulivieri
Renzo Ulivieri, direttore e docente della Scuola Tecnica di Coverciano, ha seguito attentamente la partita allo stadio San Siro. Le reti di Kleindienst e Goretzka, entrambe provenienti da situazioni di palla inattiva, hanno messo in evidenza le difficoltà della Nazionale nel fronteggiare i calci piazzati. La reazione del pubblico, in particolare quella dei tifosi azzurri, ha sottolineato la frustrazione per un problema che sembra ripetersi frequentemente.
Ulivieri ha evidenziato che “spesso i nostri difensori si trovano in debito di centimetri e volume rispetto agli avversari”. Questo deficit fisico, in passato compensato da tecniche di marcatura più aggressive, ora deve confrontarsi con l’uso della tecnologia nel calcio. Con l’introduzione del VAR e della video analisi, le infrazioni sono più evidenti, costringendo i difensori a trovare nuove soluzioni, soprattutto in situazioni di palla inattiva.
l’importanza dell’organizzazione difensiva
L’analisi di Ulivieri va oltre, affermando che “l’organizzazione della fase difensiva sui calci piazzati riguarda tutta la squadra”. Non è più sufficiente che solo i difensori centrali si occupino di marcare gli avversari; la responsabilità deve essere condivisa. Ulivieri spiega che:
- A seconda dell’avversario, si può optare per cinque marcature individuali, con altri giocatori a presidiare gli spazi.
- In alternativa, si può ridurre il numero di marcature individuali a tre o quattro, mantenendo due o tre giocatori sulla linea di centrocampo per ripartire.
Questa flessibilità è fondamentale nel calcio odierno, dove le squadre possono adottare strategie diverse. La scelta del metodo difensivo dipende anche dalle caratteristiche fisiche e tecniche dei difensori disponibili.
l’adattamento al sistema di gioco
Un altro aspetto cruciale è l’adattamento dei giocatori al sistema di gioco del club. Spalletti tende a “adattare i giocatori a quello che sono abituati a fare con i rispettivi club”. Questo richiede una grande capacità di lettura del gioco e un’ottima comunicazione tra i giocatori, affinché possano operare come un’unità coesa.
La Scuola Tecnica di Coverciano gioca un ruolo fondamentale nella diffusione di queste idee innovative. Attraverso corsi e seminari, si forma una nuova generazione di allenatori capaci di affrontare le sfide moderne, come quelle legate ai calci piazzati. L’attenzione ai dettagli, come la preparazione specifica per le situazioni di palla inattiva, può fare la differenza in partite cruciali.
In un contesto dove i margini di errore sono minimi, è essenziale che le nazionali e i club investano tempo e risorse per affinare la propria difesa. Non si tratta solo di evitare di subire gol, ma di costruire una mentalità vincente che possa portare a successi futuri. La difesa-camaleonte non è solo una strategia; è una necessità per affrontare le sfide del calcio moderno.