
Scommesse: il sostegno della Figc secondo Gravina - ©ANSA Photo
Negli ultimi mesi, il mondo del calcio italiano ha affrontato una crisi senza precedenti a causa di scandali legati alle scommesse, coinvolgendo nomi di spicco come Nicolò Fagioli e Sandro Tonali. In questo scenario complesso, il presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), Gabriele Gravina, ha espresso la necessità di un cambiamento di approccio. Piuttosto che giudicare severamente i trasgressori, Gravina sottolinea l’importanza di un sostegno comprensivo. Questo approccio rappresenta un’evoluzione significativa rispetto alla tradizione di punizioni dure, che spesso non considerano le fragilità umane dietro ai comportamenti problematici.
Comprensione e supporto
Gravina ha affermato che “al verificarsi di fenomeni come questi serve comprensione, non giudizio”. È essenziale sviluppare un approccio che favorisca la prevenzione e l’educazione piuttosto che limitarsi a sanzionare. Egli ha sottolineato che “serve una società più attenta, che protegga e non favorisca”, evidenziando l’importanza di creare un ambiente che incoraggi i giovani a evitare la ludopatia e che li sostenga nel caso in cui ne diventino vittime.
Misure adottate dalla FIGC
La FIGC ha già intrapreso azioni decisive nei confronti dei giocatori coinvolti, infliggendo squalifiche significative e implementando un programma riabilitativo obbligatorio per Fagioli e Tonali. Questa decisione non si limita alla punizione, ma ha anche una dimensione rieducativa, volta a reinserire i calciatori nella società e a fornire loro gli strumenti necessari per affrontare la loro dipendenza. Gravina ha evidenziato che “la Federazione sente viva la responsabilità sociale ed educativa nell’aiutare i ragazzi e le ragazze vittime di ludopatia”, traducendo questo impegno in progetti specifici di supporto.
Distinzione tra comportamenti e alterazioni
Un altro aspetto fondamentale sottolineato da Gravina riguarda la differenza tra il comportamento dei giocatori e le alterazioni del risultato delle partite. Ha chiarito che “nelle inchieste penali e sportive richiamate negli ultimi giorni, non c’è alcuna fattispecie riconducibile ad alterazioni del risultato”. Questo chiarimento è cruciale per comprendere la gravità della situazione, che va oltre una semplice violazione delle regole sportive, estendendosi a un problema sociale più ampio.
In un contesto in cui la fragilità generazionale e la dipendenza dal gioco d’azzardo sono in aumento, Gravina ha ribadito la posizione della FIGC contro la ludopatia. La Federazione intende ampliare il supporto già attivo nelle Nazionali giovanili, aumentando il numero di psicologi coinvolti e coinvolgendo l’intero mondo del calcio. Gli obiettivi includono:
- Approfondire il tema delle dipendenze comportamentali.
- Offrire terapie e gruppi di sostegno.
- Creare percorsi individuali per i giovani atleti.
La lotta contro la ludopatia è, quindi, un impegno sociale che richiede la cooperazione di tutti i soggetti coinvolti. Gravina ha affermato che “di fronte alla solitudine della dipendenza, la vera vittoria è avere il coraggio di chiedere aiuto”, un messaggio di speranza fondamentale per chi affronta queste sfide.
La posizione di Gravina rappresenta un passo importante verso una maggiore consapevolezza e responsabilità nel mondo del calcio. La FIGC, attraverso programmi specifici e una maggiore sensibilizzazione, potrebbe diventare un punto di riferimento nella lotta contro la ludopatia e le sue conseguenze devastanti. Con un approccio basato sulla comprensione e sul sostegno, è possibile creare un ambiente più sano e positivo per tutti gli attori coinvolti.