Salernitana penalizzata: sconfitta a tavolino e porte chiuse per due partite

Salernitana penalizzata: sconfitta a tavolino e porte chiuse per due partite

Salernitana penalizzata: sconfitta a tavolino e porte chiuse per due partite - ©ANSA Photo

Stefano Cerulli

23 Giugno 2025

La situazione della Salernitana, storica società calcistica campana, è diventata drammatica dopo le recenti decisioni del giudice sportivo di Serie B, Ines Pisano. Le sanzioni inflitte alla squadra, a seguito del play out di ritorno contro la Sampdoria, hanno portato a una pesante sconfitta di 0-3 a tavolino e all’obbligo di disputare due gare a porte chiuse. Questi eventi hanno segnato una pagina triste nel calcio italiano, evidenziando la fragilità dell’equilibrio tra passione e responsabilità nel mondo del tifo.

I fatti del match

Il match, disputato allo stadio ‘Arechi’, ha visto un’inaspettata escalation di tensione tra i tifosi di casa. I fatti, come riportato nel dispositivo del giudice sportivo, sono stati considerati “gravi” e giustificano le severe misure adottate. La Salernitana, che si trovava a un passo dalla salvezza, si ritrova ora relegata in Serie C, un colpo durissimo per una squadra con una lunga storia nel calcio professionistico.

Dal rapporto dell’arbitro e dei collaboratori della Procura federale emerge una chiara ricostruzione degli eventi:

  1. Al 18′ del secondo tempo, un gruppo di sostenitori della Salernitana ha tentato di forzare il cancello di accesso al campo di gioco.
  2. Le forze dell’ordine, schierate per proteggere il varco, sono riuscite a contenere la situazione.
  3. Al 21′, il direttore di gara ha deciso di sospendere temporaneamente la partita a causa del lancio di petardi, fumogeni e seggiolini divelti dagli spalti.

Questi gesti, purtroppo non rari nel contesto di partite ad alta tensione, hanno costretto le squadre a ritirarsi negli spogliatoi per garantire la sicurezza di tutti i presenti.

Le conseguenze per la Salernitana

La reazione dei tifosi, sebbene comprensibile in un contesto di grande pressione emotiva, ha avuto pesanti ripercussioni sul futuro della Salernitana. La retrocessione in Serie C rappresenta un duro colpo per la società e i suoi tifosi. Inoltre, la decisione di disputare due gare a porte chiuse ostacolerà ulteriormente il processo di recupero e ricostruzione della fiducia tra la squadra e il suo pubblico. L’assenza di sostegno nella prossima stagione potrebbe influire negativamente sulle prestazioni dei giocatori e sulla capacità di attrarre nuovi talenti.

Una riflessione sul comportamento dei tifosi

Fondata nel 1919, la Salernitana ha una storia ricca di successi e momenti difficili. Recenti eventi hanno messo in luce le fragilità del club e la necessità di una riflessione profonda sul comportamento dei tifosi. In un’epoca in cui il calcio dovrebbe essere vissuto come un momento di unione e gioia, gesti di violenza e intolleranza non possono essere tollerati.

Il calcio italiano, e in particolare le leghe minori, si trovano di fronte a una sfida importante: garantire la sicurezza e il rispetto delle regole, sia in campo che sugli spalti. È fondamentale che tutte le parti coinvolte lavorino insieme per creare un ambiente di gioco sicuro e rispettoso, dove il tifo possa esprimersi in modo positivo.

La vicenda della Salernitana ci ricorda che il calcio è più di un semplice sport: è una passione che unisce e divide, emoziona e delude. Gli eventi recenti sono un monito per tutti, un invito a riflettere sul vero significato di questo gioco e sulla responsabilità che ogni tifoso porta con sé. Il futuro della Salernitana, ora più che mai, dipende dalla capacità del club e dei suoi sostenitori di risollevarsi e imparare dagli errori del passato.

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