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Salah elogia Spalletti: È il miglior allenatore della mia carriera

Mohamed Salah, attaccante egiziano del Liverpool e uno dei calciatori più apprezzati al mondo, ha recentemente rilasciato un’intervista a ‘France Football’ in cui ha espresso la sua ammirazione per Luciano Spalletti, il suo ex allenatore alla Roma. Durante l’intervista, Salah ha affermato senza esitazione: “Luciano Spalletti è il miglior allenatore che abbia mai avuto.” Queste parole non solo rivelano il forte legame tra il calciatore e il tecnico italiano, ma anche l’impatto significativo che Spalletti ha avuto sulla carriera di Salah.

L’importanza di Luciano Spalletti nella carriera di Salah

Salah ha spiegato come, sotto la guida di Spalletti, sia riuscito a migliorare sia dal punto di vista tattico che mentale. Ha dichiarato: “Mi ha dato la possibilità di esprimere il mio talento e di crescere come calciatore,” evidenziando l’approccio innovativo del tecnico toscano. Questo è particolarmente interessante se si considera che, prima della sua esperienza con Spalletti, Salah aveva vissuto momenti difficili al Chelsea, dove fu inizialmente “bocciato” da José Mourinho, il quale non vide in lui il potenziale necessario per affermarsi in Premier League.

Sotto la direzione di Spalletti, Salah ha trovato l’ambiente ideale per esprimere la sua velocità, il suo dribbling e il suo fiuto per il gol. La sua stagione alla Roma, culminata con 15 gol e 11 assist in Serie A nel 2015-2016, ha segnato una svolta decisiva nella sua carriera, portandolo a essere notato da grandi club europei e, infine, al trasferimento al Liverpool.

Riconoscimenti e successi di Salah

Durante l’intervista, Salah è stato anche interpellato su una classifica che lo vedeva posizionato come il miglior calciatore africano di sempre, davanti a leggende del calcio come George Weah, Yaya Touré, Samuel Eto’o e Didier Drogba. Con una certa sicurezza, ha risposto: “Sì, mi considero il miglior giocatore africano di sempre. Comunque ce ne sono stati tanti.” Questo riconoscimento non è solo un tributo a se stesso, ma anche un’ode agli altri grandi del calcio africano, sottolineando l’importanza della loro eredità.

Quando gli è stato chiesto quale fosse il successo calcistico che gli ha dato più emozioni, Salah non ha avuto dubbi: “La Champions League.” Questo trionfo, ottenuto con il Liverpool nella stagione 2018-2019, è stato un momento culminante della sua carriera. La vittoria ha rappresentato non solo un grande successo personale, ma anche un traguardo storico per il club, che non vinceva il trofeo dal 2005.

I compagni di squadra ideali

Parlando di avversari, Salah ha menzionato Sergio Ramos come uno dei migliori difensori affrontati in carriera, ma ha anche ammesso che non sarebbe stato facile sceglierne solo uno. “Sergio Ramos è un grande giocatore, ma non so dirne uno solo,” ha affermato, evidenziando l’alto livello di competitività presente nel calcio moderno.

In merito ai compagni di squadra ideali, Salah ha rivelato una certa nostalgia per la possibilità di giocare con Eden Hazard. “Non ho giocato con lui nel mio momento migliore, ma direi Eden Hazard,” ha dichiarato, esprimendo un desiderio che molti tifosi avrebbero voluto vedere realizzato. Inoltre, ha aggiunto che avrebbe voluto giocare con due icone del calcio come Steven Gerrard e Thierry Henry, due giocatori che hanno segnato la storia del calcio inglese e non solo.

L’intervista di Salah non solo mette in luce il suo percorso e le sue ambizioni, ma evidenzia anche l’importanza degli allenatori nel plasmare le carriere dei calciatori. Luciano Spalletti, con la sua visione e il suo approccio innovativo, ha saputo tirare fuori il meglio dal talento di Salah, trasformandolo in uno dei giocatori più temuti e rispettati nel panorama calcistico mondiale.

La carriera di Salah è un esempio di come il giusto allenatore possa fare la differenza, e la sua storia continua a ispirare giovani calciatori e appassionati di sport in tutto il mondo. Con la sua determinazione e il suo talento, Salah ha dimostrato che, con il supporto adeguato, è possibile superare le avversità e raggiungere vette straordinarie nel mondo del calcio.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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