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Rugby: Italia si prepara per la sfida contro la Namibia, Quesada sottolinea l’importanza della tournée

Il rugby italiano si appresta a vivere un momento significativo con la partita che si svolgerà venerdì prossimo a Windhoek, dove l’Italia affronterà la Namibia. Questa sfida rappresenta il primo appuntamento di un tour estivo che prevede tre incontri in Africa meridionale. Il commissario tecnico della Nazionale azzurra, Gonzalo Quesada, ha già reso nota la formazione che scenderà in campo, evidenziando l’importanza di questa tournée per il futuro della squadra.

La formazione dell’Italia

Il triangolo allargato dell’Italia sarà composto da Trulla, Gesi e Paolo Odogwu, che torna in Nazionale dopo l’ultima presenza al Mondiale 2023. È un ritorno significativo per Odogwu, un giocatore che ha dimostrato il suo valore a livello internazionale e che porterà esperienza e dinamismo al reparto. I centri saranno Menoncello e Marin, due atleti che hanno mostrato buone prestazioni nelle recenti competizioni, mentre le chiavi della mediana saranno affidate a Da Re e Fusco, che dovranno orchestrare il gioco e sostenere l’attacco.

La terza linea sarà formata da Vintcent, Zuliani e Negri, tutti giocatori di grande capacità difensiva e con un buon senso del gioco, pronti a sostenere la squadra in ogni fase della partita. In seconda linea, il duo Niccolò Cannone e Favretto avrà il compito di garantire solidità e presenza fisica nelle mischie e nelle touche. Infine, la prima linea vedrà Nicotera, alla sua prima esperienza da capitano, affiancato da Riccioni e Fischetti, che dovranno garantire una partenza forte e competitiva.

L’importanza della tournée

Quesada ha parlato del lavoro svolto dalla squadra, sottolineando l’importanza di ritrovare ritmo e automatismi in un breve lasso di tempo. “Abbiamo lavorato intensamente sia prima della partenza sia dopo l’arrivo a Windhoek”, ha dichiarato il ct. Ha anche evidenziato le difficoltà legate al fatto che molti giocatori non scendono in campo da diverse settimane, alcuni addirittura da più di 15. Questo potrebbe giocare un ruolo cruciale nell’affrontare una Namibia che, pur non essendo tra le più forti, ha sempre mostrato un grande spirito di lotta.

Un aspetto positivo notato da Quesada è l’energia che il gruppo sta mostrando, un elemento fondamentale per affrontare al meglio le sfide che li attendono. “In questa tournée ogni avversario è importante e il nostro approccio è sempre uguale: continuare i progressi nell’attacco, mostrare la nostra vera identità in difesa e dare opportunità ad alcuni giocatori di confrontarsi a questo livello”, ha aggiunto il ct.

I giovani talenti in panchina

Sulla panchina, Quesada ha deciso di includere tre esordienti: Di Bartolomeo, Hasa e Belloni, quest’ultimo premiato come MVP dell’ultima Serie A Elite. L’inserimento di giovani talenti è fondamentale per il futuro della Nazionale, in quanto permette di costruire una squadra più profonda e competitiva. Insieme a loro, ci saranno anche Spagnolo, Zambonin, Lorenzo Cannone, Varney e Bertaccini, tutti pronti a entrare in campo e dare il proprio contributo in caso di necessità.

Questo incontro con la Namibia rappresenta il sesto confronto tra le due squadre, con l’Italia che detiene un record positivo nei precedenti. Tuttavia, è importante notare che la Namibia ha sempre dimostrato di essere un avversario ostico, specialmente sul proprio terreno. Infatti, delle cinque partite giocate in precedenza, quattro si sono svolte a Windhoek, con i padroni di casa che hanno avuto la meglio in diverse occasioni. L’ultimo incontro, però, risale al Mondiale 2023, quando gli azzurri si sono imposti con un netto 52-8. Questo precedente potrebbe infondere ulteriore fiducia alla squadra italiana, ma è fondamentale non abbassare la guardia.

Dopo la sfida con la Namibia, l’Italia affronterà altre due partite contro il Sudafrica, programmate per il 5 luglio a Pretoria e il 12 a Port Elizabeth. Questi match saranno un banco di prova ulteriore per la squadra, che sta cercando di costruire un’identità e una filosofia di gioco sotto la guida di Quesada. Il Sudafrica, campione del mondo in carica, rappresenta una sfida di altissimo livello e offrirà l’opportunità di valutare i progressi compiuti dall’Italia nel suo percorso di crescita.

Con queste premesse, il rugby italiano si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia, in un tour che potrebbe rivelarsi decisivo per il futuro della squadra e per il suo sviluppo a livello internazionale. La sfida con la Namibia è solo l’inizio di un percorso che si preannuncia ricco di emozioni e opportunità di crescita.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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