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Rosella Sensi svela: ‘Mio padre non ha mai considerato di cedere Totti’

In un’uscita pubblica che ha scosso il già tumultuoso mondo del calcio, Rosella Sensi ha voluto rispondere a Massimo Moratti, ex presidente dell’Inter. Moratti, in un’intervista al Corriere della Sera, ha rivelato dettagli inediti riguardanti Francesco Totti, affermando che la Roma avrebbe offerto Totti all’Inter a causa di una situazione finanziaria disperata. Le parole di Moratti hanno suscitato il malcontento di Rosella, figlia dell’ex presidente giallorosso, Franco Sensi.

Rosella ha espresso il suo disappunto tramite i social media, sottolineando di essere rimasta “sorpresa e delusa”. Ha continuato affermando che “mi dispiace leggere le parole di Massimo Moratti in cui parla di una Roma disperata che aveva offerto Totti all’Inter”. Con queste parole, Rosella ha voluto chiarire una questione che, per molti tifosi della Roma e per chi ha vissuto il periodo d’oro del club, è sempre stata oggetto di dibattito e speculazione.

Il legame indissolubile tra Totti e la Roma

Francesco Totti, icona indiscussa della Roma e simbolo di fedeltà, ha trascorso tutta la sua carriera nel club della capitale. L’idea che potesse essere ceduto a una diretta rivale come l’Inter è sempre sembrata impossibile. Rosella Sensi ha proseguito la sua difesa, affermando che “mio padre non ha mai pensato nemmeno lontanamente di vendere Francesco a nessun club”. Questo chiarimento è fondamentale, poiché mette in luce le dinamiche interne della società giallorossa e il legame fortissimo che esisteva tra Totti e la famiglia Sensi.

Le affermazioni di Moratti

Massimo Moratti ha descritto un contesto in cui “la Roma allora era strapiena di debiti… Il presidente era così disperato che arrivò a offrirmi Totti. Piangendo…”. Queste affermazioni hanno colpito non solo Rosella, ma anche i tifosi della Roma, che vedono in Totti non solo un grande calciatore, ma un simbolo di passione e amore per la maglia. La figura di Totti è intrinsecamente legata alla storia della Roma, e la sua cessione a una rivale storica come l’Inter sarebbe stata vista come un tradimento imperdonabile.

La storia di un’icona

La questione dei debiti della Roma non è nuova per i tifosi. Negli anni 2000, la società ha affrontato sfide finanziarie significative, specialmente durante il mandato di Franco Sensi. Tuttavia, la possibilità di cedere Totti, che all’epoca era già considerato uno dei migliori calciatori del mondo, sembra essere stata esclusa sin dall’inizio. A confermare questa posizione è intervenuto anche Florentino Perez, presidente del Real Madrid, che ha sempre rispettato il legame tra Totti e la Roma, riconoscendo l’impossibilità di una trattativa.

Il legame tra Totti e la città di Roma è stato sempre molto forte. Cresciuto nel quartiere di Porta Metronia, Totti ha fatto il suo esordio in prima squadra nel 1992, a soli 16 anni. Da quel momento in poi, è diventato il capitano e il riferimento della squadra, portando la Roma a conquistare lo scudetto nel 2001 e vincendo numerosi trofei, tra cui la Coppa Italia e la Supercoppa italiana. La sua longevità nel club è un fenomeno raro nel calcio moderno, dove i trasferimenti sono all’ordine del giorno e la fedeltà è spesso messa in discussione.

La reazione di Rosella Sensi alle parole di Moratti dimostra quanto questo tema sia delicato e come le emozioni siano ancora forti tra i tifosi e i dirigenti della Roma. La sua difesa di Totti è, quindi, non solo una questione personale, ma rappresenta la voce di una tifoseria che ha sempre considerato Totti un simbolo di appartenenza e lealtà.

In un calcio sempre più commercializzato e dominato da trasferimenti milionari, la storia di Francesco Totti rappresenta un’eccezione. La sua carriera, costellata di successi e record, è un esempio di come la fedeltà a un club possa ancora prevalere su interessi economici e strategie di mercato. La risposta di Rosella Sensi non è solo una difesa del padre, ma una celebrazione della storia e dei valori che il calcio dovrebbe rappresentare.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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