Nel contesto di un campionato di Serie A sempre più avvincente, le polemiche arbitrali continuano a occupare un posto centrale nel dibattito calcistico italiano. Recentemente, Gianluca Rocchi, designatore della CAN (Commissione Arbitri Nazionale), ha preso parte a “Open Var”, un programma di DAZN realizzato in collaborazione con la FIGC, l’AIA e la Lega Serie A, per discutere l’episodio controverso che ha coinvolto Dusan Vlahovic e il difensore della Fiorentina, Marì, durante la partita tra Juventus e Fiorentina.
Rocchi ha dichiarato in modo chiaro che “il rigore su Vlahovic non c’è” e ha difeso la decisione di revocare il penalty inizialmente assegnato dall’arbitro Doveri. Ha affermato che “la revisione al Var è corretta”, evidenziando la complessità dell’episodio. Rocchi ha ammesso che anche la sua prima impressione, simile a quella di Doveri, era stata quella di concedere il rigore. Tuttavia, l’analisi approfondita attraverso il VAR ha portato a una conclusione diversa.
L’importanza del VAR nel calcio moderno
Questa dichiarazione di Rocchi non è solo una difesa della decisione arbitrale, ma rappresenta anche un richiamo all’importanza dell’uso del VAR nel calcio moderno. Rocchi ha sottolineato che “non è che se l’arbitro ha deciso, allora il VAR non può intervenire”. Le sue parole mettono in luce come l’interpretazione e l’applicazione delle regole siano in continua evoluzione, e che l’intento sia sempre quello di giungere alla “decisione giusta”. Ha inoltre fatto riferimento ai cambiamenti nel protocollo di utilizzo del VAR negli ultimi sette anni, sottolineando che ogni decisione riguardante i rigori deve essere presa con la massima certezza.
Pressione sulle decisioni arbitrali
L’importanza di questa questione è accentuata dal fatto che il campionato di Serie A è notoriamente competitivo e equilibrato. Rocchi ha esortato a una maggiore attenzione e responsabilità nella gestione delle decisioni arbitrali, affermando che “l’equilibrio di questo campionato bellissimo ci impone che ogni rigore che fischiamo deve esserlo al 100%”. Questa affermazione evidenzia la pressione che gli arbitri e il sistema VAR devono affrontare, poiché ogni errore potrebbe influenzare significativamente il risultato di una partita e, di conseguenza, la lotta per il titolo o la salvezza.
Critiche alle simulazioni
Rocchi ha anche toccato un punto critico riguardante le opinioni comuni sul fischio dei rigori. Ha dichiarato: “Quando sento dire che un rigore non è un granché ma andrebbe lasciato, mi preoccupo”. Questo commento riflette una crescente frustrazione tra i dirigenti arbitrali riguardo a una certa mentalità che sembra incoraggiare una tolleranza verso errori evidenti. Rocchi ha insistito sul fatto che il ruolo degli arbitri è quello di decidere e che non si può semplicemente ignorare un’infrazione solo perché potrebbe apparire “non decisiva”.
In un’altra parte della trasmissione, Rocchi ha discusso l’episodio del gol annullato a Sottil durante la partita tra Lazio e Lecce. Ha espresso il suo disappunto per la scelta di non procedere con una “on field review”, ovvero una revisione dal vivo dell’episodio. Ha affermato che “quel che mi infastidisce è che è l’ennesimo episodio in cui un giocatore viene sfiorato sul petto, si tocca il volto e inganna l’arbitro”. Rocchi ha messo in guardia su questa pratica, definendola “completamente sbagliata” e ha esortato a combattere contro questo tipo di comportamento, che mina l’integrità del gioco.
La questione del contatto fisico e delle simulazioni è diventata sempre più rilevante nel calcio moderno, con molti allenatori e giocatori che si lamentano di falli non fischiati o di decisioni errate basate su inganni. Le parole di Rocchi evidenziano la necessità di una maggiore attenzione e responsabilità da parte dei giocatori, oltre alla necessità di un’applicazione coerente e rigorosa delle regole da parte degli arbitri.
In un’epoca in cui il VAR è diventato parte integrante del gioco, la discussione su come utilizzarlo al meglio continuerà a essere al centro del dibattito calcistico. Rocchi, con la sua lunga esperienza nel mondo degli arbitri, rappresenta una voce autorevole in questo contesto e le sue dichiarazioni pongono interrogativi importanti sul futuro della gestione degli episodi controversi nel calcio italiano. La sfida rimane quella di garantire che il gioco sia giusto e che ogni decisione presa, sia dagli arbitri in campo che dal VAR, sia supportata da evidenze chiare e inequivocabili.
