Nelle ultime ore sta prendendo piede l’ipotesi di un ritorno anticipato alla base del gioiello bianconero: rivoluzione in vista?
Con 23 punti in 10 partite e una difesa che, dopo i disastri del Mapei Stadium, sembra tornata quella impenetrabile dei bei tempi, la Juve veleggia al secondo posto della classifica di Serie A. Con rinnovate ambizioni, mai dichiarate direttamente dall’ambiente però, di lottare veramente per lo scudetto fino alla fine.
Mentre la squadra di Allegri continua a scalare silenziosamente posizioni nella graduatoria, c’è un giovane talento, di proprietà del club bianconero, che sta facendo letteralmente sfracelli in provincia. Cinque gol – di cui quattro nelle ultime tre partite – in otto gare di campionato disputate è l’ottimo biglietto da visita del classe 2003, in prestito secco al Frosinone fino a fine stagione.
Il ragazzo nativo di Mar del Plata, Argentina, ha incassato nelle ultime ore anche un’enorme soddisfazione personale: il Ct della Selección Scaloni l’ha infatti inserito tra i pre-convocati per la gara con l’Uruguay del 17 novembre prossimo. Un’ascesa, quella del mancino che ama partire dalla fascia destra per accentrarsi, che non è certo passata inosservata alla Continassa.
Gli accordi tra la Vecchia Signora e il club ciociaro non escludono la possibilità che la Juve possa richiamare alla base il ragazzo con sei mesi di anticipo rispetto alla scadenza del prestito. Sorgono però dei problemi di natura tattica.
Il ritorno di Soulé e le scelte di Allegri: lo scenario
Come sottolineato dal giornalista Graziano Carugo Campi in un post su Twitter, “Se torna Soulé, la Juve è obbligata a cambiare modulo. In un 3-5-2 non avrebbe mai la possibilità di far vedere quanto di buono ammiriamo a Frosinone. Provare a trasformarlo in tuttocampista sarebbe eresia“, ha detto.
In effetti, la considerazione tattica avanzata da Campi non sembra affatto peregrina. L’argentino, su cui tra l’altro anche Spalletti starebbe facendo un pensierino considerando la doppia cittadinanza di cui è in possesso il ragazzo, dà il meglio di sé in un 4-3-3 in cui l’esterno offensivo si occupi relativamente della fase difensiva.
Partire da una linea avanzata rispetto a quella dei centrocampisti – cosa non possibile con l’attuale modulo bianconero – consente al giocatore di farsi trovare già in corsa verso la porta avversaria. Pronto a scatenare i suoi ormai proverbiali uno-contro-uno.
Se dovesse concretizzarsi il clamoroso rientro anticipato alla base, Allegri dovrà necessariamente inventarsi qualcosa. Chi lo conosce bene dubita però fortemente che il livornese cambierà uno schieramento tattico – il 3-5-2 – che appare quello più equilibrato per le caratteristiche dei giocatori attualmente in rosa.
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