Ritorno al passato: il derby Ascoli-Samb dopo 39 anni si gioca senza incidenti

Ritorno al passato: il derby Ascoli-Samb dopo 39 anni si gioca senza incidenti

Ritorno al passato: il derby Ascoli-Samb dopo 39 anni si gioca senza incidenti - ©ANSA Photo

Luca Baldini

26 Ottobre 2025

Dopo ben 39 anni, il derby tra Ascoli Calcio e Sambenedettese ha riacceso la passione dei tifosi marchigiani. La partita, disputata domenica scorsa allo stadio Del Duca di Ascoli Piceno, ha visto la squadra bianconera trionfare con un punteggio di 1-0. Ciò che ha colpito di più, però, è stato il clima di ordine e sicurezza che ha caratterizzato l’evento, grazie a un imponente dispiegamento di forze dell’ordine.

un derby di grande significato

Il derby ha suscitato grande attesa tra i tifosi, non solo per il suo valore sportivo, ma anche per la storicità della rivalità tra le due squadre. Le ultime sfide risalgono agli anni ’80, e il ritorno di questa partita ha rappresentato un momento di grande significato per entrambe le comunità. L’assenza dei tifosi della Sambenedettese, imposta dalle autorità locali, è stata una misura necessaria per garantire la sicurezza di tutti. Le disposizioni della Prefettura, in accordo con la Questura di Ascoli e il Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive, hanno permesso di evitare possibili confronti tra le opposte fazioni.

misure di sicurezza efficaci

Per garantire la sicurezza durante l’incontro, sono stati mobilitati circa 300 operatori delle forze dell’ordine, tra cui Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria e Polizia Locale. Le principali vie di accesso alla città e allo stadio sono state monitorate, e il supporto aereo di un elicottero ha ulteriormente rafforzato la sorveglianza. Dalla Questura di Ascoli non sono giunte dichiarazioni ufficiali, ma è trapelata una certa soddisfazione per l’esito dell’operazione di sicurezza.

tensioni e sportività

Nonostante l’assenza dei tifosi ospiti, la partita si è rivelata intensa e avvincente. Le due squadre si sono affrontate con determinazione, dando vita a un incontro di grande livello calcistico. La vittoria dell’Ascoli è stata accolta con entusiasmo dai tifosi bianconeri, che hanno festeggiato un successo tanto atteso.

Tuttavia, il derby non è stato esente da tensioni. Prima della partita, le forze dell’ordine hanno condotto un’accurata opera di filtraggio, portando all’intercettazione di un gruppo di tifosi della Fortitudo Bologna al casello dell’A14 di San Benedetto del Tronto. Questi individui, noti per aver affisso adesivi contro l’Ascoli, sono stati rimandati indietro con un foglio di via. Inoltre, alcuni tifosi sambenedettesi sono stati fermati dai Carabinieri mentre cercavano di dirigersi verso Ascoli con adesivi provocatori e materiali pericolosi, come coltelli e tirapugni. Le denunce sono in arrivo, a conferma della determinazione delle autorità nel prevenire atti di violenza.

Nonostante queste tensioni, la partita si è conclusa senza incidenti, e i giocatori e dirigenti della Sambenedettese, al rientro verso la riviera, sono stati accolti da un gruppo di circa 400 tifosi. Questi ultimi, sebbene delusi per la sconfitta, hanno applaudito la prestazione della loro squadra, dimostrando un attaccamento profondo e appassionato.

Il derby ha rappresentato un importante momento di riflessione per entrambe le tifoserie. La rivalità storica tra Ascoli e Sambenedettese, pur intensa, ha dimostrato di poter trovare un equilibrio attraverso il rispetto e la sportività. Le forze dell’ordine e le autorità locali hanno dimostrato che, con un adeguato piano di sicurezza e la collaborazione di tutti, è possibile vivere momenti di grande sport senza compromettere l’incolumità dei cittadini e dei tifosi.

In vista della prossima sfida, che si svolgerà mercoledì a San Benedetto del Tronto per la Coppa Italia, l’attenzione rimane alta. Entrambi i club avranno la possibilità di rinnovare la rivalità e di mostrare il loro valore sul campo. Le autorità promettono di mantenere un rigoroso controllo della situazione, per garantire che il calcio rimanga un momento di festa e aggregazione, piuttosto che di conflitto.

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