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Remo ministra Locatelli si allena al Tevere con Special Olympics

Gli atleti di Special Olympics e la ministra per le disabilità, Alessandra Locatelli, hanno condiviso un’esperienza unica e significativa remando insieme nel suggestivo scenario del Tevere. Questo evento, tenutosi presso l’impianto sportivo Acqua Acetosa del Reale Circolo Canottieri Tevere Remo, ha rappresentato una manifestazione dedicata al canottaggio unificato e all’inclusione sociale. Organizzato da Special Olympics Italia, l’evento ha visto la partecipazione di atleti con e senza disabilità intellettive, uniti in un obiettivo comune: promuovere la consapevolezza che lo sport è un potente strumento di inclusione.

Il team di Special Olympics al Tevere Remo

Il team Special Olympics del Reale Circolo Canottieri Tevere Remo, operativo in Italia da circa 20 anni, è frutto della dedizione di Paolo Ramoni, Coordinatore Tecnico Nazionale della disciplina e coordinatore della Federazione Italiana Canottaggio (FIC) per l’attività di Special Olympics. Questo team conta oggi circa 70 atleti, che si allenano con entusiasmo e determinazione, supportati dal coach Livia Ravoni. L’obiettivo è quello di migliorare le loro capacità e vivere appieno l’esperienza sportiva, creando un ambiente stimolante e inclusivo.

  1. Importanza del gruppo: Daniele Masala, presidente del Circolo, ha sottolineato l’importanza del gruppo Special Olympics all’interno della struttura, affermando che “è un fiore all’occhiello”.
  2. Valori olimpici: Ha evidenziato la responsabilità nel promuovere i valori della Carta Olimpica, che afferma che lo sport non deve conoscere discriminazioni di alcun tipo.

Inclusione attraverso il canottaggio

La sinergia tra Special Olympics Italia e la FIC ha consentito di regolarizzare la partecipazione degli atleti con disabilità intellettive, non solo nelle competizioni organizzate da Special Olympics, ma anche in quelle della federazione. Il Team RCC Tevere Remo è stato pioniere nel portare il canottaggio in questo contesto, e grazie a una convenzione con la FIC, diversi circoli storici in tutta Italia hanno aperto le loro porte al canottaggio unificato. Questo ha permesso a molti atleti di condividere l’emozione di remare insieme, creando legami e opportunità di crescita personale.

Durante l’evento, la ministra Locatelli ha voluto cimentarsi personalmente nel canottaggio, remando insieme agli atleti. La sua partecipazione attiva ha rappresentato un gesto simbolico di sostegno e impegno verso l’inclusione. “È stata un’esperienza straordinaria – ha dichiarato la Locatelli – penso che lo sport unificato abbia la potenza di mettere insieme diverse capacità”.

Riconoscimenti e futuro del canottaggio

L’evento ha avuto un significato particolare, anche per la presenza di due figure di spicco di Special Olympics International: Shawn Ferguson e David Evangelista. Ferguson ha raccontato la sua esperienza sul campo, esprimendo entusiasmo per l’accoglienza ricevuta e l’importanza di vivere lo spirito di Special Olympics. David Evangelista ha lodato il programma di Special Olympics Italia, definendolo uno dei più forti a livello globale e sottolineando che “lo sviluppo del canottaggio è cruciale”.

In conclusione, l’incontro al Circolo Canottieri Tevere Remo non è stato solo un evento sportivo, ma si è inserito in un più ampio percorso di sensibilizzazione ai valori di rispetto, amicizia e inclusione. Special Olympics Italia ha l’ambizioso obiettivo di promuovere il canottaggio, con la speranza che un giorno possa diventare parte delle discipline ufficiali dei Giochi Mondiali Estivi di Special Olympics. Questo rappresenterebbe una significativa opportunità per atleti di tutto il mondo, permettendo loro di partecipare e competere in un contesto internazionale.

La giornata al Tevere Remo ha dimostrato che l’inclusione sociale è possibile e che, attraverso lo sport, si possono costruire relazioni significative. L’impegno e la passione possono dare vita a iniziative che abbattono barriere e promuovono una società più equa e inclusiva.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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Luca Baldini

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