Il club bianconero ha segnalato alle autorità gravi offese rivolte al centrocampista statunitense dopo l’ultima gara di campionato. Aperta un’indagine interna.
Al termine della gara di campionato giocata sabato sera, la Juventus ha presentato una segnalazione formale in merito a una serie di insulti razzisti rivolti al proprio calciatore Weston McKennie. L’episodio si è verificato nel post‑partita, fuori dallo stadio, in un contesto dove alcuni tifosi avrebbero indirizzato al centrocampista statunitense frasi offensive di matrice razziale. Il club, informato dei fatti, ha deciso di intervenire pubblicamente e giuridicamente, esprimendo piena solidarietà al giocatore e annunciando l’apertura di un’indagine interna.
Le parole della società e il primo riscontro sugli autori
La Juventus, in una nota ufficiale diffusa nella serata di domenica, ha condannato ogni forma di discriminazione e ha ribadito l’impegno del club nel difendere i propri tesserati da ogni tipo di abuso. Il comunicato sottolinea che l’episodio è stato prontamente riportato alle autorità competenti e che i video circolati online sono già stati acquisiti per l’identificazione degli autori.

Secondo quanto ricostruito, McKennie stava lasciando l’impianto sportivo insieme ad altri compagni di squadra, quando un piccolo gruppo di persone, posizionate nei pressi del parcheggio riservato, ha iniziato a gridare insulti a sfondo razzista. Alcuni presenti hanno filmato la scena, e proprio quelle immagini potrebbero risultare decisive per il riconoscimento degli individui coinvolti.
La Digos ha già aperto un fascicolo informativo e starebbe collaborando con gli addetti alla sicurezza del club e con la Questura locale per incrociare i volti ripresi dalle telecamere con le anagrafiche dei biglietti. Un primo nome sarebbe già stato trasmesso agli organi giudiziari. Resta ferma l’intenzione della società di denunciare penalmente ogni singolo autore e di procedere all’applicazione di un eventuale Daspo.
Il sostegno a McKennie e la risposta della squadra
Il centrocampista americano, già protagonista di un’ottima prova in campo, è rimasto in silenzio nella serata di sabato, ma domenica mattina ha postato un messaggio di ringraziamento per il supporto ricevuto: “Non mi fermano le parole di chi non sa guardare oltre la pelle”, ha scritto sul proprio profilo social, accompagnando la frase con un cuore bianconero.
Numerosi compagni di squadra, tra cui Danilo, Chiesa e Vlahovic, hanno subito espresso pubblicamente solidarietà, condividendo messaggi chiari contro il razzismo. Anche l’allenatore della Juventus, durante la conferenza stampa post‑gara, ha speso parole dirette: “Ci sono limiti che non devono essere superati. Weston ha il pieno appoggio di tutto lo spogliatoio”.
L’episodio rilancia il dibattito su un tema ancora presente e irrisolto nel calcio italiano. Le reazioni sono arrivate da tutto il mondo dello sport, dalla FIGC alla Lega Serie A, fino ad altri club che hanno espresso vicinanza. L’hashtag #StopRacism è tornato tra i più utilizzati anche nel mondo del calcio europeo.
La Juventus, già protagonista in passato di campagne contro la discriminazione, ha annunciato che rafforzerà il protocollo di sicurezza nelle aree sensibili e nei percorsi d’uscita post‑gara. Il club valuterà anche nuove iniziative di sensibilizzazione rivolte ai propri tifosi, confermando una linea dura su ogni forma di intolleranza.
Reazioni dai tifosi e presidio annunciato davanti alla Continassa
Nelle ore successive alla denuncia, parte della tifoseria juventina si è mobilitata per esprimere sostegno a McKennie, prendendo le distanze da quanto accaduto fuori dallo stadio. Alcuni gruppi organizzati hanno pubblicato comunicati dove ribadiscono la condanna per ogni forma di discriminazione, definendo “intollerabili” gli insulti rivolti al centrocampista americano. Sui social, il messaggio è stato amplificato da migliaia di sostenitori con l’invito a “difendere i nostri colori, non offenderli”. Nella serata di lunedì è stato annunciato un presidio simbolico all’esterno del centro sportivo della Continassa, dove i tifosi intendono manifestare vicinanza al giocatore durante l’allenamento della squadra. L’iniziativa, condivisa in modo spontaneo da diversi canali, è prevista per il tardo pomeriggio e punta a inviare un messaggio chiaro: McKennie non è solo, e la maggioranza dei tifosi respinge con forza ogni forma di razzismo.