
Ranieri difende la scelta su Konè: 'Abbiamo preso la decisione giusta' - ©ANSA Photo
Negli ultimi giorni, il campionato di Serie A ha visto un acceso dibattito riguardante un episodio controverso che ha coinvolto la Roma e il suo allenatore Claudio Ranieri. Al centro della discussione vi è stato un rigore, inizialmente concesso per un contatto tra il giocatore della Roma, Konè, e l’avversario Pasalic, che è stato poi revocato grazie all’intervento del VAR. La situazione ha suscitato forti reazioni, con Ranieri che ha espresso il suo disappunto riguardo alla decisione arbitrale.
la posizione dell’aia
Antonio Zappi, presidente dell’Associazione Italiana Arbitri (AIA), ha rilasciato una dichiarazione all’ANSA per chiarire la posizione dell’AIA in merito all’episodio. “Rocchi mi ha confermato la bontà della valutazione tecnica: non si trattava di calcio di rigore”, ha affermato Zappi. Questo commento rimarca l’importanza del ruolo del VAR nel correggere decisioni che, secondo il presidente, possono risultare errate e determinanti per il corso della partita.
Il presidente Zappi ha sottolineato che il VAR ha operato “nel pieno rispetto del protocollo”, evidenziando come l’intervento sia stato non solo tempestivo ma anche necessario per garantire una giustizia sportiva. “Pasalic interviene, ma è il giocatore della Roma che, per effetto della propria dinamica, finisce addosso all’avversario”, ha spiegato Zappi, chiarendo le motivazioni dietro la revoca del rigore.
il ruolo di ranieri
La figura di Claudio Ranieri, noto per la sua correttezza e il suo rispetto per le regole del gioco, rende ancora più rilevante il dibattito. Zappi ha espresso dispiacere per le parole dell’allenatore, riconoscendo il suo status nel mondo del calcio. “Ranieri è un allenatore da sempre rispettato per la sua correttezza, misura e cultura sportiva. Ed è proprio per questo che le sue parole hanno un peso rilevante”, ha affermato Zappi, ma ha anche ribadito che la ricostruzione dell’episodio non corrisponde alle immagini e alla valutazione tecnica effettuata.
Il VAR, introdotto nel calcio professionistico per ridurre gli errori arbitrali, ha avuto il compito di analizzare situazioni come quella avvenuta tra Pasalic e Konè. È un sistema che ha sollevato dibattiti e controversie sin dalla sua introduzione, ma che Zappi difende con fermezza. “Siamo sinceramente dispiaciuti per le dichiarazioni di Claudio Ranieri”, ha dichiarato, ma ha anche evidenziato che la decisione finale è stata presa sulla base di analisi video chiare e inequivocabili.
responsabilità nel calcio
La stagione attuale di Serie A è caratterizzata da un grande equilibrio e da una lotta serrata per la conquista del titolo. Zappi ha voluto sottolineare l’importanza della responsabilità condivisa tra tutti gli attori del mondo del calcio. “Siamo alle battute finali di un campionato bellissimo e molto combattuto, e in questo momento più che mai è fondamentale che tutti – allenatori, dirigenti, arbitri e media – esercitino la massima responsabilità”, ha dichiarato il presidente dell’AIA.
Le parole e le azioni di figure di spicco come Ranieri possono avere un impatto significativo, non solo a livello professionistico, ma anche nei campi di periferia dove le tensioni possono facilmente sfociare in comportamenti violenti. “Le parole dette nei grandi stadi arrivano fino ai campi di periferia, dove purtroppo troppo spesso si trasformano in tensioni o addirittura in violenza”, ha avvertito Zappi, richiamando tutti a una maggiore attenzione nell’uso del linguaggio e nel rispetto reciproco.
La questione arbitrale è sempre stata un tema caldo nel calcio, e le polemiche sono destinate a persistere. Tuttavia, l’AIA è determinata a mantenere un approccio equilibrato e trasparente. “Continueremo a fare del nostro meglio con equilibrio, trasparenza e rispetto per tutti”, ha affermato Zappi, richiedendo anche un maggiore rispetto per il ruolo degli arbitri, spesso sottovalutato e criticato.
In questo clima di tensione, l’auspicio è che il dibattito si mantenga su un piano costruttivo, in cui le opinioni possano essere espresse senza trascendere nel conflitto. La figura dell’arbitro, spesso al centro di controversie, merita di essere tutelata e rispettata, proprio come i giocatori e gli allenatori. Con l’avvicinarsi della conclusione del campionato, sarà cruciale che tutti gli attori coinvolti si uniscano in uno sforzo comune per preservare l’integrità e lo spirito del gioco.