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Rabiot risponde alle critiche dei tifosi del PSG: la sua denuncia sui social

La passione per il calcio in Francia è spesso accompagnata da un forte attaccamento ai colori e alle squadre, ma talvolta questa passione sfocia in comportamenti che sollevano polemiche. Durante la recente partita tra il Paris Saint-Germain (PSG) e l’Olympique Marsiglia, il centrocampista Adrien Rabiot è stato al centro di un episodio controverso che ha suscitato indignazione e solidarietà.

La partita, disputata al Parco dei Principi e conclusasi con una vittoria per 3-1 dei parigini, ha visto i tifosi del PSG dedicare striscioni e cori offensivi all’ex giocatore della Juventus, Rabiot. Questa animosità è radicata nel passato del calciatore, che nel 2019 lasciò il PSG in circostanze poco chiare, trasferendosi poi a Torino. La sua decisione non fu ben accolta dai sostenitori parigini, che continuano a manifestare il loro disprezzo ogni volta che si presenta sul campo.

le offese ai familiari

Durante la partita, Rabiot è stato oggetto di fischi e di cori offensivi, molti dei quali miravano a colpire non solo lui, ma anche la sua famiglia. In particolare, alcuni striscioni hanno insultato sua madre, Veronique Rabiot, che è anche la sua manager, e menzionato il padre del calciatore, scomparso nel 2019 a causa di complicazioni legate a un ictus. Questi attacchi personali hanno superato i limiti della rivalità sportiva, suscitando una reazione forte e diretta da parte del calciatore stesso.

la reazione di rabiot

Rabiot ha scelto di rispondere su Instagram, esprimendo il suo disgusto per le offese subite. “Insultare una madre e un padre defunto… Tutto si paga, un giorno. Non ti fa meritare il paradiso. Credimi”, ha scritto, evidenziando come le parole possano ferire profondamente. Ha poi lanciato un messaggio al presidente del PSG, Nasser Al-Khelaifi, con un’affermazione che ha colpito nel segno: “Nasser, puoi avere tutti i soldi del mondo e anche di più, ma non puoi comprare la classe”.

La reazione di Rabiot ha trovato eco in diverse personalità del mondo del calcio e della politica. Philippe, presidente della Federcalcio francese, ha espresso il suo sostegno al calciatore, sottolineando l’importanza di mantenere il rispetto anche nelle rivalità più accese. Anche il sindaco di Marsiglia, Benoît Payan, ha manifestato la propria solidarietà, condannando i comportamenti dei tifosi e invitando a riflettere sull’impatto delle parole.

la lotta contro l’intolleranza

In serata, anche l’Olympique Marsiglia ha preso posizione in favore del suo giocatore, annunciando che si unirà alla denuncia presentata dalla famiglia Rabiot per le offese ricevute. Questa decisione segna un passo importante nella lotta contro l’intolleranza e l’odio nel calcio, un fenomeno purtroppo non nuovo nel panorama calcistico europeo. Le istituzioni sportive e i club sono sempre più chiamati a prendere posizione contro situazioni di questo tipo, creando un ambiente più sano e rispettoso per tutti gli attori coinvolti.

Rabiot, che ha avuto una carriera costellata di alti e bassi, ha trovato la sua dimensione all’Olympique Marsiglia dopo un’esperienza alla Juventus che lo ha visto alternare prestazioni notevoli a momenti di difficoltà. La sua crescita come calciatore è evidente, ma ora è anche sotto i riflettori per la sua capacità di affrontare le avversità al di fuori del campo. L’episodio al Parco dei Principi non è solo un riflesso della rivalità tra PSG e Marsiglia, ma mette in luce anche la necessità di un cambiamento culturale nel modo in cui i tifosi si rapportano agli atleti, trattandoli con dignità e rispetto.

La questione delle offese e degli insulti nello sport è complessa e richiede un impegno collettivo per essere affrontata. I social media hanno amplificato le voci dei tifosi, permettendo a comportamenti inaccettabili di diffondersi rapidamente. Rabiot, con la sua reazione, ha sollevato un dibattito importante sulla responsabilità di ciascuno, tifoso o giocatore che sia, di promuovere un ambiente di rispetto e sportività. La speranza è che episodi come quello di Rabiot possano servire da monito e stimolo per un cambiamento positivo nel calcio e oltre.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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