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Quattro azzurri in corsa per il sogno delle Atp Next Gen

L’Italia del tennis sta vivendo un periodo di grande fermento, non solo a livello professionistico, ma anche tra i giovanissimi talenti che si affacciano al circuito internazionale. La corsa alle ATP Next Gen Finals, in programma a dicembre in Arabia Saudita, ha acceso le speranze di molti giovani tennisti italiani. Tra questi, spicca il nome di Federico Cinà, attualmente al 13° posto nella ‘Race to Jeddah’, ma non è l’unico: ci sono ben quattro azzurri nelle posizioni di vertice, tutti con l’ambizione di conquistare un posto tra i migliori giovani del circuito ATP.

La corsa alla qualificazione

La ‘Race to Jeddah’ è una classifica stagionale che raccoglie i risultati dei giovani tennisti under 21 e rappresenta un’importante opportunità per i talenti emergenti. Quest’anno, il ceco Jakub Mensik e il brasiliano Joao Fonseca, vincitore dell’edizione 2024, sono già quasi certi di qualificarsi, avendo accumulato rispettivamente 1.330 e 710 punti. Questo lascia aperta una lotta serrata per gli altri sei posti, in cui Cinà e i suoi compagni di squadra sono pronti a darsi battaglia.

Talenti in ascesa

Federico Cinà, un diciottenne siciliano, ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per raggiungere questo traguardo. Dopo essere entrato per la prima volta nella Top-400 a fine marzo, ha collezionato importanti risultati, tra cui:

  1. Vittoria in un torneo Futures a Sharm El Sheikh.
  2. Semifinale in un Challenger in Grecia.
  3. Prima vittoria nel tabellone principale di un Masters 1000 a Miami contro l’argentino Comesana.

Attualmente, Cinà è distante solo quaranta punti dall’ottava posizione occupata dal cinese Shang e si prepara a sfruttare la wild card concessagli per gli Internazionali di Roma, un’opportunità cruciale per avvicinarsi ulteriormente alla Top-10 della ‘Race to Jeddah’.

A fianco di Cinà, troviamo Lorenzo Carboni, un promettente tennista di diciannove anni originario di Alghero. Carboni, allievo del Piatti Tennis Center di Bordighera, ha recentemente conquistato il suo primo titolo tra i professionisti, un M15 sul cemento di Monastir. La sua ascesa è stata rapida e costante, e ora si trova in seconda posizione nella ‘Race to Jeddah’, confermando la presenza di un forte movimento tennistico giovanile in Italia.

La nuova generazione

Un altro talento da tenere d’occhio è Filippo Romano, che compirà 20 anni a luglio. Originario di La Spezia, si è trasferito a Torino per allenarsi. Già considerato uno dei migliori doppisti italiani, Romano sta cercando di consolidare anche la sua classifica nel singolare. La sua versatilità e il suo talento lo rendono un serio contendente per un posto alle Next Gen Finals, e non è da escludere che possa fare la differenza nei prossimi tornei.

Infine, c’è Jacopo Vasami, un diciassettenne romano che ha recentemente fatto parlare di sé raggiungendo i quarti di finale al Challenger di Monza. A differenza di Cinà, che ha deciso di focalizzarsi esclusivamente sul circuito professionistico, Vasami continuerà a partecipare a eventi Under 18, come il prestigioso Trofeo Bonfiglio, alternando le competizioni giovanili con i tornei Challenger e Futures. La sua preparazione per il Roland Garros, dove partirà tra i favoriti per la vittoria, è stata rafforzata da tre anni di allenamento presso l’Academy di Nadal in Spagna, un’esperienza che sicuramente avrà un impatto positivo sul suo percorso sportivo.

Questi quattro giovani talenti rappresentano il futuro del tennis italiano, un futuro che si preannuncia luminoso grazie anche al supporto di strutture di alta qualità e di coach esperti. Il tennis italiano sta vivendo una rinascita, e la presenza di questi giovani atleti nelle classifiche internazionali è una testimonianza dell’impegno e della dedizione che caratterizzano il movimento tennistico nel nostro paese.

Già protagonisti nel loro percorso di crescita, i quattro azzurri non solo puntano a qualificarsi per le ATP Next Gen Finals, ma aspirano a diventare i futuri campioni del tennis mondiale. Con eventi come gli Internazionali di Roma e i tornei del circuito Challenger, avranno l’opportunità di mettersi alla prova e di accrescere la loro esperienza, un passo fondamentale per chi sogna di affermarsi a livello professionistico.

Il cammino è ancora lungo e ricco di sfide, ma con la determinazione e il talento a disposizione, questi giovani tennisti azzurri sono pronti a scrivere la loro storia nel grande libro del tennis, contribuendo a mantenere alta la bandiera italiana sulla scena internazionale.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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