Pugilato: un viaggio emozionante tra cimeli alla ‘Mostra 110 FPI’

Pugilato: un viaggio emozionante tra cimeli alla 'Mostra 110 FPI'

Pugilato: un viaggio emozionante tra cimeli alla 'Mostra 110 FPI' - ©ANSA Photo

Luca Baldini

29 Ottobre 2025

Il Museo dello Sport di Roma ha recentemente inaugurato la Mostra 110 FPI, una straordinaria esposizione dedicata al 110° anniversario della Federazione Pugilistica Italiana (FPI), che si celebrerà il 2 marzo 2026. Questo evento, aperto fino al 31 gennaio del prossimo anno, è parte del progetto “Lo Sport tra Storia, Movimento, Benessere e Socialità”, promosso da Roma Capitale. La mostra rappresenta un’importante celebrazione della storia e dei valori che il pugilato ha portato nel panorama sportivo italiano.

Un viaggio attraverso la storia del pugilato italiano

La mostra è frutto di un gemellaggio tra il Museo Nazionale di Pugilato FPI di Assisi e il Museo dello Sport di Roma. Attraverso una vasta collezione di cimeli, memorabilia, fotografie e video provenienti dall’Archivio FPI, si raccontano le imprese e le cadute di alcuni dei più grandi campioni della boxe italiana. Queste storie non solo ispirano il pubblico, ma offrono anche un fertile terreno per media, cinema e televisione, che attingono a queste narrazioni per creare contenuti significativi.

Attività sociali e culturali della FPI

Un aspetto particolarmente interessante della mostra è la rassegna delle attività sociali e culturali che la FPI ha avviato negli ultimi anni. La federazione ha utilizzato il pugilato come strumento di inclusione sociale e sensibilizzazione su tematiche rilevanti. Tra le opere in esposizione, spicca “#Provaciconme Pitbull Pink Power FPI” di Giulia Maglionico, un forte messaggio di empowerment femminile che collega il mondo della boxe con la lotta contro la violenza sulle donne.

Figure che hanno lasciato un segno

Fabiana Giusti, artista che ha realizzato due opere esposte al Museo, ha dedicato il suo lavoro a campioni come Emanuele Blandamura e Nino Benvenuti, omaggiando figure che hanno segnato la storia del pugilato italiano. La loro presenza e il loro contributo non sono solo parte della storia sportiva, ma anche della cultura popolare italiana, come dimostrano i numerosi film e programmi televisivi che hanno raccontato le loro gesta.

Un evento che guarda al futuro

Durante l’inaugurazione, il presidente della FPI, Flavio D’Ambrosi, ha espresso entusiasmo per questa iniziativa, sottolineando che è solo la prima di molte altre che la Federazione organizzerà nel corso dell’anno. Ha evidenziato l’importanza storica dello sport, un tema che ha sollecitato a tutte le istituzioni affinché continuino a supportare e promuovere le attività sportive.

All’evento erano presenti personalità di spicco nel mondo dello sport, tra cui Flavio Siniscalchi, capo del Dipartimento per lo sport, e Alessandro Onorato, assessore ai Grandi eventi, turismo e sport di Roma Capitale. Anche alcuni pugili di fama, come Roberto Cammarelle e Irma Testa, hanno partecipato all’inaugurazione, arricchendo ulteriormente l’evento.

La Mostra 110 FPI non è solo un’esposizione di trofei e medaglie, ma un viaggio attraverso la storia del pugilato italiano, un racconto di sfide e successi, di sacrifici e vittorie. È un’opportunità unica per riflettere sul significato di questo sport, che ha saputo superare barriere culturali e sociali, unendo generazioni di appassionati.

In un contesto in cui il pugilato è spesso visto come un mero sport di combattimento, la mostra offre una prospettiva diversa, mettendo in luce gli aspetti più nobili di questa disciplina. La FPI, attraverso iniziative come questa, dimostra il suo impegno a far evolvere il pugilato in Italia, non solo come sport, ma anche come strumento di crescita personale e collettiva.

L’importanza della Mostra 110 FPI risiede anche nella sua capacità di attirare l’attenzione su temi sociali e culturali legati al pugilato. Attraverso la valorizzazione della storia e dei personaggi che l’hanno caratterizzata, la mostra si propone di ispirare nuove generazioni, incoraggiando i giovani a intraprendere la pratica della boxe non solo come sport, ma come una vera e propria scuola di vita.

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