
Potenza e Macchia: la battaglia del Var a chiamata in Serie C - ©ANSA Photo
Il mondo del calcio italiano è in continua evoluzione, e la Lega Pro, che comprende la Serie C, sta cercando di allinearsi con le nuove tecnologie per migliorare l’esperienza di gioco e garantire un maggior rispetto delle regole. In questo contesto, il presidente del Potenza Calcio, Donato Macchia, si è espresso con entusiasmo riguardo alla proposta di introdurre il VAR a chiamata nella Serie C, un tema che ha sollevato un ampio dibattito tra addetti ai lavori e tifosi.
L’importanza del VAR a chiamata
Macchia ha sottolineato che l’arrivo di una questione così rilevante sul tavolo della FIFA rappresenta una “prima vittoria” per coloro che, come lui, si sono battuti per l’innovazione nella Lega Pro. Negli ultimi anni, la tecnologia nel calcio ha fatto enormi passi avanti, e l’introduzione del VAR (Video Assistant Referee) in Serie A ha dimostrato come questi strumenti possano migliorare l’accuratezza delle decisioni arbitrali. Tuttavia, la Serie C ha finora fatto fatica a beneficiare di tali innovazioni, e la proposta del VAR a chiamata potrebbe rappresentare un cambiamento significativo.
In una nota ufficiale diffusa dall’ufficio stampa del club lucano, Macchia ha evidenziato che l’adozione del VAR a chiamata non è solo un passo verso il progresso tecnologico, ma anche un gesto di rispetto verso i tifosi e gli appassionati di questo sport. “Coloro che seguono le nostre squadre ogni domenica meritano di vedere un gioco giusto e corretto”, ha affermato il presidente.
Un segnale di progresso
L’inserimento di tecnologie a supporto degli arbitri non solo migliora il gioco, ma dimostra anche che la Lega Pro è pronta a evolversi e a rispondere alle esigenze di un pubblico sempre più esigente. La proposta di Macchia è stata accolta positivamente anche da Gabriele Gravina, presidente della FIGC, che ha riconosciuto l’importanza di ascoltare le istanze provenienti dal calcio di base. Gravina ha affermato che l’introduzione del VAR a chiamata in Serie C sarebbe un segnale importante per il movimento calcistico italiano, contribuendo a garantire maggiore equità durante le gare.
Il coinvolgimento dei tifosi
Macchia ha ribadito che il Potenza Calcio è stato tra i primi a sollevare la questione dell’uso della tecnologia per supportare gli arbitri. Nonostante le critiche e lo scetticismo che ha accompagnato questa proposta, il presidente ha dimostrato una determinazione notevole nel voler portare avanti la propria visione per il futuro del club e della lega.
Un altro aspetto importante sollevato dal presidente riguarda l’impatto che l’adozione del VAR a chiamata potrebbe avere sul coinvolgimento dei tifosi. In un momento in cui le presenze negli stadi sono fondamentali per la sostenibilità economica delle società, garantire un gioco equo e giusto è essenziale per mantenere l’interesse e la passione dei supporter.
Le prospettive future
L’introduzione del VAR a chiamata in Serie C potrebbe influenzare anche le dinamiche di mercato. Con una maggiore chiarezza nelle decisioni arbitrali, le società potrebbero essere più propense a investire in giocatori e progetti a lungo termine, sapendo che le loro ambizioni non saranno compromesse da errori arbitrali. Macchia ha espresso la sua convinzione che il Potenza Calcio, con la sua visione orientata al futuro, possa svolgere un ruolo centrale nel promuovere queste idee e nel lavorare insieme ad altre società per raggiungere obiettivi comuni.
Infine, il presidente del Potenza ha sottolineato che la sua società è sempre pronta a partecipare a discussioni costruttive su temi utili allo sviluppo del calcio italiano. Con la spinta per l’introduzione del VAR a chiamata, Macchia sta tracciando un percorso che potrebbe non solo migliorare la qualità del gioco, ma anche rinvigorire l’interesse per il calcio a livello locale e nazionale. La battaglia per il VAR a chiamata è solo l’inizio di un viaggio che promette di portare significativi cambiamenti nel panorama calcistico italiano.