Tadej Pogacar, il giovane prodigio sloveno del ciclismo, ha recentemente condiviso le sue riflessioni sulla stagione appena conclusa, definendola un “anno da 9” durante un’intervista rilasciata a Marca da Abu Dhabi, dove riveste il ruolo di testimonial per i Mondiali di ciclismo virtuale “MyWoosh”. La sua straordinaria carriera, che ha già visto trionfi in alcune delle gare più prestigiose del panorama ciclistico, porta con sé anche un forte desiderio di miglioramento e crescita. Pogacar è ben consapevole del fatto che, nonostante i successi ottenuti, c’è sempre spazio per affinare le proprie abilità e raggiungere nuovi traguardi.
la mentalità del miglioramento
“Che voto darei alla mia stagione? Un 9, c’è sempre margine di miglioramento in ogni aspetto della vita”, ha dichiarato Pogacar. Questa mentalità riflette non solo la sua ambizione personale, ma anche il modo in cui affronta la competizione nel ciclismo. La sua rivalità con Jonas Vingegaard, il ciclista danese che ha rappresentato una sfida significativa negli ultimi anni, è un elemento fondamentale della sua crescita. “Ci motiviamo a vicenda ogni anno. Negli ultimi quattro anni, Jonas mi ha spinto a raggiungere un altro livello al Tour. È essenziale averlo lì ogni anno”, ha aggiunto, sottolineando come la competizione possa fungere da catalizzatore per l’eccellenza.
obiettivi per la prossima stagione
In vista della prossima stagione, Pogacar ha già fissato tre obiettivi principali per il 2026:
- Partecipare nuovamente al Tour de France, la corsa più importante di tutte.
- Competere nelle Classiche, per dimostrare le proprie abilità nelle corse di un giorno.
- Conquistare la Milano-Sanremo e la Parigi-Roubaix, due eventi iconici che rimangono fuori dal suo palmarès.
“Penso che tornerò al Tour. È abbastanza ovvio: è la corsa più importante di tutte”, ha affermato con determinazione. La Grande Boucle, che ha vinto per due volte consecutive nel 2020 e nel 2021 e nuovamente nel 2023, rappresenta non solo un obiettivo personale, ma anche un evento cruciale nella sua carriera.
l’importanza della preparazione
Pogacar ha già accumulato una serie impressionante di trionfi nel suo giovane percorso sportivo. Il suo palmarès include ben quattro Tour de France, un Giro d’Italia e due medaglie d’oro ai Campionati del Mondo, oltre a tre vittorie alla Liegi-Bastogne-Liegi e cinque alla classica di Lombardia. Tuttavia, la Milano-Sanremo e la Parigi-Roubaix rimangono come sfide irrisolte, e la sua determinazione a conquistarle riflette il suo spirito competitivo e la voglia incessante di superarsi.
Il ciclista sloveno ha dimostrato in diverse occasioni di possedere un talento straordinario, ma ciò che realmente lo distingue è la sua attitudine mentale. La capacità di analizzare le proprie prestazioni e riconoscere le aree di miglioramento è fondamentale per un atleta di alto livello. Pogacar non si accontenta mai dei successi passati; al contrario, si sforza di evolversi costantemente e di affrontare nuove sfide.
Nel contesto del ciclismo moderno, il ruolo della tecnologia e della preparazione fisica è diventato sempre più cruciale. Pogacar ha riconosciuto l’importanza di adattarsi a queste nuove dinamiche, utilizzando strumenti come il ciclismo virtuale per affinare le sue capacità. “Il ciclismo virtuale mi ha insegnato a capire meglio le mie performance e come posso migliorare”, ha affermato, evidenziando come l’innovazione possa contribuire al successo.
Inoltre, il suo approccio alla preparazione atletica non si limita solo alla bici. Pogacar ha sottolineato che il miglioramento avviene anche al di fuori della sella, attraverso un allenamento mentale e fisico che comprende una dieta equilibrata, il recupero e la gestione dello stress. “Si può fare di meglio”, ha concluso, lasciando intendere che il suo viaggio nel ciclismo è lungi dall’essere concluso.
Con una mentalità così aperta al miglioramento e una determinazione incrollabile, Tadej Pogacar si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua carriera nel 2026. I tifosi e gli appassionati di ciclismo attendono con ansia di vedere se il fuoriclasse sloveno riuscirà a trasformare le sue ambizioni in successi concreti, continuando a ispirare una nuova generazione di ciclisti.
