Tadej Pogacar, il fenomeno sloveno del ciclismo, ha recentemente delineato le sue ambizioni per la stagione 2026 durante una conferenza stampa a Benidorm, in Spagna. Con un palmarès già ricco di successi, tra cui quattro vittorie al Tour de France, Pogacar ha chiarito che le sue priorità per il futuro non si limitano all’iconica corsa francese. Infatti, il corridore della UAE Team Emirates ha espresso il desiderio di conquistare due delle classiche monumento che ancora mancano nel suo curriculum: la Milano-Sanremo e, soprattutto, la Parigi-Roubaix.
Le ambizioni di Pogacar
La dichiarazione di Pogacar ha suscitato scalpore, poiché ha affermato: “Se potessi scegliere tra una vittoria alla Roubaix e al Tour, sceglierei la Roubaix perché ho già vinto il Tour quattro volte. C’è una differenza maggiore tra zero e uno che tra 4 e 5.” Queste parole non solo evidenziano l’ambizione di Pogacar, ma anche la sua consapevolezza delle sfide uniche che queste classiche rappresentano. La Parigi-Roubaix, conosciuta come “l’Inferno del Nord”, è una corsa che mette a dura prova la resistenza e la determinazione dei ciclisti, con i suoi settori di pavé e le condizioni spesso avverse.
Il programma di gara
Il programma di Pogacar per la stagione è ambizioso e ricco di tappe significative. Ha dichiarato: “Farò la Strade Bianche, la Milano-Sanremo, il Giro delle Fiandre, la Parigi-Roubaix, la Liegi-Bastogne-Liegi, i Giri di Romandia e di Svizzera e il Tour de France. E poi vedremo, è già un buon risultato.” Questa scelta di correre un numero elevato di gare prestigiose dimostra la sua volontà di affrontare le sfide più ardue e di cercare di conquistare nuovi obiettivi.
- Strade Bianche – Inizio della stagione il 8 marzo.
- Milano-Sanremo – La Classicissima che attira l’attenzione dei grandi ciclisti.
- Parigi-Roubaix – Una delle corse più storiche e iconiche del calendario ciclistico.
Nuove collaborazioni e sfide
Mentre Pogacar si prepara per il Tour de France, dove cercherà di conquistare il suo quinto titolo, è interessante notare che tra i corridori che lo accompagneranno ci sarà il giovane talento messicano Isaac del Toro. Quest’ultimo, secondo classificato al Giro d’Italia di quest’anno, farà il suo debutto alla Grande Boucle nel 2026. Del Toro ha dichiarato: “L’idea della squadra è che io impari il più possibile insieme a Tadej, il cui livello voglio raggiungere un giorno.” Questo dimostra non solo la fiducia riposta in Pogacar come leader, ma anche l’importanza del lavoro di squadra e del mentoring tra corridori esperti e giovani promesse.
Tuttavia, non tutti i membri della squadra saranno presenti nel 2026. Il portoghese João Almeida, secondo classificato all’ultima Vuelta, non farà parte della formazione per il Tour e guiderà la squadra sia al Giro che alla Vuelta. Almeida ha commentato la sua assenza dicendo: “È bello avere un cambiamento, e comunque Tadej non ha bisogno di me per vincere il Tour.” Questa affermazione sottolinea la forza e l’autosufficienza di Pogacar, che ha dimostrato di essere uno dei ciclisti più forti della sua generazione.
In vista della stagione 2026, i tifosi e gli appassionati di ciclismo sono in attesa di vedere come si svilupperanno le cose per Pogacar. Con un programma così carico di eventi, ci si aspetta che il giovane sloveno continui a stupire e a scrivere pagine di storia nel mondo del ciclismo. La sua determinazione e la voglia di competere ai massimi livelli promettono di rendere la prossima stagione una delle più emozionanti degli ultimi anni. Con l’attenzione rivolta non solo al Tour, ma anche alle classiche monumento, Pogacar sta dando il via a una nuova era nel ciclismo moderno, dove l’ambizione e la versatilità regnano sovrane.
